Tutta colpa degli occhi azzurri

Capitolo 14

Chissà cosa stava per dirmi Jamie, prima di esser stati così infelicemente interrotti? mi balena in mente per un attimo, e lo guardo un po' di sfuggita.

Ops, anche lui mi stava guardando.

Vasilis si siede accanto a me prestando con nonchalance una sedia dal tavolo vicino, e ordina una Mythos, la popolare birra greca, bloccando una mia possibile fuga.

"-Allora, cosa ci fai qui a Santorini?" chiedo di nuovo, per rompere un po' il ghiaccio. Ormai ho perso ogni speranza di darmela a gambe, sono costretta a chiacchierare.

"-Be' diciamo che la sto passando alla grande. Faccio un sacco di incontri favolosi, come vedi, sono sempre in vacanza, mi godo il mare e il sole, ho anche un piccolo vigneto, produco un ottimo vino e...diciamo che sono socio di un albergo. Ho appena acquistato metà delle azioni" aggiunge con falsa modestia.

Mi sembra un tacchino che cerca di impressionare...la femmina tacchino, o quel che sia.

"-Davvero?" mi fingo interessata e prendo svogliata un altro sorso del mio cocktail. "E come si chiama questo tuo famoso albergo?"

"-Hotel Afrodita, si trova a Fira" dice Vasi serenamente, e per poco non gli sputo il cocktail in faccia.

Cos'ha appena detto?

"-Ma è proprio dove alloggiamo noi!" esclama Jamie lanciandomi un'occhiata scioccata, mentre io mi metto a tossire come una scema.

Oh no, questo proprio non ci voleva.

Vuol dire che avrò il Poeta-Oliva tra i piedi per l'intero soggiorno a Santorini??? Ma ho ammazzato qualcuno, per essere punita così?

"-Jessie ti senti bene? Dài prendi un sorso d'acqua!"

Ma nella sua premura Vasi urta la bottiglia della birra, che si rovescia sul tavolo e- certo- sui miei vecchi jeans.

Merda, eccoci di nuovo davvero !

"-Scusami!" grida mortificato, cercando di pulirmi col suo fazzoletto rosso, che lascia segni sulla stoffa scolorita dei jeans. Ok, adesso dovrò proprio buttarli via.

In più, tutti penseranno che mi sia fatta la pipì addosso.