CAPITOLO 5

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Point of view Sofia

Non è stata giornata.
Mi alzo dal letto prima di cena, indosso una tuta velocemente, cappuccio in testa e via.
Amo correre, le mie cuffiette sono la mia vita, riescono a farmi riflettere e contemporamente anche dimenticare qualsiasi problema che mi passi per la testa.
Il vento fa svolazzare i miei capelli color mogano nonostante il cappuccio e il freddo provoca dei brividi che percorrono tutto il mio corpo; c'è una temperatura molto bassa stasera ma dopo un paio di chilometri percorsi sono già estremamente accaldata.
Il fatto è che correrei per chilometri e chilometri, farei il giro del mondo se potessi, tutto questo semplicemente perché non voglio tornare a casa. Vivo da sola con mia madre da circa due anni, la separazione dei miei genitori non è stato di certo il periodo più bello della mia adolescenza.. mio fratello non lo vedo da circa 4 anni, adesso avrà 24 anni e non si preoccupa nemmeno di chiamarmi.
Come se non bastasse, mia madre passa 20 ore su 24 fuori casa a causa del lavoro e di conseguenza il nostro rapporto si è affievolito nel corso del tempo.
Ci penso ogni giorno, ma da circa una settimana, quel ragazzo, Diego, mi ha stordito il cervello.
Circa un paio di giorni fa abbiamo scoperto di essere nello stesso corso di chimica... averlo scoperto è stato un colpo al cuore, ma lo è stato ancora di più quando la professoressa ha deciso di affiancarlo a Emma.
Mi parla costantemente di lui "Oh ma che carino che è!" "Ci farei un pensierino"
È odiosa, è totalmente un'altra persona con lui è la cosa mi fa ingelosire parecchio.
Gelosa io? Pff.. ma non scherziamo, l'amore fa schifo.
Mi è bastato Luca, due anni di relazione buttati chissà dove.
Il motivo? Tradimento, come mio padre.
È per questo che devo stare a debita distanza da lui.. Diego.. quel ragazzo dagli occhi troppo dolci che mi leggono l'anima col solo pensiero.

Point of view Diego

Sono stanco come la morte, non ho nemmeno le forze di mangiare quasi.
La palestra mi sfianca ogni volta, ma allo stesso tempo mi libera la mente.
Prima settimana di scuola, niente male, a parte per il corso di chimica: non starò mai attento se so che è nella mia stessa aula.
Da quanto ho capito la sua migliore amica è la mia compagna di banco, ma non me ne importa nulla, non ho nemmeno memorizzato il suo nome.. Anna? Ellen? boh e chi lo sa.
Lei è il mio unico pensiero ora,
ma pensandoci bene, come la colpirei se mai mi rivolgesse la parola?
Ho una vita monotona, mio padre è un imprenditore ed è sempre in giro per lavoro, mia madre è una scrittrice e anima più noiosa non potrebbe esistere.. non ho fratelli né sorelle, soltanto un bel cucciolotto dal nome Baloo.
Quando non mi perdo nelle melodie della mia chitarra è lui il mio passatempo, ma nelle ultime settimane ho altro a cui pensare..
Mi tormentano, ora li sogno pure, non mi vuole togliere lo sguardo di dosso. Quella ragazza dal nome così dolce ha sconvolto ogni cosa, ho cominciato a scrivere per lei, cosa che non faccio da tempo.
Spero che prima o poi mi consideri davvero..
Dai, basta pensarci.
Vado al parco, mi rilasso un po'..
Felpa, cappotto e scarpe pesanti, fa abbastanza freddo stasera, mi dirigo verso il parco, non è molto lontano da qui.
Solo ora mi ricordo, le cuffiette!
Cavolo, ormai è troppo tardi per tornare indietro.. vorrà dire che mi suonerò qualche melodia in testa battendo con la mano sul petto.. quasi mi sta distraen... *Stunk*
A terra, come a scuola.. il marciapiede sulla guancia è abbastanza freddo.. mi alzo di scatto, questa volta chi mi è venuto addosso?
Vedo una ragazza distesa nella neve, i capelli color mogano lasciati cadere sulle spalle..
Sarà meglio aiutarla, mi avvicino:"ei, mi senti? stai bene?"
Lei si gira lentamente e mi guarda perplessa con i capelli incollati alla faccia per il sudore, quasi come se avessi parlato in un altra lingua..
Le scosto i capelli dal viso, ora può vedermi finalmente.. e io posso finalmente vedere i suoi enormi occhi grigi.. me lo sentivo che era lei, ha un profumo tutto suo, l'avevo riconosciuto subito.
"Ti sei fatta male?" chiedo timidamente aiutandola a rialzarsi,
"Em no per niente, grazie" risponde lei frettolosamente
"ci incontriamo ovunque, è mai possibile?" ribatto ridendo; le sue guance cominciano a bruciare, si vede a vista d'occhio, abbassa lo sguardo e taglia corto:" beh ci vediamo lunedì, ciao Diego"
e corre via, lasciandomi sul cappotto il suo profumo inebriante.
Faccio in tempo a sussurrare "A presto Sofia" ma penso che l'abbia sentito soltanto io.
Wow, si è ricordata il mio nome.
Comincio a farmi strane idee su come potrei un minimo interessare a quella bellissima ragazza, ma non penso che abbia mai pensato a me.. Però strano.. le sue guance rosse come si spiegano?
Forse sarà stata accaldata, tutto qui.
Riprendo la mia camminata in senso contrario per ritornare sulla strada di casa.. le cuffie non mi servono più.. ora la mia testa è occupata da qualcos'altro..
*Occhi grigi*

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