2° Capitolo.

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                                                                                                     Gloria.




Il sole splendeva, mettendo alla luce il corpo nudo della sirena, che a testa in giù fissava il ragazzo che la tormentava nei suoi sogni, e che da quando l'ebbe visto nei fondali, la tormentava anche al suo risveglio.

Lo guardò, i suoi occhi brillavano contro quelle iridi castane che aveva davanti a sé, un viso tondo, labbra carnose dal roseo colore, una leggera barbetta che contornava il suo viso, occhi piccoli ma intensi, la ragazza era furiosa dal gesto che quest'ultimo aveva compiuto, l'aveva immobilizzata in una rete da ... pesci? Era proprio il colmo, una sirena in gabbia.
«Quando mi metterete giù?» domandò; lei, guardando il lupo che continuava a fissarla «Voi siete ... nuda?» domandò lui spalancando gli occhi, con uno strumento affilato tra le mani, cui Tamlin non aveva mai visto «Oh, siete un genio! Potreste tirarmi giù adesso?»
«Io vi conosco» continuò il ragazzo girando attorno alla trappola «Voi siete quella sirena, la sirena che vidi nei fondali, ma come fate ad essere fuori dalle acque marine? Dov'è la vostra coda?» chiedeva egli col volto sconvolto
«Fatemi scendere, e vi dirò tutto, ma vi prego fate presto sento la testa scoppiare» il ragazzo oramai troppo curioso, decise di slegarla, aspettando ansiosamente la sua storia, con un gesto veloce tagliò quella che era la trappola della sirena, facendo attenzione a non lasciar cadere la donna dai capelli rossi, la tenne tra le braccia, sfiorando la pelle nuda e candida di quest'ultima, ammirandone la sua bellezza.
Le guance di Tamlin si erano colorato di un rosso simile al color dei suoi capelli, per la prima volta nella sua vita si sentì piccola, e la sua sfacciataggine era scomparsa.
Il ragazzo la mise giù, e lei per poco non stava cadendo, dimenticandosi le sue nuove gambe «Attenta!» la intimò lui «Scusate la mia goffaggine, ma sapete mi sento come un neonato che fa i primi passi» Tamlin adesso si reggeva in piedi, con le mani che coprivano le sue parti più intime, il castano vedendo il suo imbarazzo sfilò la giacca di pelle nera dalle spalle, posandola poi sulle braccia della ragazza, era grande abbastanza per coprirla completamente, Tamlin era esile, il suo corpo
ricordava una clessidra, ancor di più ora che delle gambe si erano fatto spazio nella sua vecchia coda squamosa, la ragazza prima di poter dire qualsiasi cosa, chiuse gli occhi alzando il capo, respirò l'aria che adesso la circondava, e si chiedeva come suo padre avesse fatto a nasconderle tutto quello.
«Allora, mi dite cosa diamine vi è accaduto?» domandò lui impaziente di ascoltare la sua storia, ella sospirò sedendosi su un tronco li vicino, lui la seguì sedendole accanto «Il mio nome è Tamlin, sono la figlia di Iken, re dei sette mari ... per tutta la vita ho sempre sognato andare sulla terra, ho sempre sognato avere due gambe per poter esplorare, il vostro fantastico mondo, mio padre l'ha sempre impedito, quando mia madre morì, lui le promise di proteggermi, da quel giorno ho sempre qualcuno che mi controlli, qualcuno che cerca di non permettermi di uscire dalle acque in cui vivo.» fece un respiro profondo prima di continuare
«Ieri mi sono ritrovata a girovagare nel mio regno, stavo nuotando e notando una porta che non avevo mai avuto il coraggio di aprire, chissà per quale ragione mi ci avvinai, e aprendola potetti vedere mio padre, senza la sua grande coda, aveva due gambe, e parlava con quelli che lui dice da sempre siano i nostri nemici ... i lupi, infuriata ho decido di scappare via, voglio ricominciare, voglio una nuova vita, voglio vivere qui, per questo ora vi chiedo, manterrete il mio segreto?»
Il ragazzo sconvolto dal quel racconto, si alzò confuso «Voi sapete che se qualcuno viene a sapere che la figlia di Iken è nel nostro mondo, verrei ucciso?» chiese lui guardandosi sempre intorno «Perché mai?»
«Iken ha fatto un patto molti anni addietro con noi, coi lupi ... con la mia famiglia, nessuno deve abbandonare il proprio regno, se questo sarebbe successo una nuova guerra sarebbe avvenute tra le creature marine e quelle terrene adesso capite Tamlin?»
La ragazza sconvolta si alzò, si avvicinò al ragazzo «Voi mi nasconderete»
«Che cosa? Io? Non se ne parla» rispose lui, Tamlin, spalancò gli occhi «Sentite, voglio scoprire cosa mi nasconde mio padre okay? Insomma che cosa è accaduto davvero in quella guerra?»
