•Capitolo 16•

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La settimana di convalescenza finì per la gioia di Hermione, perciò poté ritornare alla normalità partecipando alle lezioni, prendendo i suoi amati appunti come sempre, svolgendo tutti i compiti e aiutando Harry e Ron. Tutto quel tempo passato stesa su un letto ad aspettare che qualcuno le facesse compagnia era diventato davvero frustrante.
Era ritornata con grande entusiasmo alle lezioni e si ripromise di impegnarsi davvero e di non lasciarsi distrarre da nulla, nonostante i problemi che aveva avuto.
Il giorno in cui ritornò alle lezioni cominciò con pozioni ed in compagnia, per la gioia di entrambe le case, dei Serpeverde. Tuttavia, Hermione si era imposta che nulla o nessuno avrebbe potuto rovinarle quella giornata.
Riuscì così a non badare alla non ben accetta compagnia dei Serpeverde, o alle solite prese in giro di chiunque portasse lo stemma con il serpente sulla divisa.
Alla vista della faccia da carlino di Pansy Parkinson o dei volti paffuti e ottusi di Tiger e Goyle, fece assolutamente finta di nulla. L'unico intoppo fu forse quando vide Draco Malfoy. Il cuore cominciò a batterle all'impazzata nel petto, tanto forte che cominciò a temere che qualcuno potesse sentirlo.
Ripensava ancora alla discussione che avevano avuto in infermeria e al leggero senso di colpa che provava per le accuse ingiustamente lanciategli. Dopotutto, non aveva tutti i torti a dubitare di lui. Tutto cio' che Malfoy aveva fatto durante quegli anni era stato tormentarla e prenderla in giro, e ora si aspettava che avesse creduto senza scrupoli alla sua innocenza?
Ricordandosi della promessa fatta a se stessa quella mattina, strinse i denti e andò avanti, cercando di ignorare Malfoy e di non lasciar trapelare il suo nervosismo.
Prese posto come sempre in fondo all'aula, accanto a Ron ed Harry. Quest'ultimo era ancora in possesso del vecchio libro di pozioni del "Principe Mezzosangue", la cui identità continuava ad essere avvolta nel mistero. Hermione non condivideva che Harry possedesse quel libro; innanzitutto, su di esso c'erano scritti strani incantesimi che Harry ovviamente intendeva sperimentare, ma che Hermione era tutt'altro che d'accordo a voler usare. Poi, affianco alle spiegazioni delle pozioni, c'erano suggerimenti che permettevano al ragazzo di svolgere al meglio la preparazione degli intrugli e grazie alle quali, ironia della sorte, era diventato il primo della classe nella materia. Già, Harry Potter aveva superato Hermione Granger e Draco Malfoy in pozioni, davvero un evento straordinario della storia di Hogwarts.
Dirigendosi verso la lezione seguente, Trasfigurazione, Hermione faceva la solita ramanzina ad Harry su quanto fosse sbagliato utilizzare quel quaderno che avrebbe dovuto gettare via o darlo a Lumacorno.
《Dai, Hermione, non è così grave. Chiunque abbia scritto quegli appunti è un genio!》disse Ron, che le camminava accanto.
《Ma perché non mi ascoltate? È pericoloso! Non sappiamo chi ci sia dietro!》Non si sarebbe fermata finché non le avrebbero dato ragione.
《Secondo me qui qualcuno è geloso del fatto che Harry sia diventato il primo a pozioni. Mi sbaglio?》chiese Ron, con aria maliziosa. Harry non disse nulla, ma si girò verso Hermione in attesa della sua reazione.
《Ma cosa ti viene in mente? Non sarei mai gelosa per una cosa del genere. Non mi dispiace che Harry sia diventato il primo della classe, ma mi dà fastidio che lo sia diventato grazie a degli appunti scritti da chissà chi e non grazie al suo impegno.》disse tutto d'un fiato.
《Ah - ah! Non vedi? Hai praticamente ammesso di essere gelosa!》Ron stava cominciando ad arrabbiarsi. Hermione, invece, lo era già da un pezzo.
《Va bene, ho capito, è fiato sprecato.》
Aumentò il passo e li seminò. Per il resto della giornata e i seguenti giorni Hermione non rivolse la parola né ad Harry né a Ron. Il primo cercava talvolta di aprire un dialogo con lei, ma era impossibile; il secondo, aveva tentato di parlarle all'inizio, ma poi ci aveva rinunciato. Sapeva bene che quando Hermione si metteva qualcosa in testa, convincere Tiger e Goyle a mettersi a dieta era molto più facile di farle cambiare idea.

