Chapter one

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"Quindi ti è tutto chiaro Cal?" chiese il ragazzo dai capelli tinti guardando fisse le iridi color pece del suo. Amico per un ulteriore conferma che ebbe pochi secondi dopo
"Mike per l'ennesima volta ho capito." sbuffò il moro quando il suo amico gli domandò cosa fare per la ventesima volta, si alza dallo sgabello appoggiandosi sul bancone del Red Devil e congedò il suo amico dall'altra parte del bancone, prima di lasciare il locale però aggiunse
"Mike avvisa gli altri sta sera andiamo da Rose" senza aggiungere altro raggiunse la porta e venne catapultato nella brezza pomeridiana di quella piccola cittadina dimenticata da Dio, camminò a lungo fino ad arrivare al cimitero e lì camminò ancora, non aveva con sé ne fiori tanto meno candele, percorse le lunghe file di lapidi apparentemente tutte uguali, ma con incisi nomi e date diverse arrivò alla Sua lapide, era inciso perfettamente il suo nome

Jane Moore
13/05/1993- 29/10/2015
Nata guerriera, morta in battaglia

Toccò lentamente quelle piccole lettere incise sulla lapide guardandole fisse, poi passò alla foto e lì ebbe un colpo al cuore. Gliel'aveva scattata lui con la polaroid di Rose, la sua migliore amica, prima del suo primo incontro, prima della prima vittoria, prima del loro primo appuntamento e prima del loro primo bacio sotto le stelle di quell'enorme area di sosta; sospirò continuando a guardarla, lei aveva i capelli lunghi e rossi legati in una coda altissima e sorrideva felice mentre mostrava i suoi bellissimi guantoni neri con ricamata una J sul bordo, a Calum quella ragazza mancava da impazzire erano ormai due anni da quando lei era scomparsa e lui ancora non riusciva ad andare avanti, ci aveva provato davvero era uscito con qualche ragazza si era fatto aiutare dai suoi amici, ma nessuna di quelle ragazze era riuscita ad entrargli dentro e prendergli il cuore come aveva fatto Jane. Un altro sospiro uscì dalle labbra carnose del ragazzo che si girò sui tacchi e lasciò il cimitero, la lapide della sua fidanzata senza lasciarle fiori o accendere una candela avrebbe reso tutto così triste e lui era abbastanza distrutto e quella tristezza lo fece cominciare a correre come una furia e senza rendersene conto era dentro la palestra di Ashton che lo stava guardando come fosse un alieno
"Calum mi spieghi?" chiese cautamente guardando preoccupato il suo amico che aveva lo sguardo puntato a terra
"Oggi Ashton, è oggi" disse solamente e il riccio capì, Calum alzò lo sguardo e incrociò gli occhi verdi dell'amico
"Cal cosa ne dici di star qua con me, non c'è molta gente oggi chiudo prima e andiamo da Rose insieme, Micheal mi ha inviato un messaggio" il moro non disse nulla si limitò ad annuire e svogliatamente si trascinò fino alle panchine vicino al ring da boxe, non c'era nessuno là vicino tranne una ragazza dai lunghi capelli rossi che stava colpendo un sacco, a vederlo quel sacco sembrava pesare un bel po', lo stava quasi buttando giù a furia di colpirlo.

*Diretto. Gancio. Schiva. Diretto. Diretto. Schiva. Montante. Schiva. Gancio. Gancio.

