Day Six

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Questa notte non ha piovuto, ma ho dormito comunque nel letto di Tyler. Le sue braccia sono un vero toccasana per il sonno, posso assicurarvelo. Abbiamo dormito con addosso degli stupidissimi pigiami con i panda, con i quali ci siamo fatto mille e mille fotografie. Lui me le ha inviate tutte, così potrò fare un album con gli scatti migliori.

Rimango stretto stretto a Tilly, cercando di non svegliarlo. Il suo petto si alza e si abbassa regolarmente sotto la mia testa, le sue braccia a cingermi la vita. É davvero dolcissimo con me, mi fa stare benissimo.

Il brontolio mattiniero del mio stomaco mi riporta alla realtà, strappandomi definitivamente al Regno dei Sogni. E io che volevo dormire ancora un po'!

Mi scosto piano piano, spostando lentamente le sue braccia per non disturbare il suo sonno. La mia lentezza é paragonabile a quella di un bradipo in letargo.
Afferro il mio cellulare dal comodino e mi avvio verso la piccola cucina, ricavata dal soggiorno dell'appartamento di Tilly. Do un occhiata ai vari social, scrivo un tweet e aggiungo varie stelline ai miei tweet preferiti. Stellino tutto. Sempre.
[N/A Sì, Chiaretta, sto pensando a te. ]

Arrivo in cucina e inizio a prepararmi qualcosa da mangiare, esplorando ogni vano della credenza in cerca dei cornflakes. Trovo solo dei cereali al cioccolato, ma decido di accontentarmi. Li verso in una ciotola e poi aggiungo il latte, iniziando subito a mangiare con gusto. Mi servirebbe un caffè per iniziare a carburare, ma la macchinetta é decisamente troppo lontana dalla mia portata.

Svuoto la ciotola e la metto nel lavandino. All'improvviso il mio cellulare squilla. Lo afferro e controllo il mittente sullo schermo.

Mamma.

Devo rispondere per forza, oppure continuerà a tartassarmi di telefonate tutto il sacrosanto giorno.

Pronto?

Ciao Troye, tesoro! Come va a Los Angeles?

É davvero tutto meraviglioso, mamma, davvero.

Come sta Connor? É lì con te?

Cazzo. Lei non sa ancora nulla.

Ehm... Io e Connor abbiamo.. Come dire... Preso strade differenti...

Dico, imbarazzato al limite del verosimile. Ho un bruttissimo presentimento, ma cerco di scacciarlo il prima possibile. É mia mamma, dopotutto.

Vi siete lasciati? Oh, quanto mi spiace...

A me non spiace per nulla.

Era la cosa migliore da fare.

Ma siete ancora nel suo appartamento, no?

No... Senti, sono a casa di un mio amico...

Sì, """"""""amico""""""". Anche Caspar e Joe sono amici, eh?

Troye Sivan Mellet! Ma sei fuori?! Non sarai a casa di quel Tyler, vero? Io ti ho dato il permesso di stare a Los Angeles insieme a Connor, di cui mi fido ciecamente, non insieme ad uno sconosciuto!

Le sue urla mi fanno rabbrividire. Ho davvero paura, adesso. No... Non può essere...

Lo amo, mamma. Lo amo e non é uno sconosciuto come dici tu! Quando stavo male tu c'eri? No. Quando stavo male lui c'era? Sì, perché lui c'è sempre stato per me. Sempre! Non come te! Tu dov'eri?!

Silenzio.
Le prime lacrime iniziano a scendere sulle mie guance, finendo poi a terra con un ticchettio. Io non torno con Connor neanche a pagamento.

Tu domani prendi il primo volo per Perth. Sappilo. Non accetto un no come risposta, intesi?

Inizia ad urlarmi dietro. Sento tutta la sua rabbia riversarsi su di me, misto di preoccupazione e frustrazione.

Non posso. Io non lo lascio qua. Io non me ne vado!

Ti mando i dati del biglietto da stampare. Sei minorenne e dipendi dalle mie decisioni. Ho deciso che la tua fuga d'amore é ufficialmente finita, quindi te ne torni a casa.

No... Mamma, ti prego... Io lo amo...

Lo sto facendo per il tuo bene, Troye. Ho solo paura per te.

Paura di cosa? Paura della mia felicità? Io sono felice qui, mamma!

Discorso chiuso. Ci vediamo quando torni, Troye.

Mi appende in faccia, lasciandomi in lacrime con il telefono in mano, tremante. Devo... Devo tornare a casa. Io in Australia non ci torno neanche morto! Io voglio stare qui, con Tyler e i miei nuovi amici, invece che rituffarmi in quell'odiosa routine australiana. E Tilly... Come cazzo gli posso dire una cosa del genere?

" Hey, grazie dell'ospitalità ma ora me ne torno a casa e chi s'è visto, s'è visto. "

É tutta una grandissima presa per il culo. Ero arrivato a sfiorare il cielo con un dito, ma ora mi ritrovo spiaccicato al suolo, privo di scelta.

Vale la pena vivere una vita senza Tyler? Una vita senza amore?

La distanza, ora come ora, potrebbe diventare il mio molliccio.

[ N/A: Per i comuni babbani - il molliccio è una creatura magica che prende la forma della tua peggiore paura. ]

Appoggio il telefono sul tavolo e lascio fluire tutte le lacrime che ho in corpo, in completo silenzio. Non vorrei mai che Tyler mi vedesse piangere.

Rientro in quella piccola stanzetta degli ospiti e poggio la valigia sul letto. Inizio a buttare dentro tutti i miei vestiti, senza piegarli, e tutte le mie cose. Metto dentro anche una delle felpe di Tilly, giusto per avere qualcosa da stringere la notte che abbia almeno il suo profumo. Anche il suo profumo é sempre favoloso.
Infilo i nostri scatti fatti nella cabina fotografica, insieme a tutto il resto. Chiudo la valigia e piango di nuovo.

Se solo fossi rimasto con Connor, soffrendo come un cane in gabbia, mia madre mi avrebbe lasciato restare... Ma stando con lui, Los Angeles avrebbe perso la sua importanza. Io, sì, io avrei perso importanza.

A Los Angeles lascerò la parte migliore di me. Il cuore.

Piccolo, che stai facendo? Dove vai?

La voce del mio ragazzo mi fa sobbalzare, rompendo il silenzio biblico della stanza.

Io... Tyler... Mia mamma... Australia...

Parole sconnesse interrotte da mille e mille singhiozzi. Appena mi riprendo quel che basta per spiegargli la situazioni, butto fuori tutto il mio dolore. Tyler rimane di sasso. Gli occhi si velano di lacrime.

Te ne vai, non é così? E noi? Cosa rimane di noi se te ne vai?

Non c'è cattiveria nella sua voce, ma piuttosto paura. Paura di perdermi.

Resisteremo come abbiamo fatto in questi mesi, Tilly. Non smetterò mai di amarti.

Nemmeno io... Troye... Appena avrò dei soldi in più, giuro che vengo a Perth, lo giuro...

Lo abbraccio fortissimo, prima di baciarlo. Le nostre lacrime rendono le labbra salate, ma a noi non importa. Tutto va a puttane, ma noi resisteremo.
Un bacio di arrivederci condito con le lacrime suggella il nostro patto.

Questa è una promessa.

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