Parte Prima

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PARTE PRIMA


Un paio di grandi occhi blu si posizionarono sulla copertina di "Al di là della magia", uno degli ultimi romanzi arrivati in quella libreria nel pieno centro di Brooklyn. Le dita sottili del ragazzo accarezzarono la copertina con delicatezza, saggiandone la consistenza e beandosi della piacevole sensazione della carta a contatto con i polpastrelli.

Alexander Gideon Lightwood non poteva chiedere nulla di meglio.

Quando aveva cominciato a lavorare in quella libreria aveva avuto quasi la sensazione di star sognando: a soli vent'anni aveva ottenuto un lavoro che gli permetteva di restare vicino alla sua grande passione, la lettura, e vedere l'entusiasmo delle persone quando riusciva a consigliare un buon libro era una grande soddisfazione. In quei momenti si sentiva davvero fiero di se stesso.

-Alec-

Una voce alle spalle fece sussultare il ragazzo, che quasi mollò in terra la copia di Al di là della magia che teneva fra le mani. Quando si voltò, il suo sguardo andò a incrociare quello verde di Clarissa Fairchild, la ragazza che aveva sempre i turni in comune con lui e i cui capelli rossi non riuscivano mai a stare dove la giovane voleva che stessero. Lei lo guardò con ancora per un secondo, osservando il libro che Alexander teneva fra le mani, per poi sorridere.

-Jia mi ha chiesto di venirti a chiamare. Ha detto che devi immediatamente correre nel suo ufficio e che non devi perdere tempo- spiegò Clarissa annuendo. -Insomma, devi darti una mossa-

E con quelle parole la ragazza scomparve dietro a uno degli immensi scaffali, trascinandosi dietro uno scatolone di libri da sistemare. Alec (preferiva che tutti lo chiamassero così, 'Alexander' lo faceva sentire stranamente a disagio) guardò il punto il cui la sua collega era sparita con un sopracciglio alzato, l'espressione tra il vago e il perplesso: aveva sempre pensato che Clarissa fosse una ragazza leggermente strana, un po' come il suo fidanzato che spesso la veniva a prendere alla fine del turno, un tipo mezzo dark, dai capelli biondi un po' lunghetti e spettinati. Ma alla fine Alec riusciva ad andare d'accordo con tutti, e sicuramente le stranezze di Clarissa non erano un suo problema. Quelli erano altri, come il motivo per cui Jia Penhallow lo volesse nel suo ufficio. E aveva veramente paura di saperlo.

Con ancora Al di là della magia fra le mani, Alec si diresse a passo spedito verso il retro del negozio, dove, dopo una porta color lilla, vi era l'ufficio della direttrice. Bussò due volte, prima di entrare nella stanza. Jia era seduta alla piccola scrivania, nascosta dietro a una pila di libri, i lunghi capelli neri a coprirle il volto; un leggero odore di caffè aleggiava nell'aria.

-Mi ha fatto chiamare, signora Penhallow?- domandò Alec chiudendosi la porta alle spalle, mentre la donna alzava gli occhi scuri verso di lui.

-Si. La prego signor Lightwood, si sieda-

-Sa che può chiamarmi solo Alec- mormorò il ragazzo liberando una delle poltroncine, occupate da altri libri, e sedendosi teso sul bordo.

-Non siamo qui per parlare di come potrei chiamarla signor Lightwood, ma di lavoro. Molto lavoro- esclamò Jia afferrando una manciata di fogli. -Un lavoro parecchio prezioso che vorrei affidarle- continuò passando quelle scartoffie ad Alec. Quello alzò un sopracciglio.

-Un lavoro prezioso affidato a me?-

-Si, signor Lightwood. Un evento davvero prezioso, che se andrà liscio come l'olio ci porterà parecchi soldi in tasca-

-E perché lo vuole affidare a me?-

Jia guardò il ragazzo con un mezzo sorriso, portandosi le mani sotto il mento.

Al di là della magia[ShadowhuntersFF]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora