•Capitolo 6•

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Qualcosa di umido e caldo scendeva lungo le sue guance. Alzò una mano verso il viso e la strofinò sugli occhi per asciugarli dalle lacrime. Gli capitava spesso di svegliarsi nel bel mezzo della notte piangendo, senza che se ne accorgesse e senza un'apparente motivo.
Lanciò un'occhiata all'orologio sul comodino alla sua destra per controllare l'orario: le 6:30. Era ancora troppo presto per svegliarsi, la sveglia era impostata per le 7:30.
Ormai non aveva più sonno, perciò si alzò dal suo comodo letto e andò in bagno.
Appoggiò le mani sul lavandino. Si guardò allo specchio. I capelli biondo platino ereditati dal padre, Lucius Malfoy, che di solito erano in perfetto ordine, erano sparpagliati sulla fronte e sul cranio; sotto gli occhi gonfi per la stanchezza c'erano due profonde occhiaie e le guance pallide riportavano un leggero colorito rosso a causa del pianto.
Il giovane Mangiamorte si preparò con calma e, appena pronto, uscì dal castello per fare una passeggiata in riva al Lago Nero.
Le acque scure del lago riflettevano il cielo limpido delle prime giornate autunnali che rendevano l'aria frizzante. Il sole che sorgendo creava con i suoi raggi dei bellissimi giochi di luce con l'acqua del lago.
La riva era circondata dagli alberi secolari sotto i quali era molto piacevole sedersi e rilassarsi. Draco si sedette per terra e appoggiò la schiena ad uno dei tronchi.
Se avesse potuto, sarebbe rimasto così tutta la vita, isolato da tutto e da tutti.
Una leggera brezza gli scompigliò i capelli, mentre la luce del sole accarezzava il suo viso, illuminandoglielo.
《Che ci fai qui a quest'ora?》gli chiese una voce che gli suonava familiare. Un ragazzo dalla pelle scura si sedette accanto a lui.
《Potrei farti la stessa domanda, Zabini.》
《Non ho sonno.》
Rimasero in silenzio. Draco pensò che tuttavia poteva fidarsi di Blaise. Decise di dirgli tutto riguardo i suoi prossimi incontri con Hermione.
《Tu con la Mezzosangue, da soli?》Blaise era incredulo. 《Non è possibile.》
《Lo so, ma non ho altra scelta, devo migliorare in quella materia e la Granger è la migliore. Se riesce ad aiutare quei due rammolliti di Weasley e Potter, riuscirà sicuramente ad aiutare anche me.》
《Non so se mi sorprende di più il fatto che tu abbia chiesto aiuto a qualcuno, o che quel qualcuno sia proprio lei. Amico, fattelo dire, è strano.》
《Lo so.》ripeté Draco.
Restarono ancora lì sotto l'albero, a parlare del più e del meno. Zabini gli raccontò della sua ennesima storia con una ragazza, che stavolta era una Corvonero.
Quando arrivò l'ora di fare colazione, si alzarono e si diressero in sala grande, dove i grandi tavoli erano già imbanditi di decine di delizie. Mentre mangiava, Draco, senza motivo, alzò lo sguardo verso il tavolo di Grifondoro e incontrò gli occhi di Hermione, che però fece finta di nulla, continuando a parlare con i compagni.
Sapeva che quella mattina sarebbe stata abbastanza complicata, perché aveva Storia della Magia, con la quale aveva appunto delle difficoltà; poi c'era Difesa Contro le Arti Oscure, che con Piton era diventata alquanto complicata ma sicuramente più interessante; infine, Trasfigurazione.

Hermione era indecisa. Avrebbe voluto così tanto parlare a Ron ed Harry delle ripetizioni di Storia della Magia con Malfoy, ma non sapeva come fare. E se non l'avessero accettato e si fossero arrabbiati con lei? I ragazzi davvero non sopportavano Malfoy e per Hermione era lo stesso, ma almeno lei era un pò più tollerante e diplomatica.
Dato che le piaceva organizzare per bene il lavoro e aveva del tempo libero a disposizione, cominciò a programmare la prima lezione di ripetizioni. Sperava solo che Malfoy non intendesse fare lo stupido anche durante i loro incontri scolastici. Se così fosse stato, avrebbe mollato all'istante.

