secondo ricordo; pennello

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ritornó a casa con il solito cipiglio sul viso. la temperatura stava diventando fin troppo fredda.
non voleva passare tutto il suo tempo da solo, ma non aveva altra scelta.
harry si tolse il cappotto e lo lasció cadere sul pavimento.
l'elastico per capelli ritornó a prendere posto tra i suoi pensieri come il modo attento in cui l'aveva osservato bruciare nel suo camino. non si sentiva affatto bene, non lo aveva fatto sentire bene la vista dell'elastico.
le sue labbra erano asciutte e poteva ancora sentire il battito dei suoi denti per il freddo. si stava stancando di questa routine. svegliarsi, temendo ogni scelta, prendere benadryl* per dormire. questo era tutto ció che faceva.
si aggirava per la casa che sua madre gli aveva dato dopo che dakota lo aveva sbattuto fuori.
non piangeva piú.

non riusciva a percepire le emozioni scorrere velocemente nelle vene da far scivolare le lacrime lungo le guance.
non riusciva a ricordare l'ultima volta che un sorriso aveva preso posto sul suo viso, o una risata scappare dalle sue labbra.

era devastato.
lei aveva rovinato ogni piccolo pezzo di lui lentamente, senza nemmeno toccarlo.

quindi andó nella sua stanza e aprí la scatola ancora rimasta sul letto dal giorno prima.
i suoi occhi guizzarono sul pennello.

secondo ricordo; il pennello.
28 settembre 2013.

camminando per la stanza di dakota la vide con un'agitata espressione sul volto mentre fissava un grande album da disegno posto in grembo.
harry si sedette sul suo letto, vicino a lei, e diede una rapida occhiata al contenuto dell'album.

«sembra cosí orribile» disse la ragazza lasciando cadere il pennello per terra. harry non sapeva dire con certezza cosa stesse disegnando.

«dai, non é cosí brutto» ridacchió, ottenendo una spinta giocosa sul braccio in risposta. il dipinto sembrava divertente visto dagli occhi di harry a differenza della tremenda vista dagli occhi di dakota.

«non riesci nemmeno a dirmi cosa possa essere!» gemette, ovviamente incazzata al fatto che fosse terribile nell'arte della pittura. avrebbe sempre voluto essere un'artista come la madre.

harry sghignazzó alla sua frustazione ma la smise non appena gli sembró davvero sconvolta. spostó l'album eal grembo della ragazza all'altra parte del letto.

«forse hai solo bisogno di una pausa, tesoro.»

+

e pure il secondo capitolo eccolo qui!
non so da quanto tento di postarlo, ma sono ben poco a casa e, quando lo sono, ho le mie piccole ossessioni da seguire: le serie tv.

molti mi capiscono, lo so. devono.

sí, tecnicamente dovrei anche aprire qualche libro prima di tornare a scuola ma tutti dettagli eh.

giuro che cercheró di essere piú regolare.

quando meno ve lo aspetterete arriverá un nuovo capitolo, eheh.

okay mi levo dai coglioni.

trovate la spiegazione delle parole con l'asterisco a fine di ogni capitolo.

un abbraccio a tutti quelli che seguono questa traduzione.

lots of love
martina. xx

+

*benadryl: farmaco utilizzato in diverse occasioni. in questa situazione appunto per prendere sonno.

shoebox [h.s] (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora