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Le mie braccia stavano comodamente distese sul mio banco, quando un ippopotamo con una treccia ci si buttò sopra.

- Hey! Non dormire durante le lezioni, se poi non vuoi lamentarti dei quattro spiaccicati sul diario! Forza, reagisci, vivi, esprimi la tua arte al mondo!

In uno sbadiglio, alzai lo sguardo, per incontrare quello della mia migliore amica, nonché comandante supremo del gruppo "STUDIA, CAPRA" (l'ennesimo gruppo di whatsapp creato da lei, dove includeva tutti gli asini –me inclusa- della classe) che mi guardava per nulla convinta di quello che stava dicendo. In realtà, lei faceva ben poco più di me, durante l'arco della giornata. Io vivevo di divano, computer e cibo contenuto in sacchetti di plastica. Lei in più aveva solo un gatto obeso a cui badare e, ovviamente, i suoi amati gruppi. Vita sociale al di fuori del telefono? Macché. Nemmeno sapevamo la traduzione di quella parola tanto strana quanto sconosciuta.

- Eddai Jenny, non vedi che ti sei seduta sulla sua bava? Insomma, vai a prendere un mocio al posto di dire queste idiozie.

- Vi ammazzo. E poi non è vero che sbavo, go away, Nata. – dissi, tirandomi su e pulendomi la bocca. - Cavolo, è vero. Mentre dormo sbavo... - sussurrai con un certo imbarazzo, guardando altrove, mentre le mie due amiche scoppiarono in una fragorosa risata.

- Va beh, lo sai che scherziamo. Però sul serio, cerca di non dormire a tutte le lezioni, sir. – ecco un altro motivo in più per farmi arrossire. Sir. Era il primo nomignolo carino e adatto, secondo me, che qualcuno mi avesse mai affibbiato. Sorrisi e guardai prima Nata, poi Jenny, scrollando le spalle.

- Lo sapete che la prima ora per me non esiste. Non è colpa mia se c'è sempre scienze. Ma tanto mio fratello fa lo scientifico, per cui tranquille, gli spillerò qualche lezione prima delle verifiche.

- E sappiamo anche quanto tuo fratello abbia voglia di spiegare. Su, dai, sii più matura...Sir? Così ti ha chiamata Nata? – Jenny rise, mentre la bionda annuì. Io intanto mi stavo solo coprendo di più la faccia col ciuffo di capelli scuri che mi ricadeva sull'occhio.

- Storia lunga. –tagliai corto, mentre invece Natalie si intromise dandomi una pacca sulla spalla che mi fece quasi sputare la gomma che stavo masticando.

- Ma che lunga, è la storia di una notte.. – sussurrò maliziosa.

- Uuh! Qui si formano coppiette notturne e nessuno mi dice nulla, ovviamente. Grazie, grazie mille, eh. – una cosa di cui Jennyfer andava letteralmente pazza erano le coppie. Ma non quelle tutte bacini, coccole, amore e altre cose sdolcinate di questo tipo. No no, proprio quelle coppie create così, dal nulla. Fosse per lei, dovrei già avere tremila e passa fra fidanzati e amanti. Ma la cosa più inquietante è che tutte queste ship le annotava in un quadernetto, chiamato l'OTP BOOK.

- Jenny, no. Non ricominciare, non è esattamente così... - a quanto pare il rossore non aveva proprio intenzione di andarsene. Ma questa storia del shipparmi con Nata mi faceva sorridere.

- Ti prego fammi leggere quella roba, ne ho bisogno. – disse Nata prendendo il libricino dalle mani di Jenny. La peggior cosa che avesse mai potuto fare. Questo perché la nostra amichetta dai capelli di mille colori era particolarmente possessiva sulle proprie cose. E quel libretto era praticamente la sua Bibbia. La immaginai impugnare una spada e caricare un fendente contro di lei, dopo aver gridato con tutto il fiato che aveva in corpo, un terribile grido di battaglia.

E invece se lo riprese normalmente, togliendoglielo dalle mani e lanciandole un'occhiataccia. Pensai che probabilmente vedere telefilm fino alle tre del mattino non era l'ideale. In quel momento esatto, suonò la campanella, segno che era giunto il momento di cambiare classe. Presi il mio zaino nero e verde petrolio e lo misi in spalla, uscendo, affiancata da Jennyfer e Natalie.

HelenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora