Parte quarta

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Questa è la parte conclusiva. Un caloroso grazie a chi ha dedicato il suo tempo a leggere questa storia, a chi ha commentato e a chi mi ha sostenuta. :3




Un mese dopo

Le dita fredde di Magnus scorrevano lentamente sulla pelle bianca di Alexander, accarezzando ogni dettaglio della schiena con la punta dei polpastrelli. Era una tortura piacevole, una tortura a cui Alec si sarebbe abbandonato completamente, se non per il fatto che fossero chiusi in uno dei due magazzini sul retro di Carta Profumata e dentro alla libreria ci fossero ancora dieci testate giornalistiche con cui il famosissimo scrittore Magnus Bane avrebbe dovuto parlare. La conferenza con i fan era finita da una ventina di minuti, una quantità di libri indefinita era stata firmata, perciò Magnus aveva ben pensato di prendersi quel piccolo momento per poter stare con Alec. Nei giorni precedenti alla conferenza i due avevano faticato a vedersi per attività che non fossero propriamente lavorative, c'erano state troppe cose da sistemare all'ultimo minuto, tutte logicamente ricadute sulle spalle di Alexander, e il ragazzo era stato costretto a scattare da una parte all'altra della città per incontrarsi con tutti coloro che erano coinvolti nell'evento.

Ma forse, in un certo senso, quella sorta di distacco causato da forze maggiori era stato un bene: Alec si era chiesto spesso, in quelle settimane, cosa diamine stesse accadendo fra lui e Magnus. Era stato tutto troppo improvviso, troppo strano, troppo travolgente, e il moro si era ritrovato a pensare a quanto in effetti poteva essere profondo quello che provava (che entrambi provavano, anzi) e soprattutto se sarebbe continuato anche dopo la fine del periodo lavorativo. Sicuramente, il fatto che in quel momento si stessero baciando e sfiorando in maniere poco decenti dissipava chiaramente l'ultimo dubbio di Alec.

-Sono quasi le sette, devi andare di là- sussurrò quest'ultimo mentre Magnus gli lasciava un leggero bacio sotto la linea della mascella.

-Sono le 18:57. Ho ancora tre minuti di bonus-

-Tre minuti che ti servirebbero per ricomporti..- ridacchiò Alexander posando le mani sul petto dello scrittore e allontanandolo controvoglia da sé. In effetti, l'attuale aspetto di Magnus era vagamente impresentabile: il sobrio (per modo di dire) smoking verde pastello che indossava era completamente sgualcito; la camicia bianca era per metà fuori dai pantaloni, la cravatta allentata; i capelli, prima ordinati grazie al gel, ora erano sparati in tutte le direzioni e le mani di Alec erano piene di brillantini proprio per quello.

-Ti dovresti vedere..- scherzò il moro sotto l'espressione infastidita dello scrittore.

-E' colpa tua. Sei troppo accattivante con quel completo nero. Dovresti vestirti così più spesso-

Alec arrossì vagamente, sistemandosi a sua volta la camicia pur di non incrociare gli occhi verdi di Magnus. Odiava quando gli faceva quei complimenti così diretti, lo mettevano troppo in imbarazzo e quello l'altro lo sapeva bene.

-Io vado di là. Sciacquati il viso, prima di tornare in sala.. Ne hai bisogno- gli sussurrò il ragazzo posandogli un leggero bacio sulla fronte, prima di sparire oltre la porta del magazzino.

Se la situazione di prima, chiuso dentro al magazzino, ad Alec sembrava assurda, quella che stava vivendo in quel momento lo era ancora di più. Non sapeva come fosse arrivato a quel punto della serata, seduto ad un tavolo di un ristorante con Jia, Magnus, il suo editore, i due colleghi Simon e Clarissa (compreso il fidanzato di lei, il tipo mezzo dark che aveva scoperto chiamarsi Jace), e alcuni produttori del meet. Non sapeva perché avesse accettato di partecipare a quella cena, e nemmeno voleva capirlo. L'unica cosa di cui si voleva preoccupare, era arrivare incolume alla fine della serata.

Al di là della magia[ShadowhuntersFF]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora