Capitolo 5 - Sotto il Fuoco Nemico

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1942, ormai sono 2 anni che cerchiamo di fermare la Germania, continuiamo a ricevere sconfitte e ogni sconfitta è uno stato perso.
In questo momento ci troviamo a Detroit, flagellati dal fuoco delle mitragliatrici tedesche e dal fuoco dei mortai, adesso conto più di 1000 tedeschi uccisi, ci portammo i carri armati per liberare la città ma uno dopo l'altro perirono sotto i colpi dei mortai nemici e non riuscimmo a resistere per più di 3 giorni nonostante tutto quello che abbiamo fatto e il gran numero di uomini.
Su 10000 uomini ne tornarono in caserma solo 528 dopo la ritirata.
Il colonnello non sapeva più cosa fare, poi, ad un certo punto gli venne come un'illuminazione e disse:"per riprenderci Detroit dovremmo colpirli al cuore della loro base li. Proveremo di notte con la dinamite su tutto il campo base e poi lo faremo esplodere e se non dovesse bastare o non funzionare proveremo con un bombardamento!"
Tutti approvammo e gli specialisti, compreso me, si prepararono con dinamite, pistole silenziate, coltelli militari da ben 15-20cm e abiti completamente neri. La stessa notte ci mettemmo in viaggio, trovammo una torre idrica non molto distante dalla città e li si misero 2 cecchini che ci indicavano la direzione è se ci fossero stati nemici sulla strada, li avrebbero uccisi loro. Allora ci mettemmo in cammino verso il loro campo base, lo avevano organizzato in una banca.
Ci avvicinammo vicino ad un condominio e a quel punto i cecchini ci segnalarono 5 obiettivi e che 2 li avrebbero sistemati loro e 3 noi, quindi io e O'Connell ci preparammo e al segnale avremmo sparato ai tedeschi e dopodiché saremmo entrati nel campo base, quindi 3...2...1 sentimmo lo sparo uscimmo, io lanciai il mio coltello al petto di uno mentre sparavo all'altro e O'Connell crivellò di colpi l'altro, e dissi:" un'azione da manuale!!" Mentre finì di dire la frase ci arrivò addosso una raffica di colpi di una mitragliatrice, per fortuna non ci prese a quel punto dovevamo pensare, mi venne un'idea un po' inquietante ma forse era la strategia migliore, quindi prendemmo i cadaveri dei soldati uccisi in precedenza e ne sbudellammo un paio e usammo il loro sangue per tingerci di rosso così quando sarebbero venuti a controllare avrebbero avuto una sorpresa e così accadde, si avvicinarono ci videro e ci pensarono morti quindi quando si girarono da dietro gli tagliammo la gola.
Riuscimmo così ad introdurci dentro, piazzammo le cariche e demmo l'ok ai cecchini e gli chiedemmo come stessero le altre "squadre", ci diedero la cattiva notizia che furono tutti uccisi e che rimanevano solo io e O'Connell, allora gli dissi che ci avremmo pensato noi due tanto ci restavano ancora 3 cariche di dinamite, così facendo ci mettemmo in pericolo per una missione importantissima.
Sempre con l'aiuto dei cecchini avremmo posizionato le altre cariche poiché non sapevamo dove erano i luoghi giusti e loro ci potevano guidare, raggiungemmo il luogo giusto e piazzammo le cariche, ma ci fu un'imboscata nemica, ci avvisarono di un gruppo molto aggressivo di tedeschi che correvano verso di noi, qualcuno lo uccisero loro ma ci dissero di andarcene poiché erano troppi per 2 persone armati solo di pistola, così ci guidarono verso la salvezza.
Riuscimmo a scappare e salimmo sulla torre idrica con i cecchini e facemmo detonare le cariche, si sentì un boato poi le fiamme invasero la città e si vide la banca sprofondare nel terreno. Tornammo e stappammo qualche bottiglia di buon vino per la battaglia vinta.
Il giorno dopo si tornò sul campo di battaglia per finire la liberazione, e così iniziammo a combattere con i 423 soldati rimasti e riuscimmo così a riprenderci Detroit anche sotto l'influente fuoco nemico schiacciato dalla nostra potenza.
Capii subito che potevamo finalmente riprenderci l'America.

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RAGAZZI SE VI È PIACIUTO VI CHIEDO DI LASCIARE IL VOSTRO VOTO E, SE VOLETE, DARMI QUALCHE CONSIGLIO NEI COMMENTI O NEI MESSAGGI PRIVATI. GRAZIE ;-)

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