Capitolo 3

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<< Sei sicura che sia una buona idea Ila? >>
<< Si mamma, sicurissima. È un pub conosciuto, offrono bene, molto più di quello che prendevo in quel misero bar. >> dissi contenta del mio nuovo lavoro. Avevo trovato l'annuncio sul giornale e subito chiamai per un colloquio. Avevo spiegato delle mie esperienze da barista, poi avevano visto che ero una ragazza giovane e decisero di prendermi subito senza problemi. E avrei preso 1000 euro al mese, più le mance dei clienti. Meglio di così!
<< E con la scuola come farai? >> chiese preoccupata. Esisteva solo la scuola per lei.
<< Te l'ho già detto ma'! In settimana lavorerei solo la sera fino a mezzanotte. Mentre il sabato farei tutta la notte. Non avrò problemi, al pomeriggio avrò tempo per i compiti e la mia bambina. >>
<< A proposito della bambina... Dove starà alla sera quando tu lavorerai? >> Ed ecco il problema.
<< Beh ecco... Avevo pensato che magari, sempre se ti andava, potevi tenerla te. Dimmi di sì ti prego. >> le chiesi inginocchiandomi davanti a lei, avrei fatto di tutto pur di convincerla.
<< Mi fai incazzare quando fai così, dai tutto per scontato. Avevi detto che avresti pensato tu alla bambina e che ti saresti presa le tue responsabilità... E guarda ora! Mi chiedi di tenerla tutte le sere. Adoro mia nipote e lo sai, ma ho anch'io una vita. E i turni che faccio? Ci hai pensato? Certo che no! >>
Merda. Ero nella merda assoluta.
<< Ok, hai ragione lo so; scusami. Troverò un rimedio. >>
<< Ora mangiamo. Ho fatto la pasta alle vongole per noi. Per Micol ho fatto la pastina. >>
Santa donna mia madre!

Sul nuovo lavoro non avevo proprio detto tutto a mia madre, per il suo bene e anche per il mio.
Ho tralasciato il fatto che dovremo vestirci come delle zoccole, con vestiti che sceglie il capo e che dovremo cercare di fare un po' le gatte morte con i clienti, maschi ovviamente.
Fortunatamente da quello che ho capito è un pub frequentato da giovani, il massimo di età che si vede lì dentro è fino ai 30 anni. Perciò non dovrò preoccuparmi dei morti di figa, astinenti da sesso da non so quanto. Più invecchiano, più diventano depravati.
Stavo finendo di prepararmi. Avevo indosso dei pantaloncini neri a vita alta che mostravano mezzo culo e un top in pizzo bianco, con un'ampia scollatura al seno. Certo, non avevo un seno pauroso, portavo una seconda normale, ma a me piaceva così, giusto per il mio corpo.
I capelli color miele erano sciolti e ben stirati dalla sottoscritta, mi mancava solo mettere un filo di trucco e le scarpe col tacco nere e sarei stata pronta.
Alla fine per la mia Micol avevo trovato un rimedio temporaneo; l'avrebbe tenuta la mia migliore amica Giulia finché non avessi trovato un'altra soluzione. Ero sicuramente in debito con lei.
Una volta essermi sistemata portai la mia bambina da Giulia e poi andai diretta al pub.
Appena arrivai rimasi stupefatta. Quando ero andata per il colloquio era giorno e quindi era praticamente tutto chiuso e senza luci e non mi ero soffermata a guardarlo.
Ma ora era davvero uno spettacolo.
La scritta con il nome del locale, 'Sunset', era illuminata talmente tanto che dava luce a tutta la via e alle case di fronte. Quando entrai c'era un'atmosfera accogliente e profumata; le luci erano basse e c'era una musica rilassante di sottofondo finché non fossero arrivati tutti i clienti, a quel punto sarebbe venuto un dj in modo che la gente potesse ballare nella pista. Il locale era pieno di tavolini e divanetti neri e il bancone altrettanto nero era circondato da sgabelli.
<< Ciao, sei la nuova arrivata tu giusto? Io sono Silvia! >>
<< Oh si, ciao! Io sono Ilaria, mi ero soffermata a guardare bene il locale, è molto bello! >>
La ragazza si mise a ridere. Era molto bella, alta e snella. Aveva dei capelli neri raccolti in una coda lunga e i suoi occhi azzurri brillavano in quella stanza quasi buia.
<< Si hai ragione. E ti posso assicurare che anche i ragazzi che lo frequentano non sono da meno! >> e mi fece l'occhiolino. Che furba questa tipa. Mi stava già simpatica, era sveglia e molto gentile. Chissà, magari sarebbe potuta nascere un'amicizia.
<< Dai seguimi, ti porto a conoscere gli altri e poi ti spiego cosa dovrai fare. Stasera il capo non c'è, ha lasciato tutto nelle mie mani, perciò sei al sicuro. >> disse sempre ridendo. Sì, mi stava proprio simpatica.

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