Gelosia

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Rachael

Ore sette e quarantacinque

Io, Rachael Sullivan ero davanti l'entrata della mia scuola e da qualche secondo avevo appena raggiunto la quota di sette delle persone del gruppo pulizie della scuola alle quali avevo appena dato il buongiorno

Il motivo per il quale ero così di buon umore di lunedì mattina, era per me quasi sconosciuto, o meglio: ne ero a conoscenza ma mi rifiutavo di ammetterlo

Punto primo: il pensiero di rivedere Cameron a scuola mi aveva spronato a prepararmi non soltanto con largo anticipo ma anche con più cura del solito

Punto secondo: i miei occhi erano fissi sul parcheggio riservato agli studenti, nell'attesa che arrivasse, nonostante il mio cervello tentasse di spiegare al mio cuore che molto probabilmente Cameron era ancora in pigiama ed io ero l'unica idiota sveglia e pronta per incominciare la settimana

Chissà se Cameron dormiva in pigiama o soltanto...

Mi schiaffeggiai la fronte, ormai d'abitudine di ogni qualvolta pensavo a Cameron e mi imponevo di evitarlo

Tentai di concentrarmi su altro, come per esempio il dovermi ricordare di passare per il corso di canto dopo le prime tre ore di lezione

Oppure il corso di volontariato

Ma lì c'era anche il signorino White e... meglio cambiare discorso

Osservai lo schermo del mio cellulare, ancora troppo presto per poter vedere qualcuno del mio gruppo di amici

Parlando di amici, c'era la questione Simon che aveva occupato la parte del fine settimana non impegnato a fantasticare su Cameron White e sui magnifici occhi oppure su quanto fosse bello quel giorno al parco o su quanto mi fossi divertita quel pomeriggio dopo la scuola...

... ed ecco che si ricominciava

Tornando a Simon mi sentivo terribilmente in colpa, soprattutto per non aver avuto la possibilità di parlargli; non volevo perdere la sua amicizia

Sbuffai pesantemente, decidendo di ascoltare qualche canzone della mia playlist per poter evitare di annoiarmi e, la mia scelta fu senza dubbio "Give me love" di Ed Sheeran

-Rachael!- esclamò qualcuno, afferrandomi per le spalle

Saltai sul posto, facendo rigirare tra le mani il mio telefono nel tentativo di non farlo cadere

Alzai gli occhi sulla bionda davanti a me e respirai di sollievo

-Hannah, potevi avvertirmi un po' più dolcemente- la rimproverai, mentre toglievo la cuffietta destra e quella sinistra

-Scusami, questa mattina sono al settimo cielo!- aggiunse, con un enorme sorriso che contagiò anche me

-Non pensavo che studiare fisica per due ore potesse metterti di così buon umore- scherzai, conoscendo benissimo la vera ragione per la quale fosse tanto felice

-Parlando di buon umore...- strinse gli occhi in due fessure, per poi girare intorno a me

-Cosa...-

-Sei troppo sveglia e contenta per essere lunedì- mormorò, incrociando le braccia all'altezza del petto

Alzai le spalle, sorridendo come un'idiota e, quando mossi il braccio sinistro, il mio braccialetto tintennò attirando la nostra attenzione

-Hai ancora intenzione di ringraziarlo per averlo fatto riparare?- domandò, avanzando di un passo per mettersi accanto a me

Durante il fine settimana avevamo parlato molto tramite messaggi e avevo espresso la mia idea di parlare con Cameron e mi era sembrata una buona proposta fino a quell'esatto istante

V come Amore [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora