conobbi Viktoriya in un gruppo di sostegno per autolesionisti quando avevo quindici anni,era l'estate prima di entrare alle superiori.appena la vidi mi sembrava la solita snob che riversava le sue frustrazioni sugli altri,stava seduta davanti a me con lo sguardo rivolto verso il basso,il suo volto era coperto dai sui stupendi capelli marroni e le braccia incrociate sul petto anche se faceva caldo indossava una felpa nera.la persone le passavano vicino e le urtavano le gambe ma lei non si muoveva,ignorava tutto e tutti,appena entro lo psicologo lei sollevò il volto e finalmente riuscii a vedergli la faccia.aveva gli occhi azzurri con delle screziature dorate,dai suoi occhi si poteva vedere tutto il suo dolore,mi sentii quasi in colpa per aver pensato che fosse una snob.Marco,lo psicologo,si accorse della nuova arrivata Viktoriya e ci chiese di presentarci,stranamente decisi di parlare per primo ,mi alzai in piedi e lanciai uno sguardo a Viktoriya che mi stava guardando e le sorrisi.
Io:"ciao mi chiamo Lucas Stof e sono un autolesionista,ho iniziato circa sei mesi fa dopo che dissi a mio padre che ero gay e lui mi rifiutò,non so perché lo stia facendo o perché abbia iniziato ma voglio smettere"
Marco:"bene mi fa piacere che tu abbia parlato per primo e tu Viktoriya,ti va di condividere con il gruppo,raccontaci chi sei e cosa ti è successo"
Viktoriya fece cenno di si con la testa, si mise in piedi e si levò la felpa, la prima cosa che notai furono le sue braccia completamente fasciate,le poche parti non fasciate mostravano cicatrici profonde,quando iniziò a parlare non cela fece a guardare in faccia nessuno e cosi rivolse nuovamente lo sguardo verso il basso.
Viktoriya:"mi chiamo Viktoriya Lyubov,ho iniziato a tagliarmi quando avevo tredici anni,dopo la morte di mio fratello maggiore"
Marco:"vuoi parlarci di tuo fratello?"
Viktoriya:"lui aveva sedici anni quando lo trovai morto dentro la vasca da bagno,voglio smettere di tagliarmi perché ho paura che un giorno finirò come lui,ma non riesco a smettere perché questo è l'unica cosa che mi distrae dal pensare alla sua morte"
Viktoriya riusci a finire di parlare per poi scoppiare a piangere,di istinto mi tirai su e la abbracciai,Marco si alzò e mi mise una mano sulla spalla dicendomi di andare fuori con lei per farla calmare.Uscimmo dalla stanza e la portai nella caffetteria che stava all'interno del edificio.La feci sedere ad un tavolo dicendole di aspettarmi li mentre io andavo a prendere due caffè.tornai al tavolo e le porsi la tazza del caffè,lei la prese e con voce flebile mi ringraziò.Rimanemmo in silenzio per qualche istante fin quando non le squillò il telefono,prese la sua borsa e iniziò a tirare fuori dei libri per cercare di trovare il telefono,guardai i tre libri che aveva messo sul tavolo,la mia attenzione fu attirata da un libro in particolare.Aveva la copertina rossa in pelle con rifiniture dorate,le pagine erano ingiallite con qualche macchia marrone.lo presi tra le mani e feci scorrere le dita sulla copertina,era morbida e usurata,lo aprii e con mia grande sorpresa scoprii che era un libro di poesie in russo,scorsi le pagine e vidi che in ogni pagina cerano dei fiori secchi sempre diversi.appena Viktoriya chiuse la chiamata chiusi il libro e lo misi sul tavolo.
Io:"Viktoriya?Russa?"
Viktoriya:"si ,mia nonna era russa"
Io:"posso chiamarti Vik?"
Viktoriya:"si"
Io:"che scuola frequenti?"
Viktoriya:"questo anno inizio le superiori"
Io:"davvero?dove"
Viktoriya:"al istituto di arte "
Io:"bene allora ci incontreremo spesso,pure io vado la"
Viktoriya:"mi fa piacere,ho visto che prima guardavi il mio libro di poesie"
Io:"si bè mi piacciono molto i libri antichi,ma sfortunatamente è in russo"
Viktoriya:"era di mia nonna melo regalò dopo la sua morte"
Io:"a mi dispiace"
Viktoriya:"anche a me,ma ormai sono passati molti anni,comunque se vuoi posso prestarti il libro in fondo ci sono le traduzioni delle poesie"
Io:"davvero?mi farebbe molto piacere"
Viktoriya mi diede il libro e mi sorrise,fu la prima volta e per fortuna non l'ultima,quel sorriso mi rese quasi felice e tuttora vederla sorridere mi fa stare meglio non ostante io abbia avuto una pessima giornata lei è colei che mi rallegra la giornata.passata l'estate ci rincontrammo nuovamente a scuola dove scoprimmo che avremmo passato i prossimi cinque anni insieme,adesso sono passati tre anni da quando ci siamo conosciuti e sinceramente senza di lei credo che mi sarei già buttato di sotto dalla finestra della classe.
STAI LEGGENDO
storia di un aspirante suicida
Teen FictionLucas è un ragazzo di 17 anni che non viene accetto dal padre e viene continuamente preso di mira a scuola .definisce Viktoriya,la sua migliore amica,la sua unica gioia di vita.il suo mondo viene stravolto da Evans il ragazzo più popolare della scu...