Quella sera, prima di addormentarsi, Hermione lesse il primo capitolo del libro di Storia della Magia per ripassare.
《Hey.》la salutò Ginny, sedendosi sul proprio letto. Hermione chiuse il libro e lo posò al suo fianco.
《Hey.》rispose.
《Stai bene? Hai bisogno di una chiacchierata da ragazza a ragazza? Ti vedo strana.》Hermione esitò un pò prima di annuire.
《Spara.》
《Devi promettermi che ciò che sto per dirti rimarrà tra noi due, non devi dirlo a nessuno, soprattutto a Ron ed Harry.》
《Quando mai dico qualcosa a Ron?》chiese la rossa sorridendo. Questo rassicurò molto Hermione.
《Malfoy mi ha chiesto un favore ed io ho accettato.》
《E il favore sarebbe...》
《Dargli ripetizioni di Storia della Magia. Ogni mercoledì. In biblioteca.》sospirò. Si sentiva un pò meglio dopo averne parlato con qualcuno.
《Wow. Be, capisco perché non vuoi dirlo a mio fratello. Non puoi negare che è strano. Voglio dire, dal fatto che Malfoy si sia deciso a chiedere aiuto, al fatto che la persona a cui si sia rivolto sia tu e che tu abbia accettato.》si fermò come per pensare a cosa dire, poi continuò 《Ora che ci penso... perché hai accettato?》
Hermione non sapeva cosa rispondere. Il vero motivo era che, in cambio del suo aiuto, lui le aveva detto cosa aveva acquistato da Magie Sinister. Ma si guardò bene dal riferire questa informazione, troppo grande anche per lei, all'amica.
《Non lo so, quando me l'ha chiesto ho sentito che era la cosa giusta da fare.》
《Mi raccomando, sta' attenta con lui. Sai che persona è. E sta tranquilla, non lo dirò a nessuno. Buonanotte.》
《Starò attenta. Grazie di tutto. Buonanotte, Ginny.》

Mercoledì. Giorno delle ripetizioni. Per quanto si sforzassero di non farlo, Draco ed Hermione non pensarono ad altro per tutto il giorno.
Lei non fece altro che leggere il libro di Storia della Magia, non per ripassare perché sapeva già tutto a memoria, ma per nervosismo. Non sapeva in realtà a cosa era dovuta tutta quell'ansia, sapeva che se Malfoy avesse cominciato a comportarsi male lei poteva benissimo smettere di aiutarlo. Probabilmente era preoccupata a causa e segreto che stava nascondendo ai suoi migliori amici. Avrebbero reagito sicuramente male se l'avessero saputo.
Draco, invece, temeva per la sua reputazione. Non poteva permettere che nessuno lo venisse a sapere. Se le voci fossero circolate per la scuola, sicuramente ne sarebbe venuta fuori una storia nemmeno lontanamente simile all'originale. "Hermione Granger e Draco Malfoy si incontrano di nascosto." "I nuovi piccioncini di Hogwarts."
Rabbrividì al solo pensiero.

Nonostante tutte le preoccupazioni, alle 18:00 in punto la Grifondoro e il Serpeverde si fecero trovare, entrambi perfettamente puntuali, davanti all'entrata della biblioteca. Si salutarono con un leggero cenno del capo. Si diressero verso un tavolo nascosto dagli scaffali, dove era più difficile essere visti. Entrambi avevano portato il loro libro di Storia della Magia, qualche pergamena per gli appunti, penna e calamaio.
《Mettiamo in chiaro una cosa, Granger. Non voglio che nessuno venga a sapere di tutto questo, okay?》le sussurrò minaccioso Malfoy.
《Sono d'accordo, nemmeno io voglio che si sappia.》
《E perché, non hai mica una reputazione da difendere tu!》la schernì, con espressione sprezzante.
《Tu cosa ne sai? E comunque non sono affari che ti riguardano. Mettiamo un'altra cosa in chiaro, Malfoy: dì o fa' qualcosa di sbagliato e giuro che me ne infischierò più di quanto non faccia già del tuo voto in Storia della Magia e non ti aiuterò più. Intesi?》lo guardava attentamente negli occhi, che si accorse non erano azzurri, ma grigi. Freddi come il loro proprietario.
Malfoy la guardava senza rispondere e alzò un sopracciglio in segno di sfida. Hermione fece lo stesso. La ragazza guardava gli occhi di lui perché non riusciva a guardare altrove. Erano magnetici. Passarono alcuni secondi prima che Malfoy interrompesse il contatto visivo.
《Cominciamo.》disse.
Hermione avrebbe giurato di aver visto l'ombra di un sorriso sul volto di lui.

