Annabeth's POV
Dallas, la mia città, quella dove sono cresciuta, dove mia madre ha avuto un enorme successo come architetta e mio padre come insegnante di storia in un' università li vicino.
Qui ho perso il mio primo dente e ho mosso i primi passi, qui ho vinto il primo premio nella competizione di intelligenza organizzata ogni anno tra tutte le scuole della città.
Mi piaceva la monotonia del posto, la solita routine che caratterizzava le mie giornate.
Non sono una ragazza alla quale piacciono i cambiamenti, per questo quando mia madre se ne andata il mondo mi è come crollato tutto sulle mie spalle, (ogni riferimento alla storia è puramente casuale😉) ricordo perfettamente quel giorno, anche se cerco costantemente di seppellirlo....
FLASHBACK (terza persona)
Una bambina di 11 anni con dei bellissimi capelli biondi lasciati sciolti e degli occhi grigio tempesta correva verso il padre, alla fine del primo giorno di scuola, voleva raccontargli tutto: si era guadagnata il rispetto degli insegnati dimostrando la sua spiccata intelligenza, si era fatta due nuovi fantastici amici: Edward e Mary e tutto sembrava andare a gonfie vele.
Con il sorriso stampato in faccia lo salutò, ma subito riuscì a notare che qualcosa non andava e infatti chiese: "Hey papà, cos' hai?" "Annie, questo sarà un duro colpo, lo so, ma dobbiamo superlarlo insieme" "Ma di cosa stai parlando?" "Tua madre ha avuto un incidente mentre andava al lavoro, è in coma, i medici pensano che non ce la possa fare" lo disse tutto d' un fiato, con le lacrime agli occhi, era ovvio che cercava di trattenersi, la bambina invece non lo fece, sfogò tutto il suo dolore sulla spalla del padre, un dolore che tuttora si fa sentire...
FINE FLASCHBACK
Ora cinque anni dopo quel fatidico giorno sto finendo di impacchettare le ultime cose per andarmene da questa città, e iniziare il college in un' altra, precisamente New York.
Sto per lasciare Edward e Mary, i miei due migliori, oltre che unici, amici per riiniziare da capo la mia vita.
Papà resterà qui, per il suo lavoro, ma lo verrò a trovare tutte le volte che mi sarà possibile, perchè io e lui abbiamo un ottimo rapporto e non voglio che venga guastato dalla lontananza.
Mi accompagnano all' aereoporto i miei amici e mio padre, mentre sono in macchina guardo per l' ultima volta il giardino di casa, il parco vicino alla scuola e tutti i luoghi che hanno caratterizzato la mia infanzia, per ultimo lancio uno sguardo al grattacielo che ha progiettato mia madre prima di... Bhè... Ormai si sa, di entrare in coma... Mi è sempre piaciuto, a dire il vero piace a tutta Dallas, certe volte veniva paragonata ad Atena, l' antica dea greca, per la sua bravura.
Mi manca molto... Ma devo andare avanti e pensare al futuro, mi concentrerò sugli studi e basta, non mi darò tempo per le distrazioni, sarà un continuo impegno per avere il miglior futuro possibile.
Mi perdo in questi pensieri e infatti non mi rendo conto che la macchina era arrivata al parcheggio fino a quando Eddie mi dice: "Ehy lo so che sono talmente bello che non mi vuoi lasciare, però se continui così l' aereo parte" "ha ha ha, molto divertente Eddie" dico sarcastica, gli altri due si sbellicavano dalle risate, mio padre era fatto così, certe volte sembrava un bambino.
Li abbraccio tutti, finchè dopo aver fatto il check-inn non mi chiamano al gate per iniziare ad imbarcare, qualche lacrimuccia scappa un pò a tutti e finalmente mi avvio, una nuova vita, un nuovo inizio per me, Annabeth Chase sta per cambiare totalmente.
Vado al mio posto e attendo il decollo, non mi ha mai entusiasmato volare, infatti durante tutta la durata del tragitto mi metto le cuffie e continuo la lettura di un libro che mi ha regalato Mary per il compleanno, non è molto pesante: Guerra e Pace (😉) ma comunque mi appassiona molto.
Atterriamo in quelli che sembrano pochi minuti, visto che li ho passati leggendo, ora l' unica cosa che devo fare dopo aver ritirato le valigie è chiamare il taxi per andare alla New York University, non vedo l' ora di arrivare.
Mi dirigo sicura verso la postazione di ritiro valigie e con molta pazienza riesco a farmi aiutare da un omone molto intimidatorio ma infondo buono come il pane di nome Bob, sembra quasi un titano, ma mi ha raccontato che ama studiare le stelle, sono la sua passione, poi ha un bellissimo gattino trovato per caso in una landa desolata nel Texsas con un nome molto fantasioso: Bobbino, ho scoperto che fa il tassista e c'è ha parcheggiato proprio qui fuori, quindi mi accompagnerà lui facendomi anche un piccolo sconto sul prezzo finale.
Arriviamo a destinazione dopo una buona mezzoretta e appena vedo gli immensi giardini e la fantastica struttura architettonica di quella che sarà la mia casa per i prossimi anni, resto sbalordita, sarà bellissimo, me lo sento.
Pago Bob e dopo un veloce saluto, mi incammino verso la segreteria per registrarmi, prendere l' orario delle lezioni, e soprattutto scoprire con chi sarò in camera.
Stanza 367 saremo in cinque, non vedo l' ora di conoscerle, chiedo informazioni ad un ragazzo su dove andare per raggiungere la mia stanza, e dopo pochi passi vado a sbattere contro un' altro "Ehy ma guarda dove vai coglione!" Dico io "Calmati matricola, piuttosto guarda dove metti quei fottuti piedi!" Esclama lui, furente alzo lo sguardo e la prima cosa che noto sono due magnifici occhi verde mare e dei fantastici capelli neri in un volto ancora più perfetto
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Hai inciso il tuo nome nel mio cuore, Testa d' Alghe
AcakPercy Jackson, classico ragazzo bello, popolare, circondato da amici, puttaniere Annabeth Chase, classia ragazza carina, timida, intelligente e riservata Tra litigi e continue provocazioni tra due ragazzi del college, un amore profondo potrebbe sboc...