"Brian, svegliati! Sei in ritardo. Devi andare a scuola."
Ecco, un altro sogno su quella strana isola, pensò Brian mentre si preparava per andare a scuola. Gli sarebbe piaciuto molto rimanere nel sogno, riuscire a percorrere quel ponte, raggiungere l'isola e vedere i draghi con i propri occhi. Invece doveva accettare la realtà: nessun ponte magico, nessuna isola, solo la solita, ordinaria e noiosa vita.
Brian era un ragazzo normale: di altezza media, non era né magro, né grasso, e neanche tanto muscoloso. Aveva i capelli castano scuro e gli occhi color nocciola, anche se ogni tanto si poteva intravedere qualche sfumatura dorata. Aveva una piccola macchia sul tallone a forma di drago. Non eccelleva in niente. Non era mai stato il primo della classe, non era mai stato il più sportivo. Era un ragazzo tranquillo.
Salutò la madre, uscì di casa e si avviò verso il liceo. Erano appena finite le vacanze invernali e finalmente avrebbe rivisto i suoi amici.
Appena arrivò alla scuola incontrò Jack e Gimmi, i suoi due amici d'infanzia. Jack era il "bello" del liceo. Era muscoloso, alto, biondo e con gli occhi azzurri. Era stato il capitano della squadra di rugby della scuola l'anno in cui aveva vinto i nazionali. A scuola non era un genio. Suo padre era un medico molto famoso e stimato e molto ricco. Capitava spesso, infatti, che Jack arrivasse a scuola in limousine con tanto di autista personale.
Gimmi, invece, era il contrario. Non era basso, ma non si può certo dire che fosse alto. Era magrolino. Aveva capelli ricci e rossi e occhi verdi. Era miope e portava dei grandi occhiali neri rotondi, che gli coprivano metà del volto. Era un secchione. Aveva vinto numerosi concorsi per intellettuali. I suoi genitori, pur essendo due avvocati di successo, non amavano il lusso. Vivevano in una villetta modesta in un condominio nella periferia, le loro macchine erano due piccole utilitarie. Non si sa bene perché i due, pur essendo così diversi, fossero così tanto legati fra di loro."Ciao ragazzi! Come sono andate le vacanze?" Chiese Brian ai due amici appena li vide.
"Bene. Sono andato sulle Alpi a sciare, poi sono andato in America un paio di settimane. Voi?" rispose Jack soddisfatto. "Io sono rimasto a casa. I miei hanno organizzato qualche gita giornaliera, ma niente di che..." Disse Gimmi.
Al suono della campana entrarono in classe. Si sedettero. Insieme alla professoressa entrò una ragazza. Era bassa e magra. Aveva i capelli castano chiaro. Gli occhi erano verdi e erano messi in risalto dal trucco leggero. Portava una maglietta arancione con il disegno di un drago rosso con le fauci spalancate e un paio di jeans bianchi. Quando si presentò disse di chiamarsi Fira e di essersi appena trasferita.
Jack e Gimmi si guardarono, poi incrociarono il loro sguardo con quello della ragazza, come se comunicassero con il pensiero.
Appena Brian la vide, si rese conto di averla già vista, ma non sapeva dove.
La ragazza si sedette nell'unico posto libero, ovvero vicino a lui.
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L' ISOLA DEI DRAGHI
FantasyBrian crede di essere un ragazzo come tanti, ma non sa che la sua vita sta per cambiare. Una nuova compagna di classe, la cui immagine gli è familiare, inizierà a insospettirlo e lo porterà alla scoperta di un importante compito a cui è predestinato...