La ragazza si fermò per prendere aria e bere un po' d'acqua, aveva la fronte imperlata dal sudore, Calum non capì bene come era successo ma aveva trovato dei guantoni della sua taglia, non erano propriamente da uomo macho quale lui si reputava, erano molto colorati, ma almeno erano della sua taglia.
"Ehi tu!" esclamò Calum per attirare l'attenzione della rossa, che prontamente si girò guardandolo male.
"Che vuoi?" sbottò acida, mh simpatica Cal prossima volta cerca di combattere con una scimmia gli suggerì la sua coscienza e quasi gli veniva da ridere così soppresse un sorriso e continuò ad interagire con la ragazza
"Ho bisogno di combattere e so che non è il caso contro una ragazza, ma sei l'unica che può battersi qui, quindi" non fece in tempo a finire la frase che la ragazza saltò sul ring e si sfilò i guantoni neri per rifarsi la coda e prontamente li rimise guardando Calum come solo sapevano fare ai match clandestini.
"Ci sto!" esclamò la rossa avvicinandosi a Calum "su mrPink combatti" lo schernì lei, obbiettivamente non era colpa sua se i guantoni erano di quel colore, non era nei suoi piani combattere, ma lei gli ricordava Jane e forse era ora di ritornare ad allenarsi, solo per il gusto di farlo.
"Bimba non sfidarmi" disse lui prima di cominciare a saltellare sul ring cominciò a coprirsi per evitare colpi bruschi, continuarono così per un po' poi la ragazza lo guardò ed esclamò
"Credo che abbiamo giocato abbastanza ora facciamo sul serio" e nemmeno il tempo di registrare quella frase che gli arrivò un diretto tra le costole. Fece finta di nulla si spostò mentre la ragazza avanzava ancora, lui sferrò un gancio e lei prontamente lo schivò

* Gancio. Schiva. Gancio. Schiva. Diretto. Para. Diretto. Incassa. Montante. Incassa. Diretto. Para. Diretto.

Continuarono così a lungo finché Jade, era il nome della ragazza che non aveva ancora rivelato, riuscì ad atterrare Calum e lui ormai stremato si arrese

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"Sei forte" ansimó Calum a fiato corto, la ragazza sorrise e lo ringraziò con lo sguardo per poi accorgersi di non essersi presentata, si sfilò il guantone e gli porse la mano
"Jade" disse semplicemente mentre Calum allibito si levò i suoi chichissimi guantoni rosa e strinse vigorosamente, forse troppo, la mano della ragazza sorridente.
"Jade, è stato un piacere combattere con te" la elogiò ancora lasciando la mano della ragazza, un po' a malin cure, lei sorrise mentre le sue guance presero lentamente un colorito rossastro. Non sapeva da quanto una ragazza non arrossiva più merito suo e si sentì fiero di sé, guardò Jade e per un secondo dimenticò tutto il casino che era la sua vita, dimenticò Jane e si focalizzò solo sul dolce sorriso di quella ragazza e senza pensare la guardò negli occhi e sorrise dolcemente, un po' gli ricordava quello che era l'amore della sua vita, ma sapeva in cuor suo che era totalmente diversa da lei, però più la guardava p i suoi occhi color miele con delle piccole pagliuzze verdi diventarono gli occhi di Jane che gli diceva di avanti anche anche per lei, così si fece unnpo' di coraggio e mantenendo il contatto visivo
"Ti sembra troppo azzardato se ti invito a bere un caffè domani?" chiese cautamente Calum osservando ogni movimento ed espressione della ragazza "non mi sembra per nulla azzardato, cosa ne pensi se ci troviamo alle 15.30 al Red Devil? So che è strano, ma è il mio bar preferito e poi le persone lì sono tutte cordiali e simpatiche" disse lei continuando ad arrossire e Calum trovò quella scena assolutamente adorabile
"Il Devil è il bar dove lavora un mio amico, il barista dai capelli colorati che cambiano ogni settimana e poi è anche il mio bar preferito"
"Allora andremo d'accordo ragazzo" disse atteggiandosi come una vecchietta facendo scoppiare Calum in una risata fragorosa.
"Dai è ora che io vada, ci vediamo domani Calum è stato divertente combattere con te" e lui rimase lì come uno stoccafisso a guardarla andar via con la promessa che si sarebbero rivisti il giorno seguente, ma Calum si diede dell'idiota per non averle chiesto il numero.

* quando trovate un asterisco cominciano i combattimenti e vengono descritti dalle azioni. Specifico alla fine di chi svolge cosa.
Per questo capitolo:

Azioni grassetto Jade
Azioni corsivo Calum

Grazie per aver letto questo primo capitolo sulla mia prima fanfiction su Calum, ho qualche idea su una storia Muke e cancellerò Stay with me e Fly
Alla prossima.

Jade x

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