la mattina seguente mi svegliai abbracciato a Vik che stava ancora dormendo.le scostai una ciocca di capelli e le baciai la fronte,lei si stropicciò gli occhi e mentre si stirava mi mise una mano sulla faccia e mi spinse di sotto.
Viktoriya:"buon giorno"
Io:"Vik mi stai facendo cadere"
Vik ritirò le braccia e io mi misi sopra di lei bloccandogliele,lei mi guardò stranita e sbadigliò,ci guardammo negli occhi per qualche secondo fino a quando lei non si spazientii.
Viktoriya:"senti devi forse parlarmi di qualche tendenza etero oppure ti levi de dosso "
Io:"scema lo sai che sono gay al cento percento"
Viktoriya:"allora cosa intendi fare"
mi passò la sua gamba destra sul mio fianco sinistro e mi ribaltò mettendosi sopra di me ,ora quello con le mani bloccate ero io.gonfiai le guance e arrossii,lei mi sorrise e mi baciò una guancia mettendosi di lato a me.
Io:"ieri stavo per baciare Evans"
Viktoriya:"finché non sappiamo se è gay non fare stronzate,la tua situazione ha scuola è già abbastanza critica"
Io:"lo so ma è tanto carino e dolce,"
Vik sbuffo e si mise a farmi il solletico per evitare di sentirmi parlare di Evans. dopo qualche minuto entrò Kris ancora mezzo assonnato,si mise appoggiato alla porta con in mano una tazza di caffè.in dosso aveva una vestaglia marrone e dei pantaloni di una tuta con una maglia bianca,aveva le occhiaie e si vedeva che aveva appena finito di piangere. appena Vik si accorse di lui smise di farmi il solletico e si mise seduta sul letto aspettando che lui parlasse.
Viktoriya:"Kris che è successo"
Kris:"france mi ha mollato"
Io:"mi dispiace dai su ne troverai un altro"
Vik si tirò su e andò ad abbracciare Kris che nel frattempo si era messo a piangere,dopo qualche secondo la raggiunsi e mi unii al'abbraccio,Vik gli asciugò le lacrime e gli tirò le guance nel tentativo di farlo sorridere.portammo Kris in cucina e lo facemmo sedere sul divano,io mi misi accanto a lui mentre Vik si mise a prepararci la colazione. Kris e francesco si erano conosciuti nove mesi fa all'università,frequentavano gli stessi corsi e lui gli chiese di uscire dopo qualche giorno che si erano incontrati,quando celo presentò io e Vik ci eravamo accorti che Kris era molto preso da quella relazione ma che allo stesso tempo sembrava che a Francesco non gliene fregasse nulla di quella relazione e che l'avesse presa come un modo per uscire dalla routine di tutti i giorni.come poteva una persona illudere un ragazzo dolce e gentile come Kris per ben nove mesi.
Io:"ma come mai cosi di punto in bianco ti ha mollato"
Kris:"mi a detto che mi vedeva più come uno da una botta e via"
Viktoriya:"che stronzo"
Kris:"già,bé a letto era scarso"
Viktoriya:"Kris!"
Kris:"che c'è?scusa ma se è vero"
Io:"sei il solito"
ci mettemmo a ridere mentre mangiavamo i french toast che ci aveva preparato Vik. Kris si mise a raccontarci di quando lui e Francesco stavano insieme mentre io e Vik commentavamo con frasi quasi filosofiche.dopo qualche ora io e Vik dovemmo fare ritorno ognuno alle proprie case.io avevo paura di salire di sopra Vik e Kris mi chiesero se volessi che mi accompagnassero ma io risposi di no,non volevo disturbarli ulteriormente con le mie paranoie.Uscii da casa di Kris poco dopo Vik e salii le scale,avrei tanto voluto che quei sedici scalini che mi dividevano da casa mia aumentassero,ma appena salito l'ultimo scalino mi ritrovai nel pianerottolo davanti alla porta di casa mia,appoggiai l'orecchio alla porta per sentire se mio padre si fosse svegliato . non sentii nessun rumore cosi presi le chiavi di casa e aprii la porta.appena entrai sentii una puzza di alcol e vomito,mi tappai il naso e mi diressi verso la mia camera,ma prima che ci potessi arrivare incrociai mio padre.mi sembrò come se il cuore mi si fosse fermato e al' improvviso tutto in torno a me si fosse fermato,mio padre mi guardò negli occhi e si mise a ridere,avevo paura che iniziasse a insultarmi e che dopo mi picchiasse di nuovo. invece si limitò soltanto a ridere come un idiota per poi cadere a terra e mettersi a piangere,lo presi sotto braccio e lo misi a sedere sul divano,gli diedi un bicchiere d'acqua e poi andai in camera mia.fu strano,non ero abituato a mio padre che non riusciva a non dire niente e che non mi picchiava.chiusi la porta di camera mia e mi sdraiai sul letto,presi il telefono e vidi che mi era arrivato un messaggio su facebook da un ragazzo che non avevo tra gli amici.prima di rispondergli volevo capire chi era,si chiamava Devid Barghi, dalle foto sembrava un ragazzo nerd,capelli scuri occhi neri e magrolino un po tipo me,non era della mia stessa città ma frequentava il mio stesso istituto di arte.dalle foto non capivo se fosse gay o meno ma magari parlandoci lo avrei scoperto.tornai alla chat e gli risposi con un banale "ciao"dopo poco apparve la scritta Devid sta scrivendo,non mi aspettavo che mi avrebbe risposto cosi in fretta.
Devid:"ciao scusa se ti disturbo,ma ti ho visto l'altra sera ad una festa e mi sei sembrato carino"
Io:"non mi disturbi a fatto,come hai scoperto il mio nome"
Devid:"un mio amico vive nel tuo palazzo e gli ho chiesto come ti chiamavi"
iniziammo a parlare del più e del meno per ore.dopo un po lui mi scrisse che doveva andare cosi lo salutai e andai in chat da Vik per raccontarle di Devid.non so cosa avesse quel ragazzo ma quando parlavo di lui il mio battito cardiaco accelerava,Vik mi chiese se allora mi fossi dimenticato di Evans,ma a quella domanda non seppi che rispondere,una persona non si poteva scordare cosi dal nulla di un'altra persona.dopo qualche minuto mi decisi a rispondergli con un semplice no.anche se Devid era stupendo sotto tutti i punti di vista, non era Evans,non riuscivo a capire perchè quel ragazzo fosse sempre nei miei pensieri,ormai era chiaro che mi ero inamorato di lui ma volevo capire il perchè.
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storia di un aspirante suicida
Teen FictionLucas è un ragazzo di 17 anni che non viene accetto dal padre e viene continuamente preso di mira a scuola .definisce Viktoriya,la sua migliore amica,la sua unica gioia di vita.il suo mondo viene stravolto da Evans il ragazzo più popolare della scu...