Passarono altri mesi e ora mancano solo pochi giorni all'inizio della scuola, Matteo mi ha dato alcuni testi e riassunti la leggere in modo da adentrarmi nel programma ma non è così semplice. Squilla il cellulare, è Carlotta, rispondo "hey" "che fai bellezza?" domanda lei, da quando ci siamo fidanzate usava spesso questi nomignoli "sto studiando, devo mettermi ai vostri pari no?" rispondo io "ah ma se vuoi ti aiuto io" risponde lei, io rido lievemente e rispondo "sì certo, con te finirei solo per distrarmi" "se non ti distrai ti darò un premio dopo" "conosco già il premio, e no" "e chi ti dice che è un bacio?" sentivo dalla sua voce che stava facendo uno dei suoi sorrisi maligni "scordatelo" risposi io a malincuore e mordicchiandomi le labbra, avevo capito cosa intendeva, ma non volevo che succedesse in casa mia e sopratutto con qualcuno in casa "cattiva" rispose lei falsamente offesa "lo sai che lo voglio anche io, ma non qui" risposi io "di certo non posso affittare la casa di Susy anche se sarebbe il posto perfetto" rispose lei "casa tua è perfetta" risposi io imbarazzata, quando sono andata a casa sua avevo notato subito che era più una villa che una casa, suo padre è un uomo importante quindi Carlotta proviene da famiglia nobile, e la casa era di stile antico modernizzato, loro avevano una piscina enorme e la sua camera da letto era enorme e davvero invitante "e chi sà quando se ne andranno di casa i miei" rispose lei triste "prima o poi, devi solo avere pazienza" risposi "io? senti chi parla, che tu sei la prima a volerlo" rispose lei furbamente "cosa c'entra, è normale no?" scoppiammo insieme a ridere e dopo un po' chiudemmo la telefonata e potei continuare a studiare. Arrivata sera mi feci due panini e un succo e continuai ancora a studiare, smettevo raramente, ma l'inizio della scuola era vicino. Era notte probabilmente e i miei occhi si chiudevano, così decisi di chiudere i quaderni e di mettermi a dormire, accesi la sveglia e scrissi la buonanotte a Carlotta, non aspettai che mi rispose che mi addormentai subito.
I giorni si succedevano uno dopo l'altro e finalmente arrivò il primo giorno di scuola, ero tanto ansiosa, mi misi un jeans e una maglietta con abbinati accessori e scarpe. Quando arrivai a scuola Carlotta ci raggiunse e chiacchierammo con lei finchè non arrivammo in classe, era enorme, c'erano almeno 25 banchi nell'aula, nella mia vecchia scuola a malapena ci entravano 12, l'aula era illuminata dal sole che arrivava dalle grandi finestre, la lavagna copriva tutta una parete e davanti c'era la cattedra che sembrava minuscola rispetto a tutto il resto, io stessa mi sentivo piccola. Dopo un po' arrivarono altri studenti e con essi la prof, la prof mi chiese di presentarmi alla classe e così feci, ero davvero nervosa che non ricordo nemmeno cosa ho detto, il seguito delle lezioni andarono davvero bene e la pausa la trascorsi con Carlotta sulla terrazza dove invece di mangiare la nostra merenda ci mangiavamo con le labbra l'un l'altra. Finita la scuola tornammo a casa e raccontammo come andò a scuola a Rita e Antonio che erano elettrizzati di sapere come fosse andata. Poi pranzammo e passai la giornata a messagiare con Carlotta e sentire musica.