Un anello rovinato che non è poi così tanto rovinato.

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NOPE's POV

Perfetto, ora quel personaggio è qui, e so già che vorrà qualcosa da me. Non so cosa però.

Continua a fissarmi, sorridendo in modo odioso. Quando mai ho trascritto quel sogno.

Ma insomma, che cosa vuole? Che non venga a criticare il mio anello, prima deve vedersi allo specchio, con quei ridicoli occhi.

Che cosa vuole fare, perché viene lentamente verso di me con un' espressione omicida? Se ha avuto il coraggio di "farmi il piacere di questa visita" deve saperlo che se mi fa incazzare sono pericolosa. Infatti quello che aspettavo non è tardato ad arrivare. Il sorrisetto consapevole, come per dirmi che mi conosce molto meglio di come mi conosco io, è arrivato. Ma non devo perdere la calma. Non posso far sparire per sempre anche questo orfanotrofio.

-Embé? Che cosa vuoi dal mio anello?-

-Presumo sia un'eredità dei tuoi genitori.-

Vorrei tanto ammazzarlo, in questo istante.

-Già, una gran bella eredità, non trovi? Un semplice anello senza valore, rovinato e rugginoso. Proprio un bel bottino per te. Mi aspettavo di meglio dalla tua malvagità.-

Dissi con un sorriso.

-Oh, ma Nope, il mio obbiettivo non è quell'anello, ma sei tu.-

-Perfetto. Però spiegami come diavolaccio hai fatto ad uscire dal mio quaderno.-

-Te lo ripeto, sei stata tu. Puoi animare i personaggi dei tuoi testi se vuoi.-

-E allora perché devo smettere anche di leggere?-

-Mi piace privarti delle cose che ti pacciono.-

-Non puoi fermarmi!-

-L'ho già fatto. Prova a leggere qualcosa.-

Nope prese un Harry Potter e cercò di aprire le pagine, ma erano come incollate.

-Che cosa hai fatto?-

-Passami il libro.-

-Che cosa hai fatto?- riprese lei quasi urlando.

-Se mi passassi quel libro potrei mostrartelo.-

Dopo un momento di titubanza, Nope gli passò il libro, che lui prese e aprì con naturalezza.

-Vedi, non puoi aprire i libri, solo tu hai questa costrizione.-

Nope gli prese dalle mani il libro ancora aperto, nella vana speranza che non si sarebbe chiuso, ma quello, appena lei lo sfiorò, si richiuse di scatto.

-Non puoi neanche scrivere.-

-Ah, perfetto, e i compiti come li faccio?-

-A computer.-

-Ahahhahah molto spiritoso. Un assassino che si abbassa a consigliare una ragazzina indifesa.-

-Ti ho salvato dalla sfiga.-

-Mh, fantastico. Sarà la cosa più brutta del mondo. Ma di preciso che senso ha? Insomma, che cosa vuoi davvero con me?-

-Semplice. Un modo per separare l'assassino che c'è in me dalla parte umana.-

-E io che cosa centro? Cosa centra il mio evocare i personaggi?-

-Sei molto stupida, ragazzina. È molto semplice. Tu mi aiuterai a trovare il necessario a liberarmi di questo peso. Vedo che hai già uno dei sette.-

-Uno dei sette? Che cosa vuol dire? Che cosa devo cercare?-

-Uno dei sette elementi. Credo che questa volta abbiano preso le sembianze di anelli. Nell'ultimo secolo, intendo dire. Questo secolo finirà esattamente il dieci gennaio 2016, e non posso permettermi di perdere la mia occasione prima di allora. Quel giorno tutta la faccenda sarà già risolta.-

-Ma è il dieci di Settembre! Sono solo quattro mesi! Come è possibile trovare tutti e sette gli anelli? E come devo cercarli? Esiste qualche, che ne so, luogo mistico...-

-No, si confondono con il mondo intorno a sé. Tu ne indossi già uno. Quello è un elemento.-

Disse l'assassino indicando l'anello al dito di Nope.

-Verrò a farti visita domani sera e ne parleremo, di tutta questa faccenda. Se hai bisogno di me, basta che tu dica il mio nome e io appariró.-

-Bene, ora vai via e fammi dormire.-

Nope si girò nel letto e chiuse gli occhi, rimanendo però vigile.

Lui la stava ancora fissando, lo sapeva.

-Ho detto vattene, Aniel.-

E lui scomparve nell'aria.

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