44. Verità

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NdA: Buongiorno!! Vorrei dirvi un'altra piccola curiosità su "L'Altra Metà del Mondo". Durante la scrittura del libro, c'è stata una canzone in particolare che ho continuato a riascoltare e che ora mi fa ripensare alla storia ogni volta che la sento... si tratta di "Falling Up" dei The Cab. Diciamo che è un po' la colonna sonora del mio libro! Siamo ormai arrivati quasi alla fine della storia e devo dire che sono stata contentissima che mi abbiate accompagnato lungo tutto il percorso. Siete stati dei lettori eccezionali e mi avete fatto emozionare più di una volta con i vostri commenti e i vostri messaggi privati. Sto scrivendo altre due storie e spero di metterle presto su Wattpad (lo farò non appena saranno finite) quindi spero che continuerete a seguirmi e mi farete sapere cosa ne pensate! Grazie ancora di tutto,

Irene.

44.

"Se questo è uno scherzo, non è divertente." esclamò Evelyn, con voce tremante.

Sua madre guardò le ragazze con un misto di tristezza e compassione. "Il dottore ha detto che potrebbe essere un po' confusa. In fondo, si è appena svegliata."

Katherine si attorcigliò nervosamente i capelli sulle lunghe dita affusolate. Jennifer scosse la testa con un'espressione di pena negli occhi.

"Mamma." disse Evelyn con voce calma e decisa. "Papà. Vorrei restare da sola con le mie amiche, per favore."

I suoi genitori si guardarono indecisi poi annuirono. Sua madre le diede un bacio in fronte e uscirono in silenzio.

Quando furono sole, Evelyn prese un bel respiro. "Derek Hunt viene alla nostra università. Abbiamo parlato di lui e della morte di Melinda Ericson il giorno prima che battessi la testa nel parco. Cercate di fare uno sforzo, per favore."

Ma le amiche si guardarono spaesate. "Il parco? Ma di che parli?"

Evelyn sentì la frustrazione crescere dentro di sé. "Parlo del giorno in cui mi ha investito la bici, dannazione! Il giorno in cui sono entrata in coma!"

"Evelyn." mormorò Christine in modo sommesso, prendendole la mano. "Tu non sei stata investita da una bici. Davvero non ti ricordi come sono andate le cose?"

La ragazza rimase interdetta. "Cosa?" chiese, con un filo di voce. "Che stai dicendo?"

Jennifer si avvicinò a lei e si sedette sul letto. "Stavamo tornando dal compleanno di Kevin. Eravamo tutte completamente ubriache, ma tu hai insistito lo stesso per guidare, dicendo che ce l'avresti fatta. Noi non abbiamo potuto dirti nulla, la macchina era tua!"

Evelyn sentì lo stomaco ribaltarsi. Strani ricordi iniziarono ad affacciarsi nella sua mente. Le sue amiche le avevano permesso di guidare da ubriaca?

No, non le sue amiche. Le sue ex-amiche. Evelyn non riusciva a credere che fosse stato solo un lungo sogno: sentiva ancora le labbra calde di Derek sulle sue, più reali di qualsiasi altra cosa.

Tuttavia, continuò ad ascoltare.

"C'è stato un incidente." intervenne Katherine. "Tu non hai rispettato lo stop e un altro veicolo ci è finito addosso... è stato tremendo!"

Evelyn si sentì rabbrividire mentre sprazzi di ricordi tornavano a galla, lentamente, confondendole le idee. Improvvisamente era di nuovo in macchina, con le sue amiche.

Era ubriaca, euforica. Rideva mentre aumentava la velocità, spinta dall'alcol e dalla frenesia. Le sue amiche la incitavano, dicendole di pigiare sull'acceleratore, sovrastando il volume della radio.

E lei rideva, mentre superava quello stop e le luci di un altro veicolo la accecavano.

Poi lo scontro, il dolore e il buio completo.

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