LOUIS' POV
Mi ritrovavo rinchiuso in un blocco di cemento, una porta su un lato ed un'altra subito davanti sull'altro. Da lì entravano ed uscivano mille persone diverse. Alcune andavano spedite, altre si avvicinavano a me, mi parlavano e poi quando io iniziavo a fidarmi di loro, quando abbassavo la guardia, quando mi lasciavo andare loro uscivano dalla porta opposta dalla quale erano entrati. Tornavo solo, più distrutto, più ferito e deluso, illuso. Da questo è nata la mia malattia. Per proteggermi cerco di non dare nell'occhio, di stare in silenzio, sempre. Tendo a non far avvicinare le persone con sbalzi d'umore inaspettati che spaventano chi mi sta accanto. Mia madre: l'unica persona a volermi bene, ad amarmi. Ma infondo la mamma è sempre la mamma.
E Harry sua mamma l'aveva persa..
Improvvisamente mi risvegliai dal mio stato di trance e mi accorsi che la seduta era finita, si stavano tutti alzando ed io continuavo ad osservare il punto dove sedeva Harry; mi ero perso nei miei pensieri osservando come preso dalla timidezza o da qualsiasi altra cosa fosse strofinava continuamente le mani sulle sue cosce cogni qualvolta che prendeva parola.
"Lou, tutto ok?" mi chiese Niall. Annuii soltanto, poco concentrato mentre a testa bassa mi avviavo verso l'uscita dove mia madre come al solito mi aspettava.
"Sei assente Tommo." Spiegò Liam.
Perché dovevano usare ridicoli soprannomi se nemmeno erano miei amici? Mi dava noia, neanche mi avevano chiesto il permesso!
"Noi andiamo, ciao!" aggiunsero.
E immerso tra i mille pensieri avvertii il gelo raggiungere il mio viso, avvolgendomi completamente quando fui fuori. Erano appena usciti anche gli altri. Alcuni si fermavano li per fumare in compagnia e scambiare delle chiacchiere, altri aspettavano qualcuno che venisse a prenderli.
Io con lo sguardo cercai mia madre, non c'era. Rabbrividii, non era per il freddo. Stava iniziando a far buio e l'idea di tornare a casa da solo non mi eccitava quindi accesi il telefono e trovai un suo messaggio.
<< Amore hanno prolungato il turno in ospedale, non posso venire a prenderti. Baci, mamma. >>
Trattenni un respiro, mi guardai a destra e a sinistra accorgendomi che Niall e Liam erano già andati.
Mi sedetti su un gradino a fissare il vuoto. Avevo paura ed ero stanco, stranito e confuso. Non c'era niente che per una volta andava per il verso giusto, mai. E le lacrime iniziarono a scendere sulle mie guance per la frustrazione. Ero fottutamente solo e così distratto che nemmeno mi accorsi di una presenza al mio fianco che mi strinse tra le braccia per rassicurarmi ma solo dopo, una volta iniziato a singhiozzare, quando essa aveva preso il mio viso tra le mani per asciugare le mie lacrime, mi accorsi che quella presenza era Harry.
"Lou, ehi, non piangere. Cosa succede?" la sua voce era così delicata che nemmeno mi accorsi della confidenza che si era preso usando quel nomignolo.
"Ho paura, devo tornare a casa da solo.." lo informai in un sussurro, lo sguardo disperato e perso.
"Dove abiti?" mi chiese volendo rassicurarmi.
"A quattro isolati da qui." risposi meccanicamente.
Mi accarezzò i capelli e lentamente si alzò senza staccarmi lo sguardo di dosso. Aggrottai le sopracciglia nella sua direzione non capendo cosa stesse facendo; speravo solo che non mi abbandonasse a me stesso pure lui: sarebbe stato umiliante.
"Andiamo, alzati che ti accompagno io!" mi sorrise porgendomi una mano. La osservai prima di posare la mia sulla sua. Era grande, molto grande. Era liscia, morbida e calda. Accennai un timido sorriso per ringraziarlo. Una volta in piedi dalla tasca del suo giacchetto prese un cappellino di lana arancione e lo posizionò sulla mia testa stando attento a coprirmi anche le orecchie poi aggiunse "Tieni questo, altrimenti gelerai con solo questa addosso!"
Strofinò le mani sulle mie braccia e spostai lo sguardo altrove troppo imbarazzato. Mi stava aiutando e che lo volessi o no non era il momento di allontanarlo con i miei stupidi comportamenti perché se lo avessi fatto sarei dovuto tornare a casa da solo.
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ECCOMI QUAAAAAAAA!!
Ho finito di scrivere il quarto capitolo, non scriverò molto a riguardo dato che nessuno legge mai la parte dedicata all'autrice quindi a presto.
Veronica.
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Shine
FanfictionLouis sedicenne, è affetto da una patologia chiamata Borderline. Trova conforto in un giardinetto abbandonato parlando col vecchio salice piangente pronto a rassicurarlo ad ogni sua preoccupazione. Cosa succede se un Harry diciottenne sconvolge la r...