"Sinceramente, ragazzi, questo quadro non mi affascina molto, però ciò non vuol dire che non debba piacere a voi. Ognuno di voi è libero di esprimere il proprio parere e di amare chiunque si voglia, e nessuno ve lo impedirà." spiegò curatamente il professore mentre osservavamo con attenzione la Monna Lisa di Leonardo Da Vinci attraverso lo schermo del computer.
'Ognuno è libero di amare chiunque si voglia' mi ripetei in testa. Cosa stavano a dire quelle parole? Era forse una specie di segnale?
Il professore mi guardò per qualche istante mentre continuava a spiegare Leonardo Da Vinci. Io facevo finta di ascoltare, ma non ci riuscivo proprio, anche se la lezione mi interessava. Ogni tanto si leccava le labbra con la lingua oppure si tirava indietro i capelli con la mano e mi faceva rabbrividire.
La campanella suonò, finalmente, e mentre stavo preparando lo zaino, l'uomo per la quale stavo perdendo la testa, si fermò proprio davanti al mio banco."Tomlinson, potresti fermarti altri cinque minuti?" chiese mentre io ero ancora seduto.
Sospirai, non sapendo cosa dire, con il battito cardiaco che aumentava sempre di più. Vidi Niall che mi stava aspettando, ma gli feci cenno con la mano di andare.
"Sì, perchè?" Cercai di non guardarlo negli occhi, o sarei arrossito sicuramente."Vorrei parlarti." fu serio il professore.
"Ho fatto qualcosa di sbagliato? Se è successo qualcosa, mi perdoni." dissi alquanto preoccupato.
"Oh no, non ti preoccupare, non è successo nulla di grave, solo due chiacchiere niente di che." Sorrise.
Due chiacchiere? Un professore che vuole parlare con uno delle sue decine di alunni senza un motivo? Non sapevo cosa pensare."O-okay." Arrossii.
"Posso chiamarti Louis?" mi sorrise come un bimbo. Louis? Voleva davvero chiamarmi con il mio primo nome e non con il cognome? Cosa aveva fumato quella mattina?
"Oh beh, come vuole!" Ero ancora rosso in viso, sentivo le mie guancie scoppiare per il caldo.
"Dammi pure del tu." Lo guardai stupito, come a dire 'stai scherzando?'.
"Ah e no, non sto scherzando, mai stato più serio di così."
"Mi legge, cioè, mi leggi nel pensiero?" risposi.
"No, ti sto semplicemente guardando negli occhi. E sono davvero belli." Si era incantato mentre guardava i miei occhi ed io continuavo a non capire.
"Prof?" Passai la mia mano davanti alla sua faccia per farlo tornare sul pianeta Terra.
"Blu cielo." affermò sbattendo le palpebre.
'È impazzito' pensai. Non credevo al fatto che lui si fosse innamorato di me, era impossibile. O forse no.
"Continuo a non capire." Ero stanco, e sicuramente anche lui, dopo sei ore di lezione, così decisi che quella conversazione sarebbe dovuta finire lì, perché, davvero, io quell'uomo non lo stavo capendo affatto e mi avrebbe fatto male.
"Louis, aspetta!" allungò il braccio per afferrare il mio mentre mi stavo avviando verso la porta, ma potè solo sfiorare la mia mano, ed io corsi via, senza spiegazioni di tutto ciò che era appena accaduto.
"Louis!" urlò Niall vedendomi correre per le scale.
"Niall." gli andai incontro.
"Ma dove eri finito? Ti ho cercato dappertutto." disse il biondo preoccupato.
"Cazzo, Niall." risposi con calma.
"Oddio che è successo!"
"È pazzo." sospirai.
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Teacher
FanfictionQuesta è la storia di un normale ragazzo che nutre una grande passione per l'arte e così decide di iscriversi all'università seguendo il corso di Storia dell'Arte. Sarà proprio il suo professore pazzo come Van Gogh, ma incantevole come la Notte Stel...