«Non posso aiutarvi in questo io non ...» Tamlin lo bloccò continuando il suo discorso «Fate anche voi i mie stessi sogni vero? L'ho visto quella giorno negli abissi, quando mi avete vista, il vostro stupore era uguale a quello mio, perché vi sogno? Cosa ci accomuna?»
Il ragazzo fu sorpreso da quella dichiarazione, non credeva a ciò che stava sentendo, anche lei lo sognava? Oh lui ricordava bene quei sogni, ricordava episodi che non aveva mai vissuto, ricordava i rapporti carnali avuti con la sirena, che nei suoi sogni era come la vedeva adesso, con due gambe, e scoperta da qualsiasi indumento.
Liam, così si chiamava egli, si avvicinò verso la ragazza che lo aveva ammaliato in sogno e in vita, fece una pausa «Non potrei nascondervi nemmeno se volessi, avete delle squame sul vostro corpo Tamlin, come potrei nasconderle? Come potrei io ...»
«Qual'è il vostro nome?» domandò lei curiosa «Liam» rispose quest'ultimo, Tamlin si avvicinò ad esso, prendendo la sua mano robusta tra la sua, la strinse «Ve ne prego, sono di essere costretta a vivere nei sette mari, sono stufa di stare agli ordini di mio padre, io non voglio semplicemente sopravvivere, io voglio Vivere, comprendete?» chiese lei guardandolo dritto negli occhi
«Lo comprendo, è ciò che ho sempre desiderato anche io» rispose deglutendo, sentendo il cuore esplodere al petto vicino alla ragazza che aveva da tempo bramato in quei suoi strani sogni «Okay, vi aiuterò, ma una condizione» rispose lui
«Quale?»
«Voglio essere compagno delle vostre scoperte, se queste ci accomunano» lo sguardo di lui adesso era serio, oramai curioso da ciò che le loro famiglie stavano nascondendo «Siamo d'accordo allora» la ragazza deglutì quando nel guardarlo i suoi sogni le tornarono in mente, ricordava bene le sue labbra sulle sue, quando i suoi occhi verdi si chiudevano
ricordava le sue mani sui suoi seni scoperti, e lo stringersi del lori corpi, avvinghiati sul terriccio freddo, con i suoi capelli ricoperte di foglie, lo sguardo di Liam, il ragazzo che adesso aveva finalmente un nome, e non solo ''lupo'', lo guardò ancora felice di non sentirsi pazza.
«Vi porterò da una mia amica, Gloria, lei sa dei miei sogni, e se le raccontiamo tutto ci aiuterà» concluse Liam, ella lo guardò aggrottando la fronte «Siete sicuro che possiamo fidarci?»
«Come sono sicuro che voi siete reale» rispose, ella ci pensò per un po', ma poi accettò l'offerta e i due iniziarono insieme il cammino verso la ragazza umana che li avrebbe aiutati.
Per tutto il tempo del tragitto nessuno dei parlò, il ragazzo troppo occupato a pensare che la donna dei suoi sogni era reale, e al segreto che le famiglie stavano nascondendo, mentre ella troppo impegnata a guardare la maestosità di quel splendido paesaggio.
I colori naturali delle foglie, non contraffatti dal le acque cristalline dei fondali, per la prima volta vedeva i grande tronchi degli alberi, intrecciati tra di loro, dando uno spettacolo magnifico, e come le illustrazioni marine che le madre le aveva lasciato in custodia lontani dagli occhi guardini del padre, e come vi era illustrato delle creature magnifiche aleggiavano attorno alla foresta, ella guardava le magnifiche fate che volevano sopra le loro testa, mischiandosi fra loro donando uno spettacolo di mille luci brillanti, e che alla vista di loro un inchino e una danza incominciavano ad improvvisare, sorrideva felice a ciò che stava ammirando.
Non aveva mai visto qualcosa di così bello, e per un istante tutte le sue preoccupazione erano svanite.
Dopo qualche ora di interminabile silenzio, i due arrivarono davanti ad una strutture ambigua, non era di certo ciò che aveva visto nei suoi libri marini illustrati, era qualcosa di più molto di più, la strutture era bloccata tra due immensi alberi che la sostenevano, la sua forma era curvata, la sua porta somigliava alla forma di due ali, le finestre erano strutturate da soli fiori, il suo colore variava man mano che li si avvicinava, dal corallo, al verde smeraldo, al rosso fuoco, e quella ''magia'' - così la definiva Tamlin - era magnifica.
«Wow!» disse fermandocisi davanti, Liam sorrise «È ciò che ho detto io la prima volta che l'ho vista» rispose, ella continuò ad ammirarne la bellezza, mentre il ragazzo si avvicinò alla porta che ritraeva delle ali, sfiorando con la mano le due ali, disse: «Gloria, Gloria, sono io Liam» lo disse a voce bassa, come se avesse paura che qualcuno lo udisse.
Dopo pochi istanti, le ali si aprirono come se fossero reali, fecero per innalzarsi quando sparirono per un attimo lasciando spazio a chiunque di entrare, Liam fece cenno a Tamlin di seguirlo che subito ella si fiondò dietro di lui.
