Ero riuscita a dormire e rimuovere il ricordo della brutta serata passata.
Mi aspettava un tuffo nella mia solita routine, e mai come questo momento ne ero sollevata.
Buttai nello zainetto un libro, una matita ed un quaderno e corsi sino all'ingresso.
Le mie due amiche intente a chiacchierare si accorsero del mio arrivo <<Dove diavolo eri finita ieri sera?>> chiese Fiamma con fare inquisitorio. La liquidai con un rapido gesto della mano, non avevo proprio voglia di affrontare quell'argomento.
<<Sam piuttosto dov'è?>>
La mezza elfo si voltò, guardando parecchio avanti a noi.
Lì distante c'era Sam, che con passo deciso si avviava verso l'altra ala del castello, dove giornalmente si tenevano le lezioni. Generalmente ci andavamo insieme, tutti e quattro.
Era chino, guardava i suoi stessi piedi e più che camminare sembrava calciasse l'aria. Mi allontanai dalle mie amiche per raggiungerlo, corsi un po' per recuperare qualche metro di distanza. Il suo metro e 85 gli aveva conferito gambe lunghe e un suo passo ne equivaleva cinque dei miei. In poche parole, bassa com'ero rispetto a lui sembravo una nana.<<Ehi!!! Perché non ci hai aspettate?>>
<<Ho fretta.>> gelido.
<<La lezione inizia tra venti minuti, non siamo in ritardo e non credo nessuno impazzisca dalla voglia di arrivare in anticipo...>>
<<Esattamente, cosa vuoi Morgana?>> il mio nome era all'improvviso diventato un dispregiativo.
<<Sam che cavolo ti prende? Hai dormito male ?>>
<<NON HO AFFATTO DORMITO!! Contenta?
Dimmi, piuttosto, a quando le nozze?>>
<<Di che stai parlando?>> ero ad un livello di confusione disumano, si stava rivelando la conversazione più assurda mai fatta prima.
<<Tu e Logan "sonotropponobilecheilmiosangueèblucobalto">> mimò le virgolette << ho visto che vi baciavate.>> Lapidario.
<<Sei... geloso o cosa?>> stavo per ridere, davvero. Non poteva essere davvero lui a parlare.
<<Anche se fosse? Non dovrei, giusto. Non sono un principe IO.>> stringeva la mandibola da quanto era nervoso. Pugni chiusi con tanta forza che le nocche gli diventarono bianche.
<<Sam cosa vuoi dirmi??>>
<<Lasciami perdere.>>
Ora mi stavo irritando, odiavo quando qualcuno non diceva le cose chiaramente e dovevo arrivarci da sola.
<<No! Ora parli! Se mi hai vista ieri sera, perchè non sei venuto da me? Perchè non mi hai tolto di dosso quel viscido?!>>
<<Sembrava ti piacesse.>> Alzò lo sguardo in segno di sfida.
<< Ma stai scherzando?? Ho fatto di tutto per levarmelo di torno!>>
<<Se una vuole, può.>> chiosó.
<<Scusa?!>>
<<Sei solo una bambina viziata, ecco cosa. Se davvero non lo volevi intorno lo avresti mandato al diavolo appena presentati, invece sei rimasta con lui.>> affermò caparbiamente.
<<Forse non capisci, ho degli obblighi. Non potevo, davanti a mio zio, non degnare nemmeno di uno sguardo il suo ospite! Non immaginavo poi sarebbe arrivato a tanto!>>
<<Ah già, i tuoi "obblighi". Prima sbuffi e detesti il tuo ruolo, poi in certe occasioni stranamente ti assumi ogni responsabilità da futura regnante. Ironico!>>
<<Sai cosa è ironico, Sam? Che tu sia qui a farmi la morale su qualcosa che hai visto a metà! Non sai come sono andate le cose, e credimi è stata la rovina della serata!>> il mio tono di voce cresceva esponenzialmente, stavo arrivando al limite. Sentivo che sarei esplosa, potevo piangere da un momento all'altro.
Lo guardai e aggiunsi <<Io sarò viziata, va bene. Ma almeno non ho tutta la tua presunzione. Scendi dal piedistallo Samuel! Non sai tutto, non é tutto come lo interpreti tu. Non credere di pensarla sempre giusta solo perchè sei il mago migliore di questo posto!>>
<<Io non ho mai messo davanti a te le mie doti o capacità, a differenza tua che ti giustifichi sempre per la tua discendenza. IO HO SEMPRE VISTO E PARLATO SOLO CON MORGANA. CON TE. Ti ho sempre considerata per ciò che sei e non per un titolo.>>
<<Sbagli! Devi anche considerare questo, perchè è la mia vita. E sarò sempre condizionata da ciò!>>
<<Svegliati, non sei costretta. Non sei costretta a baciare un cretino solo per compiacere tuo zio.>>
<<Ancora questo bacio??>>
<<Sì Morgana. ANCORA. Perchè volevo essere io a dartelo!>> sibilò tra i denti.Mi scavalcò e affrettò il passo, sedendosi nel posto più isolato dell'aula.
