<< Sta più attenta... Ah tu devi essere la nuova arrivata, Violetta>> << Si sono io e tu chi sei?>> << Io mi chiamo Leon, Leon Vargas ma per te sono il Signor Vargas>> << Chi ti credi di essere, maleducato>> << Io sono il figlio del proprietario di questa casa, pezzente>> << Meh? E chi ti dà tutta questa confidenza?>> << Sta attenta a come parli mocciosetta>>
Dette queste parole, se ne andò e mi lasciò spiazzata su quelle grandi e sporgenti scale di marmo.
Ritornai in me solo grazie al maggiordomo-pinguino che mi chiamò << Signorina, il pranzo è pronto in tavola>> << S_si arrivo>>
Scesi le scale e la moglie del signor Vargas era accanto al tavolo intenta a sistemare le posate.
<< Oh, cara, siediti>> << Non si preoccupi.. >> << Sta tranquilla inizia a mangiare>> << Grazie>>Mi sedetti su di una sedia e inizia a mangiare, fino a quando non si ripresentò mister simpatia << Perché lei sta già mangiando?>> << Qual è il tuo problema?>> << Devi imparare le regole, maleducata>> << Ha parlato lui, quello che è il più sgorbutico di tutto il mondo>> << Su Leon, lasciala mangiare>>
Vidi un notevole cambiamento in Leon: la sua mascella si serrò in una maniera spaventosa, il suo corpo di irrigidì di colpo e il suo sguardo cadde sulla povera donna dinanzi a me.
<< Non preoccupatevi, non voglio creare tranbusto tra di voi. Grazie lo stesso signora>> << Non chiamarmi così, ti prego. Chiamami Marta>> << Va bene. Io vado di sopra. Con permesso>>
Quest'ultima frase la dissi passando accanto a Leon, il quale urtò la sua spalla contro la mia.Come al solito, la mia vita era un completo disastro: tutti litigavano quando c'ero io di mezzo. Corsi su per le scale fino ad arrivare nella mia camera.
Non mi accorsi di essere sprofondata in un pianto isterico. Non avevo mai pianto dinanzi a nessuno e di certo non avrei iniziato da oggi.
Andai in bagno e mi ricomposi da quello stato di shoc, mi sistemai i capelli e presi una decisione: dovevo andare a chiedere scusa a Leon.
Uscì dalla mia camera con l'intento di andare da Leon ma il maggiordomo-pinguino mi fermò << La signora Marta mi ha incaricato di informarla che tra qualche giorno lei inizierà la scola con il signorino Vargas>> << La prego, non mi chiami signorina, ma Violetta e mi dia del Tu>> << Va bene V-Violetta>> << Grazie>>
Il maggiordomo andò via e mi lasciò campo libero per poter sgattaiolare nella stanza di Leon. La prima volta che lo vidi mi colpì molto per la sua bellezza ma, come si dice, l'apparenza inganna anche se di solito se una persona assume un certo comportamento ci sarà pur sempre una spiegazione normale, no?
Bussai alla porta della sua camera, bussai per la seconda volta e finalmente una voce rispose << Non ci sono per nessuno!>> dal suo tono potei capire ce era molto arrabbiato << Sono Violetta, posso parlarti, per favore?>> cercai di assumere un tono particolarmente dolce per non farlo inquietare maggiormente.
I miei pensieri furono distratti dalla porta che si aprì che mi mostrò un Leon con indosso un solo asciugamano.
<< Oh, scusami non volevo disturbarti..>> << Sarà meglio per te che sia una cosa importante>> << Volevo solo chiederti scusa per averti fatto litigare con tua madre, tutto qui>>
Sospirò << E mi hai fatto correre alla porta facendomi pensare che si trattasse di una cosa importante, quando dovevo solo udire delle tue scuse?>> << Mi dispiace, se ti aspettavi che sarei venuta qui per dirti... Non so... "Uccidimi", " Ti amo" oppure " Sarò al tuo servizio" , ti sbagli di grosso>>
Mi prese per il polso e con forza mi costrinse a entrare nella sua camera facendomi cadere a pancia in su sul suo letto << Non ti conviene metterti contro di me>>ANGOLO AUTRICE
Secondo voi cosa farà Leon? E Violetta?
Ci sarà mai un periodo pacifico tra di loro?
A presto
STAI LEGGENDO
Difendimi per sempre
RomancePROLOGO Lei è un'orfana che fu abbandonata in un orfanotrofio all'età di 5 anni. Durante la sua infanzia dovette fare i conti con la solitudine e la tristezza. Il suo carattere era un po' estroverso, ma allo stesso tempo arrogante e un po' scontros...