Sognando...

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Era questa che tutti chiamavano felicità, un emozione che ti riempie il cuore e ti fa sentire così leggera da poter volare.
Passammo così tutta la mattinata, distesi a guardare il cielo e a raccontarci varie battute e barzellette.

Erano le tre quando mi svegliai.

Avevo passato tutta la giornata ad esercitarmi, ma non riuscivo mai a gestire la forza che mettevo negli incantesimi. I risultati, tuttavia, furono sorprendenti, ero riuscita a imparare tutto quello che riguardava le basi della magia.

Avevo addirittura preparato il pranzo. Ho pensato costantemente alla pizza e all'acqua fresca e esse sono apparse. Anche se.... bhee, ci sono stati degli imprevisti. Al primo tentativo è apparso soltanto un pomodoro. Invece al secondo del pane fresco. Poi ho capito qual era l'ingrediente che mancava. Dovevo apprezzare quello che avevo davanti. Così pensai all'odore della pizza, al suo sapore e alle fatiche che mia nonna faceva pur di comprarla.

La pizza nel paese era una prelibatezza e solo i più benestanti potevano permettersela. Mi ricordo che la nonna lavorava il doppio per poterne comprare anche solo una fettina. Ogni tanto raccontava che quando aveva l'elettricità e il petrolio le cose erano ben diverse. Diceva che bastava accendere il forno, mettere dentro la pizza e il gioco era fatto. Questo "nuovo" mondo lo chiamava MEDIOEVO, raccontava sempre che con l'arrivo degli alieni tutto era cambiato. L'uomo si era dovuto abituare al cambiamento. Ahhh... maledetti alieni!. Penso di aver capito cosa diceva la nonna riguardo ad apprezzare tutto ciò che mi circonda perchè in quel momento tre pizze farcite mi apparvero davanti agli occhi. Così passo la mia mattina e il lavoro svolto mi aveva resa debole. Nonostante avessi dormito per ben due ore, ero ancora priva di forze. Così mi rimisi a dormire, aspettando il momento in cui il saputello Axel sarebbe venuto a svegliarmi e ad impartire i suoi ordini.

Era tanto che non sognavo, ma sotto quel pino col profumo dei mie fiori, feci il sogno più bello di sempre. Ero seduta sull'altalena e qualcuno mi stava spingendo, non riuscivo però a capire chi fosse. mi sporgevo stando attenta a non cadere ma non riuscivo a vedere il volto. Quando l'altalena si fermò. Il giovane che prima era dietro di me avanzò fino a quando mi ritrovai davanti Axel. Era lui che mi stava spingendo ed era lui che faceva battere il mio cuore. Si avvicinò a me, talmente tanto che i nostri nasi si sfioravano. mi sussurrò -Ti amo-. Rimasi scioccata, scesi dall'altalena e lo abbracciai. Un abbraccio forte, profondo. Poi il buio.

Qualcuno mi svegliò -Chloe, Chloe, svegliati- aperti gli occhi e vidi il mare. Si, il mare. Gli occhi di Axel erano di un azzurro che mi ricordava il mare. Che pensieri sciocchi che facevo.

-Sì sono sveglia. Scusa é che tutti gli incantesimi mi hanno stancata-. -Chloe ti posso capire benissimo. Senti ora io devo andare. Devo cercare gli oggetti della lista di tua nonna. E qui non ci sono, quindi vado a cercarli nelle vicinanze. Io dovrei fare presto, ma se tardo non preoccupatevi. Non usare la magia e sta attenta. Appena me ne andrò, sveglia Zoe e entrate nella tenda. Non uscite per nessun motivo, sempre meglio stare in guardia.- Detto ciò mi abbracciò con forza. Rimasi sorpresa da quel gesto di affetto, ma mi piacque tantissimo. -Chloe me lo prometti?- sussurrò al mio orecchio. -Si- risposi.

Si distaccó da me, mi fissó e se ne andò.

Zoe dormiva, circondata da tulipani. Senza svegliarla, la presi in braccio e insieme entrammo nella tenda.

Le ore passavano e Axel non tornava, mi stavo preoccupando. Ero decisamente spaventata. Così come me, anche Zoe, ormai sveglia, era preoccupata e non faceva che chiedermi se sapevo dove fosse Axel. Decisi di andarlo a cercare, lascia Zoe nella tenda e mi incamminai.

Col fatto che il sole era tramontato non si vedeva molto. Non potevo urlare il suo nome avrebbe attirato l'attenzione, così camminai nei paraggi facendo attenzione a tutti i piccoli rumori. Qualcosa mi strinse alle spalle, finalmente era arrivato. Mi girai ma non era Axel. Era un normale ragazzo. -Ciao- dissi titubante. Lui però, non rispose. Lo guardai meglio ma non trovai niente di anormale, cosi' gli chiesi -Da dove vieni?- Nessuna risposta. Fu in quel momento che la voce di Axel mi spaventó. -Non è umano-. A quelle parole l'alieno mi gettò a terra, stava per uccidermi ma invocai gli alberi ed essi gli bloccarono braccia e gambe. Mi allontanai correndo e andai a sbattere contro il petto di Axel. L'unica cosa che i suoi occhi trasmettevano era rabbia.

Avevo davvero fatto un grosso sbaglio.

Commentate e votate in tanti. Il prossimo episodio sarà ricco di sorprese e una parte della profezia si avvererà. Un grande bacio a tutti voi.

THORGERT-the white witchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora