Erano passati circa due secondi da quanto Lilith aveva chiuso la chiamata, eppure la ragazza sentiva una strana sensazione, più o meno come una morsa allo stomaco che le impediva di fare gesti di qualunque tipo.
Si guardò intorno mettendosi seduta su una sedia e piegando il capo verso il basso lasciò ricadere i lunghi capelli davanti al viso, non si sarebbe addormentata quella volta.. Non poteva.
Ormai la ragazza già fantasticava su chi potesse essere il proprietario di quel cellulare.. Sicuramente era un inglese, poiché le aveva risposto in lingua inglese, ma chi poteva essere?
Michael? No, improbabile.. Una qualsiasi persona che era al concerto? Molto più probabile.
Doveva ancora riprendersi da quello che era appena successo, non aveva ancora realizzato che aveva abbracciato il suo Michael, per davvero stavolta!
Lilith prese a mordicchiare il piercing che aveva al labbro, in preda all'ansia e alla curiosità, non ce la faceva più.
Non avrebbe aspettato oltre, era stanca e voleva tornare a casa, quanto ci metteva questa persona?
Alzò il capo nel momento esatto in cui Michael varcò la soglia della porta, guardandosi attorno frettolosamente.
Lilith scosse il capo, passandosi una mano sulla fronte. Che fosse realmente lui quella persona?
La ragazza scese dalla sedia e si avvicinò piano al ricciolo, visto così da vicino e con la fronte corrugata per la concentrazione era ancora più bello del solito.
Picchiettò un dito sulla sua spalla, attirando così la sua attenzione, e proferì parola.. O meglio, tentò di parlare e di non sembrare goffa.
« Uhm.. Michael, è tuo questo telefono? L'ho trovato qui per terra ed ho chiamato il proprietario.. Beh è tuo vero? »
Era sorpresa della fluidità con la quale aveva proferito quel periodo in lingua inglese; lei era tra le più brave della classe, e questo era risaputo, ma quando si trattava di conversare con il proprio idolo le parole le si fermavano in gola.Michael's POV
Michael si era trovato questa ragazzina davanti ed aveva ascoltato tutto quello che lei aveva detto, riuscendo a capire ogni singola parola.
Allora era lei che aveva trovato il suo telefono.
Michael tirò un sospiro di sollievo, prendendo per le spalle la ragazza e rivolgendole un sorriso, nel tentativo di tranquillizzarla.
« Respira, calmati. Sì il cellulare è mio, e per sdebitarmi che ne diresti di venire a mangiare qualcosa con me e i miei figli? Ovviamente anche tua madre è invitata. »
Mormorò l'uomo allargando quel meraviglioso sorriso ed aspettando una risposta da parte della ragazza.
Non era da lui chiedere certe cose alle fan, anche perché la maggior parte di loro urlava e dava di matto, ma quella ragazza era sembrata diversa agli occhi del cantante.
Già il fatto che non avesse urlato appena lo aveva visto era un punto in più per lei.Lilith's POV
Le aveva chiesto sul serio di mangiare qualcosa con lui e i figli? Non era uno dei suoi tanti sogni? No, non lo era!
Lilith sorrise, uno di quei sorrisi che ti scaldano il cuore e ti illuminano gli occhi.
Si voltò verso sua madre, che nel frattempo l'aveva raggiunta.
« Mamma! Vero che possiamo andare con Michael? Mi piacerebbe davvero taaanto! »
Disse la ragazza unendo le mani e facendo gli occhi dolci alla madre, che annuì subito dopo intenerita dalla figlia.
La ragazza allacciò le braccia al collo della madre e la strinse forte, mormorando più volte una semplice parolina.
« Grazie! Grazie! Grazie! »
Furono le parole che uscirono dalla bocca della giovane mentre si staccava dalla madre ed annuiva all'uomo, che intanto aveva ricambiato il sorriso e le aveva fatto cenno di seguirlo.
Lilith non perse tempo e si incamminò con Michael verso la sua limousine, guardandosi intorno ancora meravigliata.
Non si sorprese quando un bodyguard fermò entrambe chiudendo l'autorizzazione per passare, ma Michael fu più veloce e gli spiegò tutto, avvicinandosi a Lilith e a sua madre.
Lilith si sporse leggermente in avanti per osservare l'immensa macchina nera che si era appena fermata davanti a loro.
Scese gli scalini dell'entrata dello stadio e salì in macchina con sua madre.
Quella macchina era davvero enorme; un sedile immenso - ma per davvero- si incontrava con un altro più piccolo, ai lati c'erano due grandi mensole dove stavano diverse bottiglie di vino e qualche snack da mangiare.
Sia lei che sua madre si misero sedute sul sedile, più divano che sedile d'auto, e si guardarono a vicenda.
« Questa limousine è enorme! »
Esclamarono entrambe con un sorriso stampato sulle labbra.
Michael sorrise e si lasciò scappare una risatina spontanea, divertito dall'affermazione delle due donne. L'uomo si spostò verso sinistra e fece entrare i suoi figli, Paris e Prince, che si misero seduti accanto a lui e lo salutarono con un bacio sulla guancia.
Lilith sorrise, vedere quanto Paris somigliasse al padre a tutti gli effetti la rendeva davvero felice, era tutta suo padre.
La ragazza si sporse in avanti, rivolgendo un sorriso più ampio alla giovane teenager che le sedeva davanti e porgendole una mano le rivolse un saluto.
« Ciao, è un onore conoscerti Paris, non puoi capire quanto ti ammiro. Io sono Lilith, comunque. »
Lilith non si aspettava di certo che la ragazza poco più grande di lei rispondesse in quel modo, con un sorriso smagliante e una voglia incredibile di conoscere gente nuova, si aspettava un carattere scontroso e distaccato, come erano tutte le adolescenti di quel tempo ormai.
" Papà, posso andare a sedermi accanto a Lilith? Vorrei fare due chiacchiere con lei, cose da ragazze.. Non puoi capire! "
Queste parole fecero ridacchiare Lilith, che nel frattempo osservava la scena ed ascoltava la conversazione tra Paris e suo padre, si spostò poi per fare posto all'amica, se poteva considerarla tale, e le sorrise nuovamente.
Paris era dolcissima, proprio come suo padre, e durante il viaggio in macchina lei e Lilith parlarono del più e del meno, dai discorsi sui ragazzi carini che vedevano dal finestrino alle teorie di entrambe sul futuro, la fantascienza e le serie tv americane.
Lilith era molto ossessionata dalle serie tv, si era fissata con una in particolare ed aveva scoperto che la medesima serie piaceva tanto anche a Paris, così avevano passato buon parte del tragitto a fantasticare su quanto fossero mozzafiato Dean Winchester e i suoi addominali scolpiti.
Era arrivato il momento di scendere dall'auto e di andare al ristorante prenotato da Michael, quindi Lilith scese di macchina affiancata da Paris e sua madre e di seguito anche Prince e il padre le raggiunsero, camminando verso il locale.
Lilith conosceva Michael, difatti si aspettava che lui avesse prenotato il ristorante intero per evitare di avere i paparazzi intorno, come faceva spesso quando andava a fare la spesa.
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Just A Strange Meeting
FanfictionSalve personcine carine, questa è la mia prima storia su questa piattaforma, in quanto io sia abituata a scrivere su Efp, perciò non siate troppo cattivi con la sottoscritta, anche se le critiche costruttive sono ben accette! Detto ciò, di cosa parl...