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《Luke! Luke, svegliati! La mamma ci ha preparato una colazione con i fiocchi, da leccarsi i baffi! Luke, tu hai i baffi? Dai, Luke!》trillava la voce della piccola Annie, che saltellava qui e lì nella stanza del fratello maggiore, ancora dormiente.
Egli mugugnò, in disapprovazione. Non era un gran amante del dormire, ma la notte trascorsa non era stata certamente una delle migliori.
Non che l'abbia passata con qualche ragazza dalle facili vesti, sia chiaro. Solo che i sogni di un adolescente potevano essere frastornanti.
《Luke, ti prego!》chiamò ancora la piccola, dai capelli tanto biondi, come quelli del suo adorato fratellone.
Dopo qualche minuto, proprio lui decise di alzarsi da quel letto, pronto - a grandi linee - ad accettare la realtà, a guardare il mondo con i suoi occhi vispi ed azzurri, a scoprire nuove cose, a sperare che quelle dannate 'guerre cittadine', come diceva la mamma, finissero una buona volta. Uomini che litigavano per un tozzo di pane, o donne che battibeccavano per pochi stracci di alcun valore.
《Annie, sono sveglio...》farfugliò lentamente. La voce roca, bassa, ancora impastata dal sonno. Si strofinò la palpebra dell'occhio destro, come faceva ogni giorno, balzando successivamente giù dal letto. Non era un grande letto.
Altri avrebbero detto che Luke era povero, ma lui povero non si sentiva. Forse era povero riguardo a materia, ma nel cuore lui era il più ricco fra tutti i pezzenti.
La piccola bambina, con un grande e luminoso sorriso sul volto, corse ad abbracciare il suo adorato fratellone, stringendosi saldamente contro le sue gambe. La bambina aveva meno di nove anni, non era poi così alta - strana come cosa, poiché Luke era davvero altissimo.
Ma la piccola, con la sua dolcezza e goffaggine nei movimenti, riuscì a strappare un sorrisino al fratello. Il primo della giornata.



《E tu, Luke? Hai piani per il futuro?》chiese zio Sam, con la sua voce che lasciava intendere benissimo l'avanzata età del vecchietto.
Luke alzò lo sguardo verso il cielo, sereno e con un sole splendente. Era così limpido. Tirò un sospiro, non molto profondo.
《Sì, zio. Io voglio diventare un marinaio.》disse in un sussurro, come se fosse una cosa sbagliata, una cosa da non rivelare a nessuno.
Strinse il foulard piccolo e rosso, che era un ottima riproduzione di quello che portavano proprio i marinai, con la loro bella divisa.
Lo zio Sam rise. Rise di gusto.
《Il marinaio? Bello come sei? Ah, ragazzo mio. Dovresti pensare ad una fidanzata, alla tua età. Sai che Arthur, il figlio di Giselle, ha già trovato moglie?》
Luke non ascoltò. Cosa poteva importargli? Era la cosa per il quale tutti lo rimproveravano, quello di non aver una fidanzata, quindi perché dover ascoltare proprio lo zio Sam, come se fosse più importante degli altri? Forse avevano tutti ragione, ma a Luke non importava. Lui era un sognatore, un animo libero. Non aveva mai pensato alla sua vita, con al fianco una donna da baciare, coccolare, accarezzare. Lui si era sempre visto sulla prua di una nave, ad osservare l'orizzonte e ad immaginarsi cosa gli avrebbe riservato il futuro.
Scosse il capo, facendo ricadere dei piccoli ciuffi biondi sulla propria fronte, leggermente imperlata di sudore.
Si legò il foulard al collo, facendolo passare sotto il colletto della camicia leggera e di un meraviglioso e candido bianco, legandolo poi in un piccolo fiocco.
《Torna a lavorare, ragazzo mio.》disse il vecchio, probabilmente dopo aver finito il suo lungo discorso su quanto la vita fosse lunga, da passare con una donna al fianco.
Luke annuì, tirandosi su le maniche e scoprendo le braccia, muscolose ma non troppo, dal colorito perlato, chiaro. Guardò di nuovo la volta celeste, godendosi il fresco vento che gli accarezzava il viso, prima di calarsi e riprendere l'ascia, posata contro un pezzo del tronco di un albero rasato al suolo, che l'anziano stava riciclando per produrre legna da ardere, così da venderne una parte per poter campare.
Due colpi netti, e il tronchetto era diviso perfettamente in due parti uguali. Gli rimaneva qualche altro arbusto, prima di poter portare le capre al pascolo, sui monti verdi della campagna che tutti volevano scoprire e che nessuno visitava.

La vita di un ragazzino con grandi ambizioni è proprio difficile, soprattutto se questo é costretto a far lavori come il pastore o il taglialegna. Non c'era nient'altro da fare se non ammetterlo senza vergogna.

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