CAPITOLO 2

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Arrivo alla tavola calda, mi siedo. Sono ancora parecchio scossa da quello che è appena successo con Warren. Lui mi stupisce sempre e non mi fa mai sentire colpevole, quando sono arrivata in questa scuola non avevo nessuno.
Mi scende una lacrima.
Non parlavo e sapevo che sarei arrivata al punto di passare il sabato e la domenica a fare i compiti e guardare film da sola nella mia stanza del dormitorio. Avrei fatto la fine di quella che esce così "e chi è Max?".
Warren mi ha salvata, dal nuovo mondo, dall'aria spersa che avevo i primi giorni. Ricordo ancora il nostro incontro , che ci scambiammo i numeri e lui disse che Maxine gli piaceva come nome e io gli dissi che nessuno mi chiamava così. Ricordo anche che ogni tanto ci sedevamo sul prato a parlare di scienze e di tutto quello che non capivo durante le lezioni. E lui sorrideva, il suo sorriso bello e snello. E gli occhi, oh mio dio, i suoi occhi al tramonto erano una cosa spettacolare, proprio come lui. Ci ripenso. Ma cosa sto pensando? Non ho una cotta per lui. No. Chloe mi piomba davanti e mi fa alzare la testa di scatto facendo scendere una lacrima dai miei occhi. Per Fortuna sta parlando con la madre per l'ordinazione così ho il tempo di asciugarmi la faccia. Chloe mi guarda, sembra aver capito tutto da sola ma non dà peso alla cosa.
Max? Che cos'hai? - sembra stranamente preoccupata
Tiro su con il naso
Niente.
Non puoi piangere per niente - mi guarda
Continuo a fissare una piccola incisione sul tavolo con una V e E incisi tra un cuore abbastanza deformato , immagino che disegnare sul legno non sia una cosa facile.
Questo mi fa sentire peggio. Mi fa sentire malissimo.
Non ho mai avuto niente di serio, nemmeno con uno che viene nella mia stessa scuola. Ma Chloe cerca i miei occhi anche se sono chinati.
Max? Parla?
Io e.....lui mi....io non sapevo.....- non riesco a pronunciare delle frasi sensate.
Max? Se non parli adesso giuro che io---
>Rewind <
Max? Cos'hai?
Chloe sembra confusa, mi guarda con occhi più tristi di prima. L'azzurro dei suoi occhi non si abbina con la tristezza. Decido di parlare.
Non.....qui. Per Favore non qui..... - dico
Mi scende una lacrima, Chloe si alza e mi aiuta ad alzarmi. Guardo il pavimento mentre usciamo. Non voglio che la gente sia felice per il mio dolore. Saliamo in auto, Chloe chiude la sua portiera e non fa un parola. Secondo me sa come mi sento.

Max X WarrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora