Capitolo due.

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Sentivo il mio cuore battere come non mai. Quel ragazzo mi prese in braccio e mi portò in direzione della sua macchina, nonostante i miei calci lui non mostrava alcuna emozione, quando lo colpì nelle sue parti passe gli scappò un gemito lasciandomi cadere a terra:
"Ma che fai?!"
Io pensavo a scappare e non risposi..mi misi a correre ma non feci nemmeno tre metri che lui mi afferò il polso:
"Lasciami!"
"Lo sto facendo per il tuo bene cazzo! Ora smetti di fare i capricci! Ti spiego tutto a casa mia!"
Non feci nemmeno in tempo a controbattere che lui mi rimise sulla sua spalla e alla fine mi portò in macchina chiudendola dall'esterno, non mi vergogno nel dire che quando lui salì in macchina lo trovai carino, fissavo il suo profilo senza dire una parola, in quel momento si accorse che lo stavo fissando:
"Vuoi una foto?" Rise sarcasticamente.
Tornai sul mio pianeta e mi sentivo sprofondare dalla vergogna
"Emh..cosa?"
"Bhè non smetti di fissarmi.." un sorriso spuntò sulle sue labbra e si voltò verso di me per poi riportare lo sguardo sulla strada.
Mi sentì arrossire e nascosi il mio viso con i miei capelli per poi rispondere
"Bhè mi hai rapita." Misi le braccia conserte sul mio petto aspettando che rispondesse ma ottenni solo silenzio da parte sua, notai che aveva accentuato la stretta sul volante perché le sue nocche erano diventate praticamente bianche. Tutt'un tratto mi guardò e non poté fare a meno di ridere, mi sentivo infuriata così evidentemente infastidita schernì :
"Posso sapere perché ridi?"
Lui si voltò verso di me, si leccò le labbra per poi tornare a guardare la strada, alla fine so decise a rispondere:
"Bhè mi fa ridere il fatto che tu creda che io voglia farti del male" un sorriso spuntò sul suo volto mentre scuoteva la testa sarcasticamente
"Allora perché mi hai rapita?" Le parole mi uscirono dalla bocca senza nemmeno accorgermene, lui non rispose e io notai che continuava a guardare lo specchio retrovisore così dopo la sesta volta domandai:
"Che succede? Perché continui a guardare dietro di noi?"
Lui non distogliendo lo sguardo dallo specchietto disse
"Ci stanno seguendo! Merda..."
Sgranai gli occhi in cerca di capire cosa intendesse
"C-cosa intendi? Chi ci sta seguendo? "
Lui fece un sospiro e disse:
" Ti spiego dopo, ora devo seminarli.."
"SEMINARLI? MA CHI?"
Lui si voltò verso di me e poi rise
"Non ne sai niente vero?"
"Sapere che cosa?"
"Della morte di Miguel, tuo fratello!"
"Come fai a conoscere il nome di mio fratello?Ma soprattutto, come fai a sapere che è morto? "
"Bhè piccola te lo spiego a casa, ora tieniti forte"
Prima che me ne rendessi conto lui spinse il piede sull'acceleratore e portò la sua macchina al limite, fece una curva a gomito e poi guardando lo specchietto fece un sospiro di sollievo notando che la macchina non ci seguiva più, dopo pochi minuti di silenzio arrivammo a casa sua lui parcheggiò e poi si girò verso di me notando che lo stavo dinuovo fissando, rise e poi disse:
"Bhè non scendi?" Mi guardò con occhi ridenti e io mi sentì in imbarazzo, così arrossi e feci in fretta ad aggiungere:
"Oh si..certo..."
Lui parve notare l'effetto che aveva su di me così mi afferrò il polso e poi il mento, con delicatezza, mi costrinse a guardarlo e io al suo tocco trasalì:
"P-perchè mi hai afferrato il polso?"
Guardavo tutto tranne lui e mi sentivo super imbarazzata, lui sorrise e mi disse:
"Sei così carina quando arrossisci ahahah"
Sulle difensive io ridussi la mia voce in un sussurro e dissi:
"Io non sono arrossita. ."
Lui scosse la testa e nei suoi occhi si leggeva che non credeva a ciò che dicevo, poi rise e mi lasciò il polso poi con dolcezza alzò le mani in segno di resa e mi disse:
"Vabene, vabene. .come credi tu baby"
Scesi dalla macchina, ero tentata dallo scappare ma volevo sapere di più, volevo sapere come faceva lui a sapere di mio fratello e non mi sarei arresa davanti a nulla, tutto ciò che volevo erano spiegazioni e se mia madre non ne forniva me le sarei fatte dare da quel misterioso ragazzo, mi resi conto che non sapevo nemmeno il suo nome così con timidezza chiesi:
"Come ti chiami?"
Lui mi sorrise e mi tese la mano, io gliela strinsi e lui mi disse:
"Piacere, Justin - Justin Bieber-"

Storia di una ragazza salvata da Justin Bieber. ♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora