Capitolo 4 parenti

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- non si può! Ma non si può! Appena torna avrà una punizione bella grande! -
- che abbia deciso di scappare e andare all'accademia? -
- ma sicuro! Sarà andata lì a prendere informazioni e magari avrà già fatto il provino! Ma chissà se li la trattano bene!! -
In casa era scoppiato il finimondo, l'aria triste e preoccupata proveniva dal salotto dove l'intera famiglia era riunita e discutevano per via della scomparsa di Anne. In cucina niente era stato lavato o riordinato da dopo il pranzo, sulla tavola i piatti sporchi erano rimasti sul tavolo compreso quello di Anne, ancora pulito. Anche Olga, la inserviente, si era accomodata con la famiglia e si era messa a discutere sulla testardaggine della bambina come se facesse parte della famiglia. Solitamente il sabato pomeriggio c'è sempre il padre davanti alla tv che non si perderebbe mai le notizie del TG. Quando Anne è sulla soglia di casa con la sua amica avverte che qualche cosa non va, non è come al solito.
- Ciao mammaaaa! -
Nessuno risponde, si sfila i sandali e li butta sotto il termosifone, Tanya fa lo stesso.
Il pavimento scricchiola ad ogni passo di Anne, che fa piano piano, quasi si aspettasse uno scherzo e cerca di non farsi sentire. L'amica la segue, e davanti alla porta del salotto, pian piano muove la maniglia e apre la porta, le viene un terribile dubbio.
Ed ecco 14 occhi che la fissano con sguardo di rimprovero.
- Anne... -
La voce del padre rompe il silenzio straziante che faceva preoccupare Anne.
- Papà! Come mai tutti qui? -
Gli sguardi dei due genitori si incrociano con un filo di sorpresa.
- ma come, come mai. Tua madre ti aveva avvertito di non uscire. -
Gli sguardi della famiglia si fanno sempre più cupi, quasi aspettassero che lei confessi tutto e possano portarla dritta dritta al tribunale e alla cella.
- a me non risulta -
- si, ero venuta a bussare alla tua porta verso le 14.00, stavi studiando ed io ti ho avvertita di non uscire.-
La madre interviene, quasi stesse proteggendo il padre che ha bisogno di una mano, Anne li guarda inebetita, come se niente di tutto ciò che stanno dicendo sia svanito dal suo cervello, non sa cosa rispondere.
- Anne... Eri distratta? -
- ma mamma! Io prima di uscire mentre stavi leggendo una rivista di cucina ti ho chiesto se potevo, e tu mi avevi detto di si! -
Questa volta è Laura a rimanere di sasso, non sa cosa rispondere, impallidisce un po', e gli occhi incuriositi nella stanza si spostano su di lei che è adesso diventata quella da processare.
- non è questo il punto. -
Interviene il padre difendendo la moglie, che fa un sospiro di sollievo.
- e allora qual'è il problema di uscire con Tanya? Un sabato pomeriggio poi! Che a casa non faccio praticamente nulla! -
- è che tu non ti sei diretta a fare compere... -
Anne e Tanya fissano il padre, aspettando che si renda conto dei pacchettini e borsette che tengono tra le mani.
- e dove allora -
- ti sei diretta all'accademia di ballo.-
- cosa? -
Suo padre che era un uomo giovane, e che non dubitava quasi mai di lei, con un carattere tranquillo, a differenza della madre stava dubitando di lei.
- dove sono i miei fratelli-
chiede Anne con aria di sfida
- perché ce lo chiedi? -
- loro saprebbero di certo che non farei una roba del genere, e poi io li avevo anche avvisati che stavo andando in gelateria.-
Ma Anne sa bene che ha appena detto una grossa balla, infatti lei una roba del genere sarebbe molto tentata a farla.
- su dammi il depliant-
- non ho nessun depliant, e se vi dico che non c'è lo ho e perché non c'è lo ho, e mi secca molto che non mi crediate. E detto questo io e Tanya vi lasciamo alla vostra stupida riunione!! -
Dando pestoni e sbattendo la porta si chiudono nella loro camera.
" ma in fondo come facevano a sapere che cosa avevo fatto e dove era andata" pensa Anne, che comincia a commentare con l'amica tutto il loro giretto divertente tra negozietti e  scherzi, ridendo della faccia che hanno fatto quando hanno visto un loro compagno di classe e si sono messe ad inseguirlo, di quando Tanya era caduta nel negozio di oggetti di scuola e ha fatto cadere una fila di astucci, e tutte in fretta hanno messo a posto tutto e sono scappate dal negozio ridendo come due matte.

Thinking about the danceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora