Capitolo 5

320 14 1
                                    

Finito il panino, che tra l'altro era squisito, alzo lo sguardo verso Robert, il quale sta in piedi accanto al mio banco e guarda fuori dalla finestra. Purtroppo il mio stomaco in questo preciso momento brontola rumorosamente. Spalanco gli occhi arrossendo per l'imbarazzo e faccio finta di niente.
Robert ridacchia.
-Non sei riuscita a fare colazione, eh?-chiede cercando di non ridere.
La pancia brontola ancora.
"Ma perché ora?! E che cavolo!" penso.
-Vieni con me, dai.- dice Robert andando verso la porta della classe.
Lo seguo e arriviamo ai distributori in corridoio.
-Che cosa vuoi prendere?-mi chiede esaminando tutto ció che c'é nel distributore.
Arrossisco leggermente.
-Ehm.. un pacchetto di Oreo va bene...- rispondo, sorridendo timidamente.
Robert infila le monete nella macchinetta e, dopo un "click clack" si inchina e prende il pacchetto di Oreo, porgendomelo.
-Grazie mille, prometto che ti restituiró i soldi.- dico prendendo la confezione di biscotti.
-Non ti preoccupare, non serve.- ribatte sorridendo.
Rimaniamo a chiaccherare in corridoio mentre sgranocchio i miei biscotti. Con la coda dell'occhio scorgo il professor Leto impegnato a prendere il caffé dalla macchinetta. Ritorno a parlare con Robert mentre sento i passi del prof farsi più vicini. Sento una gomitata fortissima sulla schiena e mi ritrovo a terra con Robert.
-Ohohoh, che sbadato che sono!- esclama il prof cercando, evidentemente, di non ridere, poi scappa via.
Mi alzo immediatamente sorridendo imbarazzata.
-C-credo che dobbiamo tornare in classe...-afferma Robert, grattandosi la nuca.
Annuisco e ci dirigiamo verso la nostra classe.
Entrati, notiamo che il professore di inglese é già arrivato e tutti gli altri sono ai loro posti.
-Fate con comodo, eh.- dice con tono ironico, serio.
Io e Robert ci diamo un'occhiata, poi ci sediamo ai nostri banchi.
Mi addormento.
Vengo svegliata dai miei compagni, i quali hanno lo zaino in spalla.
-Ehi, Amy! Hai dormito per ben 3 ore e hai preso 3 note da 3 professori diversi!- esclama Andrew.
-COSAAAA?!-chiedo correndo verso la cattedra, sulla quale si trova il registro.
Vado alla pagina della data di oggi e noto che il lato destro é tutto scritto.
-Perché non mi hai svegliata?!- chiedo furiosa ad Andrew.
-Perché era un peccato svegliarti, eri così dolce!-risponde sorridendo.
-Dolce...DOLCE, EH?! BASTARDO! COME FARÓ ORA CON TRE NOTE?! COSA DIRANNO I MIEI GENITORI?!-urlo correndo dietro ad Andrew con il dizionario che pesa un botto.
-EDDAI SMETTILA!-ribatte continuando a scappare da me.
-Amy, perfavore..-dice Robert mettendosi davanti a me e prendendo il dizionario che stavo per lanciare ad Andrew.
Rimango in silenzio per un po', poi prendo la cartella ed esco dalla classe senza dire una parola.
Quando torno a casa cerco di evitare i miei, soprattutto mia madre e la sua solita domanda:"Come é andata a scuola?".
Mi cambio ed esco a fare una passeggiata. Al parco vedo il prof Leto, mi nascondo dietro il cespiglio: non mi va di parlare con nessuno oggi.
Rimango a guardarlo, mentre mangia un pezzo di pizza seduto su una panchina.
Sbuffo e decido di tornare a casa, ma una brutta sorpresa mi attende davanti al cancello grigio di casa mia: quattro, forse cinque, macchine della polizia.
Corro verso un poliziotto, preoccupata.
-Cosa succede? Perché siete qui?!- chiedo, cercando di non piangere.
-I vicini ci hanno chiamato: hanno sentito delle urla provenire da questa casa.-risponde.
Un poliziotto con un megafono si avvicina al cancello.
-Ti conviene uscire o verremo noi a prenderti. Non cercare di scappare o fare del male alla signora.- dice.
Silenzio.
-Hai 10 secondi.- continua il poliziotto.
I dieci secondi passano e ancora niente, solo silenzio.
Faccio il numero di mio padre, in lacrime.
-Pronto Amy.-
-Papà...i vicini hanno sentito urlare mamma. La polizia é qui. Ora stanno sfondando la porta. Ti prego, vieni.- spiego, asciugandomi le lacrime.
-Vengo subito.-risponde prima di attaccare, immediatamente.

Perfect TeacherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora