Bussare o non bussare.
Questo era il dilemma di proporzioni Shakespeariane che Alexander stava affrontando in quel momento.
Bussare o non bussare.
Si sentiva vagamente stupido. Alla fine era stato invitato a passare dall'appartamento di Magnus Bane da Magnus Bane in persona, non avrebbe dovuto farsi tante fisime. Eppure, fermo davanti alla porta d'ingresso, non poteva fare a meno di chiedersi perché avesse accettato davvero quell'invito per nulla lavorativo.
Vuoi vederlo. Ti ha fatto sentire a tuo agio e sei curioso di saperne di più sul Sommo Stregone di Brooklyn, ecco perché sei qui.
Uh, a volte la sua coscienza era un pugno nello stomaco e una bocca della verità messi insieme. Con un sospiro fece un altro passetto verso la porta e bussò due volte con decisione, per poi infilarsi le mani in tasca per ostentare una postura rilassata. Dieci secondi dopo un Magnus Bane avvolto in una vestaglia blu elettrico e dalle pantofole lilla sbucò sulla soglia reggendo fra le dita una tazza colma di quello che sembrava tè.
-Alexander. Pensavo che non saresti più venuto- disse lo scrittore, lanciando un'occhiata all'orologio accanto alla porta. Segnava le 17:45. Quello tentennò.
-Stavo facendo due lavori in casa e non mi sono reso conto dell'orario, chiedo scusa. Disturbo?-
Magnus fece un sorrisetto sbilenco, e come risposta alla domanda del ragazzo si spostò di lato per permettergli di entrare.
-Stavo buttando giù la scheda caratteriale di un nuovo personaggio del seguito di Al di là della magia- spiegò Magnus chiudendo la porta con uno scatto della mano. -Quindi nessun disturbo particolare-
-Al di là della magia avrà un seguito?-
Alec sembrava sbalordito e felice allo stesso tempo, e lo scrittore gongolò per un attimo nel vederlo in quello stato.
-Sei la prima persona a saperlo, quindi non spifferarlo in giro. Non ho nemmeno informato il mio editore-
Con quelle parole Magnus sprofondò nel divano che si trovava nella stanza (doveva essere il salotto) evitando accuratamente di rovesciare sulla pelle nera la bevanda che teneva tra le mani. Gli era costato un occhio della testa.
-Pensi di stare lì impalato davanti alla porta o di venire a sederti?-
Alexander mosse qualche passo, dirigendosi verso il divano, per poi sedersi ben lontano dallo scrittore. Essere in casa di Magnus in qualche modo lo rendeva nervoso, come se delle costanti cariche elettriche continuassero a percorrergli gli arti. E lui non si era mai sentito così in vita sua.
-Allora.. Ci sono novità sul meet per caso?-
Era evidente l'intenzione dello scrittore di rompere l'apparente parete di ghiaccio che si era formata. Aveva notato il disagio di Alec, come poteva non farlo, soprattutto visto che il ragazzo si stata torturando le dita delle mani come se quelle gli avessero commesso contro un orribile torto. Meglio agire prima che se le staccasse.
-Jia mi ha confermato l'ora. Inizierà alle 16, come avevamo deciso noi- affermò Alec, annuendo leggermente, mentre Magnus faceva scivolare una mano lungo il bracciolo del divano.
-La sessione di autografi?-
-Devi dirmi se vuoi farla o no. Però, se posso darti un consiglio, dovresti. E' la tua prima apparizione in pubblico, devi mostrarti ben disposto- azzardò il moro, e lo scrittore sorrise divertito. Gli occhi verdi brillarono per un attimo.
-Penso che tu abbia ragione. Puoi comunicare a Jia che firmerò i libri-
Alec annuì di nuovo, sedendosi meglio, e finalmente smise di uccidere le proprie mani. Magnus interpretò quel gesto come un buon segno, e senza darlo troppo a vedere si avvicinò un poco al giovane. Odiava parlare con le persone stando distanti l'una dall'altra, che senso aveva?
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Al di là della magia[ShadowhuntersFF]
FanfictionIn cui Alec è un tranquillo ragazzo amante dei libri e Magnus un eccentrico scrittore di successo. E Magnus si sentì quasi congelare da quegli occhi blu, seminascosti dai ciuffi di capelli neri che ricadevano disordinati sulla fronte, che lo guardav...