Io rimasi pietrificata, immobile, con le sue ultime parole che si ripetevano nella mia mente come una eco. Questa era solo un brutto incubo, giusto? Non si stava davvero distruggendo tutto, per una stupida incomprensione. Sicuramente mi sarei svegliata e avrei scoperto che la mia mente mi giocava brutti scherzi!Silva e Fiamma mi corsero incontro, videro in che condizioni ero: devastata. Non sarei stata in grado di reggere nemmeno mezz'ora di lezione, avevo voglia di urlare e piangere.
Perchè non capiva? Perchè non gli avevo detto che io il suo bacio lo avrei voluto anche adesso?? Perchè tutto era così schifosamente complicato???
Va al diavolo! Nemmeno ti sforzi di metterti nei miei panni. Io vorrei solo essere normale, ma non posso.
Una forte emicrania si impossessò di me per le restanti ore, le mie amiche mi si sedettero vicine e cercarono di capirci qualcosa. Non mi ero resa conto di quanto avessi urlato, perciò non potevo sapere quanto avessero sentito di quella tremenda lotta verbale.
Non avevo più proferito parola, avevo poggiato lo zaino a terra e scarabocchiavo il quaderno con tanta forza da bucare il foglio.
Che nervi!!!!
La tentazione di girarmi e guardarlo era enorme. Ma non lo avrei fatto. Ero troppo arrabbiata. Mi aveva chiamata "bambina viziata", nessuno lo aveva mai fatto.
Una lacrima scese, la asciugai rapidamente sperando di non essere notata.
Per fortuna i professori non mi guardavano molto, perchè essendo ancora sprovvista di poteri potevo intervenire molto poco durante spiegazioni e verifiche.Silva, empatica come solo gli spiriti elfici potevano essere, percepì tutto. Non disse nulla, le bastò guardarmi con i suoi profondissimi occhi ghiaccio entrandomi fin dentro l'anima. Sul mio volto contratto esplose tutta la tristezza che trattenevo, mi coprii con i ciuffi rossi che ribelli mi ricadevano sempre sul viso. Per una volta i capelli indisciplinati tornavano utili.
Non mi resi conto dello scorrere del tempo, era come se fossi in una bolla di dolore e torpore. Intontita dalla litigata, non avevo dato retta a niente e nessuno. Io e Sam non avevamo mai litigato, mai. Se qualcosa andava storto, finiva sempre con una risata e non così. Non avevo mai provato una tristezza simile.
Qualcuno mi fece anche gli auguri in ritardo e non lo degnai nemmeno di un ringraziamento.Finite quelle quattro ore di chissà quale materia magica, Silva si alzò chiedendo a Fiamma di scortarmi in camera mia senza fare domande. La vidi prendere da parte Sam e dolcemente parlargli, lui sembrava quello di sempre. Con lei lo era, del resto non lo aveva fatto infuriare e meritava ancora i suoi sorrisi e il suo fare affabile. Ero io il disastro vivente.
Io ero a pezzi, tanto che anche la mia amica strega si rabbonì e non mi prese di mira con frecciatine e acidità.Arrivata in camera, mi sentivo spaesata, non sapevo che fare. Trascorsi il pomeriggio a contemplare il vuoto e appisolarmi. La rabbia mi stancava molto.
Da quella brutta discussione iniziarono giorni di silenzio tra me e Sam. Orribili giorni in cui le nostre due amiche dovettero dividersi tra me e lui, per mantenere i giusti contatti con entrambi e non far torto a nessuno.
Se avessi avuto dei poteri, avrei impiegato la magia per mettere a posto le cose. Invece ero inerme, avevo perduto uno dei miei più cari amici... l'unico.
Costretta a vivere le peggiori emozioni mai provate, così come erano, conseguenza dopo conseguenza.
STAI LEGGENDO
La corona dei maghi
FantasyLa predestinata regina di tutti i maghi, erediterà i poteri immensi per poter ricoprire tale ruolo solo compiuti i suoi 23 anni. Nel frattempo vive come una semplice ragazza, nel castello dello zio in compagnia di vari amici. Uno in particolare, Sam...