Il suono della porta che si apre fa si che i miei pensieri si interrompino. Poso il mio sguardo sulla figura che è appena entrata nel negozio in cui lavoro e sgancio uno dei miei sorrisi più finti.
《Salve. Cosa posso fare per lei?》
《Salve, domani pomeriggio si terrà una gara di surf molto importante e ci serve qualcuno che possa fare delle foto ai partecipanti per l'articolo che verrà pubblicato.》Sto per rispondere che avviserò uno dei miei colleghi ma il mio capo, il Signor Marfield, mi interrompe parlando al mio posto.
《Ha davanti a lei la persona giusta.》 Gli lancio uno sguardo interrogativo.
《Oh, allora mi sembra perfetto》a quelle parole vado nel panico. Non ho mai fotografato per una rivista. Di solito mi chiamavano per delle comunioni, o per dei matrimoni. Ma mai per cose del genere.
《Okay, il suo nome?》 gli chiedo ancora confusa.
《Sheeran, Edward Sheeran》 Scrivo il suo nome sulla mia agenda e gli stringo la mano per salutarlo.
《Arrivederci, la gara si terrà domani alle 14:00 alla Bondi Beach. Ci vediamo lì, noi saremo al primo bar della strada.》Non mi ero ancora accorta dei numerosi tatuaggi colorati che aveva e mi chiedo come faccia una persona così seria ad avere un pinguino tatuato sull'avambraccio. Non gli do tanto peso e lascio andare via qual ragazzo dai capelli rossi, e poso l'attenzione sul signor Marfield.
《Come le è saltato in mente? E se le foto non andassero bene? Non sono ancora pronta ad una cosa così grande.》Esclamo in preda ad una crisi di panico
《Sì che lo sei Ellison. È solo che non te ne rendi conto. Vedrai che le foto saranno bellissime. Sei molto più brava di quanto credi, devi smettere di sottovalutarti.》 Mi rassicura lui sorridendo divertito dalla mia reazione.
《Non ho mai fatto una cosa del genere. E se le foto non sono adatte ad una rivista? Se la risol...》vengo interrotta
《 Saranno perfette.》Sbuffo e mi risiedo. Vorrei tornare ai miei soliti pensieri, ma non ci riesco. Ho troppa paura di fare una figuraccia. Il signor Marfield se ne accorge e mi mette una mano sulla spalla.
《Ellison, sei una bravissima fotografa. Quella rivista è una opportunità, avrai molte più occasioni e non sarai costretta a fotografare bambine alla loro prima comunione.》Mi convinco anche se non del tutto e ritorno ai miei pensieri che da tempo mi tormentano. Non ho mai un po' di pace. Sono ormai quattro mesi che vivo qui, ma mi sento ancora incompleta. In questo periodo c'è stato qualcuno: Brian, Josh e Matt. Tutte storielle, niente di serio. Loro tenevano davvero a me, ma io non riuscivo ad immaginare un futuro con nessuno di loro, è per questo che per lasciarli usavo le stesse identiche parole: Mi dispiace davvero, ma non vedo futuro per la nostra storia. Non può funzionare.
Lo dicevo in modo freddo, senza un briciolo di compassione. Mi odiavo e mi odio ancora per aver ferito i loro sentimenti, ma non potevo fingere, sarebbe stato peggio. Ed ogni volta mi trovavo di nuovo sola nella mia casa enorme. Certo avevo degli amici che per me erano come fratelli: Jacob, era come un diario personale, lui mi capiva sempre e non mi giudicava mai. Andavamo nel nostro parco, ci sedevamo sul nostro muretto preferito e parlavamo. Io ascoltavo lui e lui ascoltava me, parlavamo così tanto che una volta, mi ricordo che siamo stati fino a mezzanotte a chiacchierare di qualsiasi cosa.
Quando ho visto Jacob per la prima volta, sono rimasta sorpresa da così tanta bellezza, rimasi abbagliata dai suoi occhi color cioccolato e da quei suoi muscoli, dopo un po' ho iniziato a pensare che fra noi ci sarebbe stato qualcosa, finchè non mi confessò la sua omosessualità, ero sconvolta ma l'ho accettato perché essendo davvero una brava persona non merita di soffrire per colpa di qualche omofobo idiota.
Poi c'è Valery, una festaiola che ho incontrato ad una mostra fotografica. Diciamo che Valery è riuscita a tirar fuori sia il meglio che il peggio di me. Prima di conoscerla ero sempre chiusa in casa a leggere o a vedere film strappalacrime, poi ha iniziato a portarmi alle feste e a farmi divertire. Valery nonostante i suoi innumerevoli difetti mi ha fatto capire che questa è la realtà: la felicità è sempre in qualche modo accompagnata dalla tristezza, il divertimento dalla noia, e l'amore dal dolore e la ringrazierò per sempre per avermi fatto rinascere e per avermi fatto capire che la vita non è una fotografia da poter modificare e migliorare a proprio gradimento ma un insieme di piccoli attimi da godersi.
È mezzogiorno e dobbiamo chiudere. Il signor Marfield si offre di occuparsene lui, lo ringrazio e mi avvio verso casa con il mio motorino orribile.
Arrivata a casa inizio a cucinare qualcosa mentre telefono a Jacob tenendo il telefono fra la testa e la spalla. Mi dice che oggi ha visto un ragazzo carinissimo che si è avvicinato a lui, mi spiega anche che hanno iniziato parlare e che lui gli ha offerto un gelato. Io gli racconto del servizio fotografico e lui esulta dicendo che è felice per me. Ci salutiamo e chiude la chiamata per primo. Continuo a cucinare e cado di nuovo nei miei pensieri. Ci risiamo.
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Daybreak
Storie d'amoreAll'alba tutto rinasce, anche i ricordi più profondi. "Non so perché in realtà, ma io ci vedo i colori dell'alba nei suoi occhi"