La testa biondo ossigenato al di sopra della divisa di Serpeverde di Draco Malfoy spiccava in fondo alla biblioteca.
Aveva preso posto al solito posto, un tavolo più appartato rispetto agli altri, per evitare occhi e orecchie indiscreti.
Come sempre, lui era in perfetto orario. Probabilmente, pensava Hermione, giungeva in biblioteca leggermente in anticipo.
《Ciao.》disse timidamente la Grifondoro.
《Ciao.》rispose seccamente il Serpeverde.
《Ehm, dovremmo riprendere dal punto in cui ci siamo fermati due settimane fa.》affermò lei distrattamente, mentre sfogliava il libro di Storia della Magia.
Malfoy annuì. I due non era soliti a chiacchierare amabilmente, ma quel giorno il silenzio era davvero più profondo del normale. Hermione sapeva che il motivo di tanta ostilità era la loro ultima discussione in infermeria e che era lei a dover mettere da parte l'orgoglio da Grifondoro e porgere le sue scuse.
《Malfoy, prima di cominciare-》《Vuoi perdere altro tempo? Non ti è bastata la settimana di riposo?》la interruppe lui bruscamente.
A quel punto, al diavolo l'umiltà. L'aveva provocata di nuovo e non intendeva sorbire le sue offese senza reagire ancora una volta.
《Di nuovo con questa storia? Pensavo che ne avessimo già parlato, infatti non intendo riaprire l'argomento.》
《Be', su una cosa allora siamo d'accordo. Quindi evitiamo di parlare di stupidaggini e facciamo questi maledetti compiti di storia della magia!》
《Sai cosa c'è, Malfoy? C'è che sei una persona impossibile. Volevo dirti che mi dispiace, che la settimana scorsa non avrei dovuto trattarti in quel modo perché ho capito che il mio incidente non ha nulla a che fare con te! Ma ovviamente il signor Malfoy deve avere sempre l'ultima parola su tutto.》
Cosa? Hermione gli stava chiedendo scusa? Gli credeva. Una parte di lui era sollevata, perché l'idea che lei pensasse che la colpa fosse sua non era piacevole. Ma l'abitudine e il carattere lo spinsero a rispondere a tono.
《Già, hai ragione. Voglio sempre l'ultima parola su tutto. Adesso basta, argomento chiuso.》detto questo, aprì il suo libro sulla medesima pagina del libro di Hermione.
Ci fu qualche attimo di silenzio, finché lei non prese coraggio e gli disse ciò che le premeva dire.
《Ti ho sentito, la prima sera. Quando sei venuto accanto al mio letto. Tu... mi hai accarezzato e mi hai detto di essere dispiaciuto. Ma... non capisco. Perché?》aveva davvero paura della reazione di Malfoy, ma non poteva resistere senza parlargliene. Quel dubbio la tormentava da oltre una settimana.
《Smettila di dire sciocchezze, Mezzosangue. Non so di cosa tu stia parlando.》Ma lei intervenne subito.《Invece sai perfettamente di cosa sto parlando. E voglio delle spiegazioni.》
Hermione notò che Malfoy distoglieva lo sguardo e non la guardava con i suoi occhi di ghiaccio, come era solito fare.
《Guardami negli occhi e dimmi la verità.》sorprese se stessa a dire queste parole.
Draco alzò esitante lo sguardo ed Hermione vi lesse qualcosa di diverso... qualcosa che non gli aveva mai letto in volto. Un misto di insicurezza e paura che lui cercava di nascondere invano con un'espressione impassibile.
《Sì. L'ho fatto. Ma non mi va di parlarne.》
《È così che affronti la situazione? Con un semplice "non mi va di parlarne"?》Hermione non intendeva cominciare le ripetizioni senza aver avuto tutte le necessarie spiegazioni.
《Credevo di aver detto che l'argomento è stato chiuso e che non mi va di parlarne.
Puoi smetterla di farmi domande?》stava alzando la voce, non andava bene. La situazione lo metteva a disagio non poco.
《E va bene. Per ora non ne parleremo più e incominciamo le ripetizioni; ma non pensare che finisca qui.》
Per le due ore successive parlarono di antiche battaglie tra troll e folletti, senza il minimo accenno al litigio, rivolgendosi l'uno all'altra nel modo più freddo che potevano.
Alla fine, entrambi si alzarono e raccolsero le proprie cose. Mentre Hermione chiudeva il libro e lo riponeva con cura nella propria borsa, sentì uno strattone al braccio sinistro e in un batter d'occhio si ritrovò con le labbra contro quelle di qualcuno. Prima di riuscire ad aprire gli occhi, sentì nuovamente quell'inconfondibile odore di menta, aprì gli occhi e si ritrovò a fissare due iridi di ghiaccio. Malfoy la stava baciando. Prima che potesse rendersi conto realmente di cosa stesse facendo, Malfoy si allontanò leggermente da lei e le sussurrò tristemente 《È questo il motivo.》e andò via, lasciando Hermione sconvolta, con il sapore delle sue labbra ancora impresso nella memoria.

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