《Ripeti, il nome del primo Ministro della magia devi saperlo, è importantissimo!》lo rimproverò Hermione.
《Già, importantissimo...》borbottò Draco, ma notò lo sguardo severo di lei, così si arrese.
《Okay. Ripeto.》
Ripeté per la quinta volta le prime dieci pagine del primo capitolo, formato da 50 pagine. Stavano studiando da oltre un'ora ormai e avevano prestabilito che si sarebbero fermati all'ora di cena. Avevano ancora del tempo.
Mentre parlava, il Serpeverde notò che la Grifondoro lo guardava dritto negli occhi, mentre lui cercava di evitare il suo sguardo. Quel contatto visivo lo metteva stranamente a disagio.
Quando terminò il discorso, si accorse di essersi ricordato tutti i nomi e le date che doveva ricordare.
《Bene, hai ricordato tutto!》esclamò lei soddisfatta.
《Perché questo tono sorpreso?》domandò freddo lui.
《Perché all'inizio a stento riuscivi a ricordare le prime tre frasi.》ribatté la Grifondoro.
Malfoy fece un'alzata di spalle in tutta risposta.
L'altra ora di ripetizione passò abbastanza velocemente, tanto che nessuno dei due si accorse di aver fatto tardi.
Fu solo quando Malfoy guardò per caso l'orologio della biblioteca, che vide che le lancette indicavano le 20:15.
《Cavolo Granger, è tardissimo! Dobbiamo andare a cena. Gli altri non possono vederci entrare insieme nella sala grande o sospetteranno qualcosa...》
《Entrerò qualche minuto dopo di te, così non desteremo sospetti.》
《Okay.》stava incamminandosi verso l'uscita quando si girò improvvisamente.
《Comunque... grazie.》e andò via, senza aspettare che la ragazza potesse rispondere.
Hermione restò in silenzio, con gli occhi spalancati per la sorpresa: Malfoy l'aveva ringraziata. Chissà, forse poteva esserci una speranza anche per lui.

《Perché hai fatto così tardi?》le chiese Ron, non lasciandole nemmeno il tempo di sedersi a tavola.
《Ero in biblioteca e non mi sono accorta dell'ora.》rispose senza esitare.
《Anche Malfoy ha fatto tardi, è venuto poco prima di te.》la informò Harry.
《Coincidenze.》rispose secca.
Quella sera si divertirono a cena. Tra i dessert c'erano delle caramelle mou che i ragazzi lanciavano in aria cercando di farsele cadere in bocca.
《Hai notato che spesso Malfoy guarda verso di noi? Qualcosa a che fare con le ripetizioni?》le sussurrò Ginny. Hermione rivolse automaticamente lo sguardo verso i Serpeverde, ma proprio in quel momento Malfoy e Zabini si erano avvicinati al loro tavolo; senza dire nulla, il biondo tese una mano verso i dessert e i calici rovesciando tutto sul pavimento.
《Cosa ti passa per la testa Malfoy?》gli urlò Harry.
Malfoy rise fragorosamente in tutta risposta. Prima di attraversare le grandi porte, si girò impercettibilmente verso Hermione, ma lei non si accorse di nulla.
《Idiota.》affermò Ron.
《Già.》confermò Hermione.

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