Tamlin rimase in silenzio facendo fare tutto a lui. Il ragazzo vi entrò dentro, camminando tranquillo nella piccola casa, tante bottigliette contenenti liquidi colorati vi erano sui davanzali, era tutto illuminato da candele variopinte, il profumo di rosa inondava le radici di Tamlin, un grosso tavolo di legno dai piedi di vetro era al centro della stanza, ricoperto di pentole, e pentolini.
Finalmente Tamlin si fece spazio tra Liam che gli aveva coperto la visuale, la ragazza si avvicinò alla donna di cui Liam le aveva parlato, davanti agli occhi della ragazza, una donna dagli occhi penetranti, il colore era di un azzurro ghiaccio, le labbra avevano la forma perfetta di un cuore, i capelli di un grigio perla brillante, lunghi sino alla linea che divideva la parte superiore del corpo a quella inferiore, vestita di vestiti aderenti, un corpetto dalla verde smeraldo, e una gonna stretta a tubino che sfiorava le ginocchia, la pelle bianca come il latte, e per quanto quelle caratteristiche potevano essere a prima vista mostruose, la donna li davanti era la più bella che ella avesse mai visto.
«Chi è lei Liam?» domandò la donna facendo un passo indietro impaurita «Gloria, non aver paura non ti farà del male, è con me»
«Sai che se qualcuno mi scopre verrò uccisa»
«Non lo dirà a nessuno, Gloria» Tamlin non sapeva cosa stesse ascoltando, ma per rassicurare la donna disse: «Non lo direi mai a nessuno» Liam e Gloria furono attirati dalla voce della ragazza.
Glioria si spostò da dietro il bancone avvicinandosi a Tamlin che deglutendo la guardò intimidita, la donna camminò ondeggiando le sue curve, Tamlin si sentì quasi attratta da cotanta bellezza, ma forse era solo invidiosa.
La mano di Gloria si posò sul viso della ragazza, la guardò, e avvicinandosi la annusò, cosa stava facendo? Tamlin però si sentì quasi immobile, non si mosse, se le fosse successo qualcosa del genre nel suo regno, avrebbe sicuramente spinto Gloria, ma nella terra ferma, il suo corpo era immobile, poteva solo sentire gli organi interni, il corpo era come immobilizzato.
I capelli grigi della donna avvolsero il piccolo viso di Tamlin, nascondendone la visuale, si sentì decisamente stranita quando la lingua di Gloria leccò la guancia di Tamlin, Liam rise dall'espressione di ella, ma sapeva già cosa stesse accadendo.
Gloria si spostò voltandosi di scatto verso l'amico, Tamlin finalmente sentì il corpo muoversi «Sei forse matto? È una sirena Liam, la figlia di Iken» strillò lei verso il ragazzo, che rimase fermo
«Mi hai leccato la faccia» fece notare Tamlin asciugandosi, ma nessuno la ascoltò, erano occupati a parlare tra loro.
«So chi è Gloria, è lei, è lei la ragazza dei miei sogni, e quegli stessi sogni la notte, li fa anche lei, c'è una strana connessione tra di noi, e sono certo che sia quel segreto che da tempo cerco di capire, quel segreto che i miei familiari mi nascondono»
«Ti ho già detto che stai giocando con il fuoco, ti ho già detto che è pericolo che devi starne fuori Liam»
«Non posso, nello stesso istante in cui ho scoperto che lei fosse reale, nello stesso istante vi ero già dentro Gloria»
La donna guardò i due, portò le mani al petto «Che cosa c'entro io allora? Cosa volete da me?» domandò, Liam sospirò «Innanzitutto dei vestiti per Tamlin, e poi che ci aiuti a nascondere le sue squame, e cambiare il suo aspetto, nessuno deve sospettare che sia Tamlin»
Gloria le si avvicinò «Per le squame ho una pozione che potrà servirle,i capelli, li tingeremo di nero, mentre per i vestiti ci penso io, attendete qui» si voltò verso il ragazzo «Che sia chiaro, io non voglio saperne di più su questa storia» egli annuì «Grazie Gloria»
lei semplicemente sospirò sparendo tra le porte vicino agli scaffali, Tamlin stava per porre una domanda ma Liam la bloccò «È una strega, qui nel nostro mondo le streghe sono nemiche, 'è chi pensa che solo loro potrebbero distruggerci, ma Gloria non è cattiva, vuole solo vivere una vita tranquilla, nessuno sa che è qui, se qualcuno lo scoprisse verrebbe impiccata»
«È terribile» diceva ella con un volto sconvolto per poi avvicinarsi a Liam «Che cosa faremo adesso?»
«Prima di tutto cambiamo un po' il vostro aspetto, dovrai nasconderti tra la mia gente, nessuno dovrà sospettare di te, mai nessuno, dovrà sapere chi sei Tamlin, cercheremo di scoprire tutto, lo faremo»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 26, 2015 ⏰

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