Capitolo 2

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Quando posò il piede sul pavimento gelido della sua stanza, un brivido la percorse lungo la schiena.
Dopo essersi stiracchiata e dopo aver sbadigliato, notò un bigliettino adagiato sul comodino, in legno di ciliegio, situato accanto al letto. Esso recitava " torno presto amore mio. Baci la mamma." Sua mamma era sempre stata molto protettiva nei suoi confronti, a volte anche troppo. Era peggiorata con gli anni. Dopo l'incidente le sue attenzioni erano triplicate e se la sua "bambina" aveva qualche malore, chiamava subito il medico di famiglia.
Un giorno l'aveva persino sorpresa a leggere il suo diario. Lei glielo aveva letteralmente strappato dalle mani accusandola di essere una ficcanaso ma la donna rispose semplicemente dicendogli di stare lontano dal figlio dei vicini, in quanto era un cattivo ragazzo.
Alex diventò subito rossa per l'imbarazzo e si accorse di aver dedicato molte pagine al suo hellboy, ma che dico?! Hellboy, non il SUO hellboy.
Ridestandosi  dai suoi pensieri, si incamminò verso il bagno, adiacente alla sua camera, e si immerse nella grande vasca piena di schiuma, sicuramente preparata antecedentemente da Johanna.
Dopo essersi vestita con un semplice abito con fantasia floreale, si recò nella sala da pranzo dove ad aspettarla c'era una sostanziosa colazione a base di pancakes al cioccolato e alla  vaniglia.
<Buongiorno, tesoro!> disse la donna paffuta, spuntando dalla cucina con il suo grembiule rosa. "Buongiorno Johanna" rispose la ragazza nel linguaggio dei segni. L'anziana signora lavorava da anni in quella casa e ormai aveva imparato anche lei il linguaggio dei segni.
<Diventi sempre più bella, lo sai?>, " smettila Jo, così mi metti in imbarazzo" disse diventando paonazza in volto.
<Tesoro, rimarrai anche oggi chiusa in casa? Li fuori, proprio fuori da quella porta c'è una vita che t'aspetta> disse guardandola negli occhi e puntando con l'indice l'enorme porta. "Ho intenzione di ritornare a vivere, prima o poi...", < permettimi di darti un consiglio piccola, il tempo che passi qui dentro è tempo che non ti verrà mai restituito. Vivi la vita, amala, è un dono assai prezioso per buttarlo via in questo modo. Startene chiusa in casa non ti aiuterà a combattere contro i tuoi demoni>. Disse la donna allontanandosi.
Pensò che Johanna avesse ragione. Infondo restarsene rintanata in casa non era poi così un'efficace soluzione. Se solo Johanna non fosse stata l'unica ad insistere, se solo anche sua madre l'avesse incitata  ad uscire, forse in qualche modo lei ce l'avrebbe fatta.
Ritornò in camera sua continuando a ripensare alle parole della donna.
Se solo ci fosse stato qualcuno in grado di aiutarla a combattere i suoi demoni, le sue paure.

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