Fui svegliato di soprassalto dalla sveglia,con la mano cercai il telefono per riuscire a zittire quel fastidioso rumore,una volta trovato la spensi e mi girai dal altro lato riaddormentandomi.dopo dieci minuti il telefono suonò di nuovo,lo presi e vidi che Vik mi stava chiamando,risposi con una voce da zombi.
Io:"ehi"
Viktoriya:"Svegliatiiii!!!"
Io:"sono sveglio,con te è impossibile perdere un giorno di scuola"
Viktoriya:"ovvio caro,se tu non vieni io dovrei socializzare con altra gente e proprio non mi va "
Io:"okay okay mi alzo "
Viktoriya:"bravo,ci si vede dopo"
Chiuse la chiamata e mi misi a sedere sul letto cercando delle motivazioni per dovermi alzare e dover andare all'inferno,luogo piú comunemente chiamato scuola ,una delle piú convincenti fu quella che se non fossi andato Vik mi avrebbe ammazzato.guardai l'orologio,erano le sei e mezza, ormai mio padre doveva già essere tornato a casa.Mi alzai e andai in bagno,sentii mia madre che litigava con mio padre perché era tornato di nuovo a casa tardi completamente ubriaco,dopo qualche minuto si sentii un colpo e dopo di che il silenzio.mi fermai per un attimo e sentii mio padre che urlava contro mia madre mentre usciva dalla camera sbattendo la porta con violenza.sentivo i suoi passi nel corridoio e pregai perché proseguisse senza fermarsi davanti alla mia porta.i passi si fermarono proprio davanti alla porta della mia camera,il mio cuore saltò un battito,ero nervoso e avevo paura,se lui fosse entrato sarei andato a scuola con un occhio nero di nuovo.per fortuna riprese a camminare e lo sentii scendere le scale,tirai un sospiro di sollievo.Mi vestii di corsa e presi il mio zaino e il telefono,aprii la porta di camera lentamente e mi assicurai che lui non fosse tornato di sopra.uscii di camera e andai in camera di mia madre,lei era sdraiata a terra che si massaggiava le costole.
Io:"mamma!cazzo ti ha rotto le costole di nuovo"
Mamma:"no tranquillo,sotto la maglia ho delle imbottiture che hanno attutito il colpo,adesso vai a scuola Viktoriya ti aspetta"
Io:"okay vado ma tu stai attenta "
Mamma:"tranquillo"
diedi un bacio sulla guancia a mia madre e tornai in camera mia,non potevo passare dal secondo piano per uscire di casa,cosi aprii la finestra e buttai lo zaino di sotto,mi misi sul cornicione e aiutandomi con il tubo della grondaia scesi in giardino.Recuperai ,lo zaino e mentre stavo uscendo incontrai l'inquilino del appartamento sotto al mio che stava fumando.aveva venti anni e frequentava l'università di legge ,Vik diceva che assomigliava al cantante dei black veil brides versione mora e con i capelli corti.lo avevo conosciuto due anni fa quando rimasi chiuso fuori di casa e non potevo andare a dormire da Vik,lui mi vide nel corridoio del palazzo e mi invitò a dormire a casa sua,diventammo amici e ogni tanto mi porta nei bar gay per farmi conoscere gente nuova.
Kris:"uuuh che brutta cera che hai oggi ,tuo padre è tornato a casa?"
Io:"non riesco a dormire bene,hai dedotto che mio padre è tornato a casa da come sono uscito?"
Kris:"si,non gli è bastato quello che gli ha fatto Viky l'ultima volta,se hai problemi puoi venire ha dormire da me "
Io:"non ci vengo a dormire da te se non c'è anche Vik e non chiamarla Viky lo sai che lo odia"
Kris:"si lo so ma è carina quando si arrabbia"
Io:"è sempre carina"
Kris:"ohoho qualcuno ha una cotta per vik"
Io:"caro babbo natale lo sai che sono gay"
kris:"si lo so caro,ora vai che sennò fai tardi"
spense la sigaretta e mi scompigliò i capelli,gonfiai le guance irritato e mene andai.vivevo a qualche isolato dalla scuola, non volevo prendere il pullman perché per arrivare ad essa dovevo attraversare un ponte e al mattino il fiume era davvero bellissimo.si tingeva di rosa e di rosso, avvolte mi fermavo li ad osservarlo per qualche minuto fino a quando Vik non mi chiamava perchè stavo facendo tardi ed ero costretto a correre fino a scuola per riuscire ad arrivare in orario. mentre camminavo iniziai a sentire un rumore di passi provenire da dietro di me,mi voltai per vedere chi fosse e con mia grande felicità vidi che era Viktoriya che stava correndo nella mia direzione,mi fermai e la aspettai appena mi raggiunse si fermò a qualche centimetro da me e riprese fiato,alzò la mano per dirmi di aspettare a parlare.appena il suo respiro rallentò riusci a parlare.
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storia di un aspirante suicida
Novela JuvenilLucas è un ragazzo di 17 anni che non viene accetto dal padre e viene continuamente preso di mira a scuola .definisce Viktoriya,la sua migliore amica,la sua unica gioia di vita.il suo mondo viene stravolto da Evans il ragazzo più popolare della scu...