Correre Nel Vuoto

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Era sera. Non potevamo nemmeno uscire. Siamo usciti dalla finestra... era troppo buio, i miei dicevano così. Avevano ragione. Troppo buio per noi. Eravamo in tre... è accaduto così velocemente... non ho avuto nemmeno il tempo per capire. Ma ora capisco, purtroppo. Volevamo solo uscire un attimo, volevamo fare una gara di corsa, lo facevamo spesso. Partimmo. Non avremmo dovuto nemmeno iniziare. Il primo era mio fratello maggiore. Non c'era molta differenza, aveva solo un anno in più di me. Ma ci tenevo lo stesso. Vedevo la sua sagoma nell'ombra, continuava a correre, e poi, in una frazione di secondo venne circondato da un fumo nero e scomparve. Ci fermammo. Il mio fratellino urlò. Non finì nemmeno l'urlo, il fumo circondò anche lui. Non capivo, ero paralizzato dalla paura. Poi il fumo nero circondò anche me. Ora ho capito. Il fumo nero è il vuoto. E noi abbiamo corso nel vuoto. I nostri genitori, il giorno dopo, videro al nostro posto, tre cloni. Sosia. Impostori. Passarono una vita tranquilla, finchè morirono tutti.

Ora, lettore, ti chiederai: perchè sto leggendo questo? Avrei di meglio da fare! E poi non ha senso... perchè il narratore sa tutto ciò che è successo alla sua vecchia famiglia, anche se è stato risucchiato dal vuoto?

Semplice. Ogni volta che un membro della famiglia spariva , dietro di lui c'era un'ombra nera, con occhi bianchi, senza nessun altro tratto somatico. La stessa che in questo momento è alla porta di casa tua, che ti aspetta.

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