Dylan:Ma che cazzo fai?
Io:Lasciami stare!
Andai in camera mia e appoggiai la testa sul cuscino.
Una lacrima veloce scese dal mio volto.
Dylan si sedette vicini a me e passó il pollice sotto il mio occhio.
Dylan:Ehi piccola..sei arrabbiata per quello che ha detto il mio amico a scuola?Scusalo ma è uno stupido.
Io:No non è per questo.
Dylan:Allora per cosa?
Io:...
Dylan:Siamo fratelli ora,puoi confidarti con me.
Io:I tuoi non credono che siamo fratelli.
Dylan:Non capisco.
Io:Ho sentito parlare i tuoi genitori...
Dylan:Che dicevano?
Io:Che mi hanno adottato solo per diventare la tua ragazza.
Dylan:Ti giuro che non ne sapevo niente e comunque mi piaci molto come sorella.
Io:E come ragazza?
Dylan:Senti tu sei stupenda e non voglio che i miei genitori ti trattino male quindi ora ci parlo io.
Quando uscii da camera mia non sapevo che pensare.
Mi sentivo strana.
Mi sembrava strano parlare con qualcuno soprattutto parlare di ció che pensavo.
Avvolta da tutti questi pensieri mi addormentai.
Il giorno dopo era sabato quindi restai nel letto fino che qualcuno alle dieci mi svegliò.
Era Dylan.
Dylan:Mi spieghi che cazzo sei venuta a fare ho detto che non ti voglio a casa mia.
X:Non sono venuta per te idiota ma per Alaska.
Dylan:Allora vattene perchè non voglio che mia sorella frequenti gente come te.
Io:Che succede?!
X:Ciao sono Kimberly.
Io:Ti ho visto in classe ieri.
Kimberly:Infatti sono venuta per aiutarti con il programma.
Io:Vieni nella mia stanza.
Kimberly era una ragazza diversa.
Non era come le altre che ho conosciuto lei mi capiva e mi ascoltava.
Kimberly mi portó in giro per vedere un po' la cittá quando ci scontrammo con un ragazzo.
X:Ehi Kimmy!
Kimberly:Ehi bello!
X:Ciao Alaska ieri non ho avuto tempo di presentarmi in classe sono Aaron.
Forse non l'avevo notato o non mi ero fermata a vedere come fosse bello ...