Capitolo 2

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Scendemmo le scale a chiocciola, fino ad arrivare al cortile principale. Un'immensa distesa di selciato e aiuole dava il benvenuto a chi entrava al castello. Lì,  Sam aveva organizzato una sorpresa per me e trovai i miei amici pronti a farmi gli auguri. Constatai che erano davvero tutti più entusiasti di me. C'erano le mie due migliori amiche, Fiamma e Silva, entrambe ovviamente maghe avanzate.
Fiamma aveva capelli ricci e corvini, occhi verde smeraldo e labbra sottili. I suoi lineamenti erano spigolosi, il naso a punta e lunghe ciglia nere. Aveva un che di affascinante e oscuro  Era molto brava con le pozioni e aveva una certe predisposizione per la Magia Nera. Neanche a dirlo, non poteva esercitarla perchè la legge lo vietava, perciò si era limitata ad imparare piccoli incantesimi innocui, per lo più adatti agli scherzi.
Silva era il suo esatto opposto: capelli lunghi e lisci, talmente biondi da sembrare bianchi, il viso paffuto e guance rosa. Quando faceva la treccia si vedevano delle simpatiche orecchie appuntite. Si sospettava avesse qualche antenato tra gli elfi, e lo dimostrava il fatto che fosse anche molto portata per la Magia Bianca, in particolare per la dominazione dei quattro elementi. Se davvero aveva del sangue elfico che le scorreva nelle vene, sarebbe diventata una maga eccellente e un'ottima risorsa per il regno. Gli elfi erano quasi una figura mitologica ormai, quei pochi ancora esistenti vivevano a miglia di distanza dal nostro regno e non erano particolarmente avvezzi al socializzare. Perciò avevamo dovuto imparare le arti naturali dai testi antichi con molta fatica, dal momento che il potere dei maghi non era granchè portato per la cura della natura ed i rimedi elfici.

Mi accolsero con gioia, chi più chi meno. Silva sorrideva mentre Fiamma manteneva sempre la sua figura austera, le piaceva avere quella parvenza da strega cattiva.
<<Buon compleanno!!!!>> dissero in coro, abbracciandomi.
Silva mi porse un piccolo pacchetto e una torta fatta con le sue mani. Fiamma credo ritenesse che il regalo fosse essere presente e non mi stupí affatto.
<<Dai apri il regalo!>> disse la bionda entusiasta. Aperto il pacchetto, mi trovai tra le mani una bellissima collana tempestata di gemme rilucenti, erano le gocce di rugiada della Foresta Blu che durante l'inverno diventavano simili a diamanti. Non avevo mai visto un tale gioiello.
<<Ma è bellissima!>>
<<Dovevi avere qualcosa di degno da indossare con l'abito di questa sera. Metterai quell'abito, vero?>>
"Quell'abito" era l'unico abito elegante che avevo, conservato nell'armadio con cura per questa serata. E Silva adorava vedermi in vesti più femminili e regali; io solitamente vestivo molto sobria nonostante il titolo che mi portavo addosso.
<<Sarà una novità vederti quasi simile a una donna stasera!>>
<<Pungente come sempre, Fiamma. Ti ringrazio.>>
<<Sai bene che mi adori per questo!>> disse soddisfatta scuotendo i suoi ricci.
Certo, apprezzavo anche questo di lei perchè non era troppo cerimoniosa e diceva le cose sempre in modo schietto. A volte la cara streghetta avrebbe potuto contenersi, ma dubitavo esistesse nel suo vocabolario questo termine.
<<Signore se abbiamo finito di parlare di vestiti e cose da donne, direi che possiamo mangiare questa torta succulenta!>>
Sam era parecchio verace, adorava mangiare e tenerlo sulle spine in attesa di poter assaggiare quel dolce era simile ad una tortuna per lui. Ridemmo e scherzammo, fu davvero una bella giornata. Non avevo mai passato un compleanno così piacevole.

