Fin quando un giorno, durante la lezione di Storia dell'Arte, avevo la mano alzata per chiedere al prof Styles se potessi andare in bagno.
"Cosa c'è Tomlinson? Vuoi venire all'interrogazione? Prego, accomodati." mi disse sarcastico Harry.
"Veramente io volevo chiederle il permesso per andare in bagno." feci un sorriso falso.
"Okay, vai." disse, non me lo aspettavo che mi ci mandasse.
Uscii dalla classe e mi avviai verso il bagno. Sentivo una presenza a qualche metro da me, ma non osai girarmi. Entrai in bagno, mi voltai e mi trovai Harry proprio davanti.
"Cosa vuoi? Eh, COSA CAZZO VUOI HARRY?" urlai.
"Louis...ti prego." mi disse con tono colpevole.
"Harry, no. Dopo tutto quello che mi hai fatto, tu mi stai chiedendo scusa? Dovevi accorgertene prima, quando mi hai detto che secondo te a me non fregava un cazzo di te, quando affermavi che io ti abbia solo usato."
"Louis ti prego." mi disse con aria innocente.
"No Harry, non posso. Non posso davvero. Io ti amo, ma è meglio che torniamo ad essere quello che eravamo prima, professore e alunno. Non posso rischiare che questo accada di nuovo. Tu non riuscirai mai a capire quanto mi hai fatto male. Quindi, te lo ripeto, non posso perdonarti. Ed ora, con permesso, vado a fare i miei bisogni." dissi quasi piangendo, facendo un sorrisetto sarcastico prima di entrare in bagno. Io lo amo, lo amo così tanto, ma devo lasciarlo andare. Non deve accadere un'altra volta quello che mi ha fatto, è troppo rischioso.
Harry se ne andò senza dire nulla e tornò in classe. Dopo un po' ci tornai anche io. Mancavano cinque minuti alla fine della lezione, quando il prof mi chiamò.
"Tomlinson, interrogato." Davvero? È incazzato con me e mi interroga? Beh, se sperava che io tornassi da lui, ha esaurito ogni possibilità.
"Stai scherzando vero?" mi alzai di scatto dalla sedia e gli risposi.
"Per favore, mi dia del lei." disse, con tono abbastanza malefico e con quel sorrisetto, lo stesso che gli avevo fatto io poco prima in bagno. Bastardo.
"Bene, caro prof Styles, io non verò mai alla sua interrogazione, neanche se mi minacciasse." Sentivo i miei compagni che sussurravano qualcosa come "Ma che gli prende?", "È pazzo?", "Louis, calmati!", ma io li ignoravo.
Non fece in tempo a rispondere che suonò la campanella. Stavo per uscire dalla classe e, ovviamente, Harry mi chiamò.
"Tomlinson."
"Sì?" sbuffai.
"Aspetta." Fece uscire tutti dalla classe e rimanemmo da soli, con la porta chiusa. Cosa mi avrebbe fatto? Ero molto preoccupato.
"Vattene." gli risposi.
"Devo parlarti." disse serio
"Ancora? Non ti è chiaro ciò che ti ho detto?" Ero incazzato, troppo incazzato con lui, non volevo parlarci di nuovo per poi dirgli sempre le stesse cose.
"Ti prego, ascoltami." mi supplicò.
"Se proprio devo." sbuffai di nuovo.
"Louis, ho sbagliato. Non dovevo comportarmi da stronzo geloso. Ti ho fatto soffrire, quindi, se non vuoi perdonarmi, hai ragione. Come perdonare una persona come me? Sono un mostro. Louis, davvero, io non so cosa mi è preso. Se dovessi perdonarmi, ti prometto che non farò più una cosa del genere, ti lascerò fare qualsiasi cosa, non ti farò saltare le lezioni, devi laurearti e non posso scherzare su queste cose..." Stava per piangere, lo avevo capito da subito.
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Teacher
FanfictionQuesta è la storia di un normale ragazzo che nutre una grande passione per l'arte e così decide di iscriversi all'università seguendo il corso di Storia dell'Arte. Sarà proprio il suo professore pazzo come Van Gogh, ma incantevole come la Notte Stel...