Capitolo 3 - La Città è Distrutta

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Arrivai in città, era sera, stavano già combattendo da ore, finalmente raggiunsi O'Connell e Taurus e mi dissero:"la situazione è precipitata, i tedeschi ci stanno decimando non so per quanto possiamo combattere ancora!" Io risposi con un sonoro "resistiamo!"
A un certo punto mi ricordai di Nicole, lo dissi a O'Connell, ma in quel momento arrivò un colpo di cecchino verso di noi e Taurus venne colpito ad una gamba, ci riparammo dietro i nostri carro armati e cercammo di aiutarlo, su ordine di O'Connell li lasciai per cercare un medico. A un certo punto mi ritrovai su un pezzo di strada dissestata e caddi nel vuoto, persi i sensi.
Quando mi risvegliai, guardai il mio orologio, era notte fonda, mi ritrovai nelle fogne, l'odore era asfissiante e mi misi una bandana su naso e bocca e cercai una via d'uscita, trovai uno spiazzale dove trovai delle scale che portavano all'esterno.
Finalmente, uscito fuori, trovai un accampamento alleato, non trovai nessuno a parte qualche cadavere e tra di loro trovai il medico, con la radio contattai O'Connell dicendogli:"ho trovato il medico ma è morto..." mi rispose con aria sconsolata:"ormai un medico non ci serve più, Taurus è morto."
Rimasi sconvolto dalla notizia, ormai eravamo diventati buoni amici, a quel punto inizia a dubitare che Nicole sarebbe sopravvissuta o, addirittura, se l'avessi ritrovata. Verso le 3 del mattino sentii degli spari, non riuscivo a capire da dove provenissero, ma comunque mi riparai e cercai una via di fuga libera, non ne trovai e l'unica scelta era quella di combattere fino all'ultimo, lanciai un paio di granate alla mia destra uccidendone 5, avanzai ma continuavano a spararmi, riuscì a vederli, mi nascosi, presi la mira con il mio fucile e feci fuoco 4 volte con raffiche di 5 o 6 colpi, in quel momento ne uccisi altri 3, mi salvai e mi appostai in un buco nel muro coprendolo con una tenda per la notte, prima però chiamai O'Connell per dirgli della situazione e dove mi ero nascosto, il giorno dopo sarebbe venuto a prendermi.
Quella notte non riuscì a dormire molto poiché mi venivano ripetutamente degli incubi, rivedevo le facce dei soldati che erano morti per mano mia, non ero ancora riuscito a riprendermi dallo shock.
Si fece mattino, uscì dal rifugio, mi arrivò la chiamata di O'Connell che mi chiedeva la mia posizione gli risposi  che non ne avevo idea però di fronte all'edificio c'era un parco e lui:"in questa città c'è ne sono più di 10 e vuoi che io lo sappia?! Senti, soldato, ci ritroviamo a casa tua con tutta la milizia, non farti uccidere" quindi ripartì alla ricerca, speranzoso.

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