CAPITOLO 14

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C'è un silenzio inquietante. Warren sembra imbarazzato e ogni tanto mi guarda le gambe , ma quando si rende conto che lo sto guardando, i suoi occhi tornano sulla strada. Divento rossa, non voglio neanche lontanamente avvicinarmi a capire quello che sta pensando, quindi mi passo una mano sulla guancia e lascio stare. Il tempo passa, nessuno dice nulla per così tanto tempo che diventa un silenzio forzato quasi. Decido di tentare
-dove vuoi che ci mettiamo?- chiedo timidamente
-ho in mente un posto dove ci potremo mettere- dice con un sorriso timido, ma quando vede che arrossisco sempre di più decide di tentare un sorrido amichevole fallendo miseramente. Sorrido, cercando di far andar via il rossore, ma mi sento solo più farfalle nello stomaco.
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Arriviamo e Warren scende dalla macchina e viene ad aprirmi la portiera, porgendomi la mano, senza pensare l'afferro per uscire senza inciampare ma poi mi accorgo che gliel'ha sto stringendo da troppo tempo e in quel momento faccio finta di mettermi apposto il vestito così potendo togliere la mano. Non riesco proprio a stare con questo vestito, per di più mi sento continuamente osservata. È la prima (e forse anche l'ultima) volta che Warren mi vede con un vestito e sembra sorpreso che io non abbia solo Jeans e maglie a maniche corte nel mio armadio.
-vieni- dice porgendomi nuovamente la sua mano. Ci penso un po' ma poi l'afferro sperando che non sia troppo sudata o tremante. Mi porta sopra una specie di collina e ci sediamo in punta. Da qui si vede il film da lontano e si vedono anche le stelle che fanno risaltare gli occhi di Warren, e lo fa sembrare ancora più bello e più.....cosa? "Max basta fantasticare" dico a me stessa. Ci sediamo sopra il cofano della macchina e aspettiamo che inizi il film. Siamo molto in anticipo e il silenzio fra noi due si fa pesante fino a che lui non dice
-ti devo dire una cosa Max-
-Cosa?- chiedo perplessa, ho paura di quello che mi sta per dire.
-i tuoi....- si schiarisce la voce -i tuoi occhi sono molto più luminosi al buio.-
Sorrido. Dio se è gentile!
-grazie Warren. Per tutto intendo, non solo per questo.-
-non preoccuparti, per questo tu sei SuperMax-
Nel chiaro della notte vedo i suoi occhi e il suo sorrido aprirsi in modo più che felice e io sorrido solo per la sua espressione.
Il film inizia e io passo circa 2 ore appoggiata sulle ginocchia e quando mi stufo decido di tentare una mossa più ardua. Warren è a guardare le stelle e io mi appoggio al suo fianco e gli posò la testa sulla spalla. Sembra un gesto arduo e sicuro, ma sto tremando come una foglia e ho pensato di farlo per tutte le due ore precedenti del film. Sento il suo leggero gemito quando mi appoggio ma poi si rilassa e tutto il suo corpo si ammorbidisce. Mi sento protetta seduta così. Sto bene, non ho paura, né ansia né freddo. È perfetto così.
Riesco solo più a sentire la voce dei personaggi e mi immagino le storie, pensando a quanto sarebbe perfetto fare una foto adesso, in questo momento. Passa circa 1:30 quando c'è l'intervallo. Warren decide di andare a prendere qualcosa da mangiare. Per tutta l'ora eravamo rimasti così. Fermi. Nessuno dei due osava muoversi. Nessuno dei due aveva bisogno di muoversi. Poco dopo tempo Warren torna. Fa tanta di inciampare in un sasso e mi versa ,per la seconda volta in una settimana sola, una lattina piena addosso.
-Warren! - grido -oh mio dio, il mio vestito Warren, guarda come sono ridotta, scusa. Oh dio, sono orribile.- mi scende una minuscola lacrima. Abbasso la testa ma Warren mi mette una coperta intorno al corpo. Lo guardo sorpresa del gesto, ma sono felice. Non dice nulla. Poi mi spinge in giù e mi lega la coperta intorno a tutto il corpo iniziando a farmi il solletico. Io mi dimeno, cercando di liberarmi, ma lui mi ha stretto per bene quindi non riesco a fare niente per quanto ci provi. Dopo svariati tentativi riesco a tirare fuori una mano e mi libero. Rido perchè solo bagnata e adesso anche tutta stropicciata. Giochiamo per un pò, e mi fermo di fargli il solletico solo quando vedo la sua espressione. Mi guarda con gli occhi spalancati ed è diventato leggermente rosso in viso. Solo dopo me ne rendo conto, gli sono a cavalcioni e mi si vede un pezzo di reggiseno. Mi rimetto a posto e cerco di levarmi da quella posizione imbarazzante, ma prima che io riesca a fare qualcosa lui mi dà un bacio sulla bocca e mi mette le mani sulla vita facendomi cadere da un lato del parabrezza ritrovandomi sull'erba a pancia in su con lui sopra di me. Mi mette le braccia intorno alla testa e dice -adesso non te ne vai-

Max X WarrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora