Capitolo 10

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Era stesa sul pavimento della sua camera e osservava gli angeli, raffigurati sul soffitto, con interesse. Aveva sempre creduto negli angeli, infatti ogni volta che piangeva suo padre le diceva sempre "le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell'anima. E a chi piange, tutti gli angeli sono vicini". Ogni giorno aveva pregato loro di darle il coraggio necessario per andare avanti, di darle la forza per dimenticare, ma questo non era successo, finché un ragazzo dagli occhi color del cielo, non era entrato con sfacciataggine nella sua vita e le aveva restituito il sorriso. Magari Gabriel era stato incaricato da quegli esseri divini di "riportarla in vita", oppure era uno di loro...infondo il suo nome era quello di un angelo, e i suoi occhi, beh i suoi occhi avevano un non so che di angelico...
Capì che l'appellativo Hellboy non era più adatto a lui. Anche se la sua reputazione non era delle migliore, e la sua compagnia era sconsigliata, Alex sapeva che quel ragazzo, quel ragazzo che tanto si ostinava a far vedere agli altri una maschera, celava, nascondeva un cuore buono ma tormentato. Ma cos'è che lo tormentava?
In quel momento si rese conto che lei non lo conosceva affatto...ma ne era già innamorata.
<Ehi angelo, cosa ci fai stesa sul pavimento vestita di tutto punto?> la voce di sua madre la ridestò dai suoi pensieri. Voltò il capo verso la donna vestita elegantemente, che se ne stava sulla soglia della porta ad osservarla. < Vuoi che rimandiamo la cena dai Johansson?> " no, sono pronta. Ormai ci aspettano, andiamo" <sicura?> "si, sicura".
*****
Quando bussarono alla porta dei Johansson, una donna, con un tubino color rosa cipria e un filo di perle al collo, le accolse calorosamente e con un sorriso stampato sulle labbra carnose. Aveva i capelli neri e gli occhi castani, ma nonostante il tempo avesse lasciato poche orme sul suo viso, era pur sempre bellissima. <Benvenute! Sono davvero felice che abbiate accettare l'invito> disse scostandosi per farle entrare in casa. Quando varcarono la soglia Il signor Johansson  le salutò con una stretta di mano. Entrate nella sala da pranzo, Alex incrociò lo sguardo di Gabriel che le sorrise.
Il ragazzo si alzò e salutò Jessica e in seguito la ragazza con un elegante baciamano. La donna guardò sbigottita il figlio dei vicini. Non lo aveva mai visto di buon occhio anche perché la sua reputazione di cattivo ragazzo lo precedeva di qualche chilometro, e questo suo gesto, così falsamente elegante, la infastidiva. Doveva stare lontana da sua figlia! Alex era una ragazza molto fragile, e sicuramente una delusione d'amore avrebbe peggiorato la sua situazione.
Durante la cena notò che Gabriel non aveva fatto altro che osservare la sua bambina per tutto il tempo, e anche lei ricambiava i suoi sguardi.
<Sono davvero felice che Gabriel abbia avuto l'idea di invitarvi a cena. Da quando passa così tanto tempo con Alex è un ragazzo diverso> disse Victoria quando il tiramisù fu servito.
<Come?> chiese Jessica confusa. <oh, parlo delle mattinate che Alex e Gabriel passano insieme!>. La ragazza diventò paonazza in viso mentre osservava il volto di sua madre accigliarsi.
Quando la cena terminò, la donna salutò Victoria con due baci sulle guance e Jacob con una stretta di mano. Alex fece lo stesso. Poi tornarono a casa...

Il silenzio dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora