Tutta colpa degli occhi azzurri

Capitolo 6

Lancio un grido di terrore, che si mescola alle grida dei gabbiani e al soffio fortissimo del vento.

(Ok, Il mio destino è morire a Santorini, a causa di uno sconosciuto che ogni cinque minuti vorrei strangolare.)

(Be' -almeno mi tocca morire in vacanza!)

Per qualche orribile secondo perdo completamente il controllo dello scooter, faccio un bel salto nell'aria come se fossi in uno di quelli effetti speciali nei film, e con un grande trambusto mi schianto dolorosamente contro la parete rocciosa e piena di piante di cactus e di aloe.

Se qualcuno facesse un filmino, lo guarderebbero in milioni su Youtube- ecco l'unica cosa che mi passa per la testa in questo secondo. E poi c'è il dolore.

"-Aiutoooooo!!!" mi metto a urlare, intrappolata nel cespuglio, tra mille rami e spine super-pungenti. "Jamiiiieeee!!!" piagnucolo, all'apice della disperazione.

"-Jessica!" sento come in sogno la voce preoccupata di Jamie, ma non riesco a muovermi di un millimetro, lo choc è stato fortissimo e sento ancora che mi manca l'aria per lo spavento.

Dopo un tempo che mi sembra un'eternità, le braccia forti di Jamie mi afferrano per una gamba. Che fa male.

Il cespuglio di piante di aloe e cactus (ohimè!) si trova un po' in alto, in cima ad una piccola collina, dove mi ha gettato lo shock dell'impatto, quindi Jamie ha difficolta' ad arrivare fino a me.

"-Jessica!! Ma come hai fatto?" esclama spiazzato.

"-Aiiia fa tanto male!!" piagnucolo, mentre lui prova con tutte le forze di tirarmi giù.

"-Ma sei pazza, ti vuoi ammazzare? e dov'è lo scooter?"

"- Che me ne frega del maledetto scooter, tirami via di qua, non vedi che ho fatto un'incidente? Ho circa cinquanta milioni di spine nel sedere e vorrei morire adesso!!!"

Perché mai sulle guide turistiche o nelle recensioni su quei siti tipo tripadvisor nessuno racconta cosa bisogna fare in un'esperienza simile? O per caso sono l'unica a essersi cacciata in un tale disastro?

Alla fine Jamie riesce in qualche modo a trarmi fuori dal cespuglio, più dolcemente che può, cioè strappandomi i vestiti e graffiandomi viso, braccia, petto e gambe.

'-Aiiia i miei capelli! La mia gamba!!" urlo con una smorfia di dolore. Appena tocco terra mi stendo stremata a faccia in su, massaggiandomi i punti sofferenti del corpo e respirando con affanno.

"-Ti sei contorta la caviglia? Ti fanno male le ginocchia? Oddio Jessie, cosa faccio io con te? Sei la peggiore guidatrice di scooter che abbia mai visto!"esclama, e sembra sul punto di scoppiare in una risata fragorosa, benché io non veda proprio nulla di divertente.

Ma si siede accanto a me serio e preoccupato, ed inizia ad applicarmi dell'acqua ossigenata comparsa come per miracolo. Da una grossa tasca interiore della sua giacca sportiva tira fuori bende e una pomata contro le piaghe, mettendone una grande quantità sulle mie povere ferite.

"-Ho sempre con me una trousse di pronto soccorso quando sono in vacanza" spiega concentrato a bendare la mia caviglia, e malgrado me comincio già a sentirmi un po' meglio.

Poi, con mia grande sorpresa, tira fuori un iPhone e inizia a scattarmi foto.

"-Ehi, sei completamente impazzito?" grido inorridita.

"-Volevo solo inviare notizie alla stampa d'Inghilterra" dice tranquillo. "Scherzo, non fare quella faccia. Non hai un'assicurazione medicale? Ti sto procurando le prove!"

"-Bel telefono, per uno che lavora al supermercato!" mi sfugge, ma subito mi mordo la lingua: come posso discriminarlo così?

In fondo, ha dato prova di molto più spirito pratico del mio, e se non è proprio un tipo ricco non vuol dire che non si possa permettere un iPhone di ultima generazione.

Magari ha risparmiato per dodici mesi, mi ritrovo a fantasticare. E non ha portato la sua ragazza a cena per un bel po'.

"-Vieni, recuperiamo lo scooter che ti devo portare al pronto soccorso più vicino" mi distoglie Jamie dai miei pensieri. "Non voglio che muori a Santorini, lontana da casa e per colpa mia, prima di esserti vendicata di quello stronzo del tuo ex!"

Ok, per una volta siamo in piena sintonia.