CAPITOLO 7

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Prima che potessi aprire la porta mi ritrovai due mani gelide sui fianchi che mi voltarono di scatto.
Davanti a me due occhi profondi color nocciola non smettevano di fissarmi.
Dylan e io eravamo a pochi centimetri di distanza in un silenzio totale.
Dylan:Togliti la felpa.
Io:No.
Dylan:Togli la felpa.
Io:Ti ho detto di no.
Dylan:O la togli tu o te la tolgo io.
Io:Smettila di essere protettivo.Che ti importa se mi faccio del male?Pensi che io non sappia che fumi e ti droghi?Pensi che non sappia che ogni notte ti portavi a casa una tipa diversa?Pensi davvero che sia cosí ingenua da non capire?
Dylan:È cambiato tutto da quando sei qui.
Io:So anche che ti sei fatto la mia migliore amica.
Dylan abbassó subito la testa.
Dylan:Te l'ha detto lei?!Scommetto che ti ha anche parlato male di me!È lei che ti ha messo in mente ste idee?!!
Io:No lei non mi ha detto niente.Prima che te lo chiedessi non lo sapevo ora lo so.
Dylan:Sei una...
Io:Dai dillo.
Dylan:Bambina.
Io:Cosa?
Dylan:Devi crescere.E imparare a stare zitta.Davvero pensi che la gente ti caghi solo perchè ti tagli?Che scema...
Avevo le lacrime agli occhi.
Non ci potevo credere a quello che mi aveva detto.
Uscii dalla stanza velocemente sbattendo la porta.
Mi infilai dei pantaloni e delle scarpe.
Presi la borsa e uscii di casa.
Le parole di Dylan mi avevano fatto male.
Nessuno aveva mai saputo che mi tagliavo.
Questo è successo 4 anni fa.
Esattamente a 13 anni incominciai a tagliarmi.
Provai anche a fumare ma una bambina dell'orfanatrofio appena mi vide gridó "Sta fumando".
Mi picchiarono e mi rinchiusero per un giorno in una piccola stanza buia.
Senza cibo ne acqua.
Senza niente.
Nessuno si era domandato "perchè fuma?","stará male?".
No tutti pensavano che fossi malata.
Avvolta dai miei pensieri guardavo la strada vuota.
Camminavo dritta,avevo solo in testa di arrivare a casa di Aaron...

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