Decidemmo di fare due passi e ci addentrammo nella foresta, raggiungendo così il laghetto fatato.
Nel mezzo del bosco c'era una radura coperta dalle fronde degli alberi ed un lago cristallino ricopriva quasi tutto il perimetro. La notte era popolato da fate, lucciole e gnomi. Il giorno non si facevano vedere, si sentiva solo qualche fruscìo che sistematicamente attribuivamo ai movimenti di queste piccole creature, per poi scoprire che più probabilmente era merito del vento o di qualche piccolo animale di passaggio da quelle parti. Ci sedemmo sulla riva a chiacchierare di tutto. Il tema principale era ovviamente la mia vicinissima salita al trono. Io preferivo cambiare argomento ogni volta, non sentivo nemmeno di meritarmi un tale titolo, non avevo alcun potere e non avevo grosse qualità. Mi rendeva terribilmente nervosa sapere di affrontare un così enorme cambiamento e non credevo di esserne all'altezza. Mi sentivo davvero banale rispetto a loro che erano abili nel maneggiare pozioni, fare incantesimi e conoscere le proprietà magiche delle piante. Io ero solo ferrata sulla teoria, praticamente quasi inutile. Andavamo a lezione insieme nella scuola istituita da mio zio 4 giorni su 7 una scuola  all'interno del castello. L'insegnamento era tenuto dai maghi più anziani e meritevoli del regno per istruire i giovani su come gestire al meglio i propri poteri ed evitare guai ed incidenti. Infatti il nostro regno era davvero sicuro, nessuno più rischiava di dare fuoco a casa propria o di trasformarsi in un maiale nel tentativo di sperimentare la magia. Inoltre così si potevano inquadrare subito le abilità di ciasciuno ed orientarlo alla futura occupazione nel regno. I più validi ovviamente erano al servizio del re ed ero certa che i miei amici ci sarebbero finiti presto. Anzi, avevo il sentore che Sam sarebbe stato il primo a lasciare la classe per ritrovarsi nella squadra di maghi di mio zio per la protezione del castello.
Mentre Sam e Fiamma si sfidavano a chi era più esperto nella levitazione degli oggetti ed incantesimi mutaforma; Silva mi si sedette vicino.
<<Morgana, tutto bene?>>
<<Oh sì sì. Giusto un po' di pensieri...>>
<<Sarai la regina migliore di tutti i tempi amica mia! Non preoccuparti.>>
Lei era così dolce, sempre pronta a consolarmi. Sempre così puntuale nel capire come stavo e cosa mi passava per la testa.
<<Non lo so. Immagino che ci sia un motivo se da quando sono nata ho il destino già scritto, ma non mi sento pronta... La magia non fa parte di me>> conclusi.
<<Tempo al tempo, la magia è solo una piccola parte di te che presto otterrai. Nel frattempo stai crescendo, maturando. Una regina non deve solo saper usare i propri poteri!>>
<<Già...>> sospirai << Credo sia così hai ragione.>> sbuffai, era tutto così confuso e complicato!
<<Hai dato un'occhiata alla collana? L'hai guardata bene?>>
<<Oh certo, sono le gemme della foresta. Le ho riconosciute subito!>>
<<No, dovresti guardare il retro.>> suggerì.
Non stavo capendo, che aveva questa collana di strano? La voltai e dietro la pietra più grande, quella centrale, c'era un'iniziale incisa.
<<S per Silva? L'hai firmata?>>
<<Ahahah no, non io. Qualcun altro porta quella iniziale.>> mi guardò quasi divertita.
<<S-Sam? Perchè avrebbe dovuto incidere la sua iniziale sul tuo regalo?>> la mia voce si fece stridula. E fui quasi certa di arrossire, sorpassando il colore dei miei capelli.
<<Perchè ogni artista firma la propria opera, l'ha fabbricata lui... per te. Io ho solo avuto il compito di dartela. Credo fosse abbastanza in imbarazzo, perciò ha preferito farti credere fosse un regalo di gruppo e non avrei dovuto nemmeno dirtelo ma...>> sorrise dolcemente, sembrava quasi una mamma che spiega alla propria bambina la cosa più banale e semplice del mondo.
Io rimasi paralizzata, e felice, ma paralizzata. Era una cosa così "non da Sam". Non aveva usato i suoi poteri, ma le sue abilità normali per costruirmi questa collana. Chissà quanto tempo aveva impiegato nel farla e a cercare i vari elementi da assemblare, quanta precisione e cura ci aveva messo: aveva creato qualcosa. Per me.
Rigiravo tra le mani quel monile che all'improvviso divenne la cosa più bella e preziosa che avessi mai posseduto. Guardai Sam fare lo stupido, giocando coi suoi poteri e pavoneggiarsi con Fiamma.
<<Non c'è storia, Fiffi. Sono il migliore!>> sapeva che odiava le si dessero nomignoli, era bravo a fare irritare le persone con la sua ironia.
Per un secondo mi guardò, io ricambia e il suo sorriso, da canzonatorio che era, mutò. Era semplicemente il sorriso che mi concedeva sempre.
<Io sento vibrazioni positive tra voi due!>> cinguettò la mia amica.
Fulminai Silva con lo sguardo, avevo le guance in fiamme e mi sarei voluta sotterrare. O meglio, lanciarmi nel laghetto e sprofondare.
<<Facevo per dire, eh.>> e si ammutolì, fingendosi offesa.

La corona dei maghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora