Era quasi il tramonto, Samuel camminava per i corridoi del monastero quando, ad un tratto, sentì dei rumori ed un pianto ,di un bambino, che venivano dal giardino. Corse alla finestra più vicina per vedere cosa stesse succedendo e vide che c'era qualcuno alla porta.
"Chi siete?" domandò gridando con voce profonda. Non avendo risposta, andò a chiamare un altro monaco per ricevere aiuto.
Insieme si recarono alla porta principale ,dove vi trovarono un bambino in lacrime.
In lontananza videro delle ombre addentrarsi sempre più nella fitta e buia foresta. Abbassando lo sguardo notarono anche delle impronte ben calcate per terra, ma essendo che il bambino continuava a piangere disperatamente per il freddo, decisero di portare il neonato all'interno del monastero così da dargli le giuste cure.
Passò qualche giorno dal ritrovamento. Non avendo notizie dalle autorità locali, decisero di tenerlo e di dargli un nome: Gabriel.
DIECI ANNI DOPO
Prov. Gabriel
Cammino tranquillo nella foresta, accompagnato dal rumore del sottobosco. D'un tratto sento dei rumori strani. Vado a vedere cosa fosse a provocarli. Mi affianco ad un albero secolare e vedo delle figure che ,all'improvviso, spariscono dalla mia visuale. Scappo verso il monastero impaurito. Entro dentro. Non so se farei bene a raccontarlo a qualcuno. Vado nella biblioteca per documentarmi su questi fatti accaduti stamane. Trovo vari libri che ,penso , possano contenere qualcosa che possa darmi una risposta. Ma per mia sfortuna non trovo nulla. Passo l'intera giornata a cercare tra i libri vecchi e polverosi senza avere risultati.
Verso le 23:00 decido che è ora di andare a dormire.
Mi corico nelle calde coperte. Ma quel pensiero continua a tormentarmi.
"Sto camminando per il sentiero del bosco. All'improvviso una figura mi passa d'avanti velocemente. Sobbalzo."
Mi sveglio di scatto. Era notte fonda. Per fortuna era solo un incubo.
La storia si ripete per varie settimane, gli incubi continuano diventando sempre più paurosi e frequenti. La stessa cosa si ripete anche quando sono sveglio, talvolta aggredendomi, procurandomi lividi ben vistosi in tutto il corpo.
Ora sto seduto sul letto con un libro della biblioteca in mano. Samuel entra in camera portandomi un thè con i biscotti
"Gabriel cosa sono questi lividi?" domanda indicandomi vari punti del corpo
"Sono caduto dall'albero di recente ,ma non è nulla di grave" mi difendo prontamente...
prov. Samuel
Saluto il piccolo Gabriel ed esco fuori dalla stanza. Quelli non sono lividi di una caduta...la sua storia non mi convince tanto. Proverò a parlare con i miei superiori. Di sicuro Marcus saprà cosa consigliarmi.
IL GIORNO DOPO
"Marcus volevo parlare con te del piccolo Gabriel" dico con tono serio. So che non lo vede di buon occhio, ma credo sia giusto informarlo
"Dimmi...cos'ha combinato ,stavolta, quella peste?" mi incita a continuare. Gli racconto tutto l'accaduto, dal thè con i biscotti sino alla sua scusa.
Ci pensa su. Dal suo sguardo capisco che la cosa non convince nemmeno lui.
"Credo sia meglio controllarlo costantemente per capire cosa gli sta succedendo." conclude Marcus.
Uscendo dalla stanza vedo Gabriel che corre verso la stradina del bosco. Inizio a seguirlo. Dopo una manciata di minuti si ferma ad un albero imponente. Si arrampica su quest'ultimo. Noto che sta fissando il vuoto.
prov. Gabriel
Sono ancora in quel posto nel bosco. Mi sono arrampicato per vedere meglio. All'improvviso vedo le solite figure in lontananza. Stranamente non mi fanno niente. Decido di restare a guardarle per un po' . E come al solito svaniscono nel nulla.
Scendo dall'albero e torno al monastero
"Gabriel" una voce roca e profonda mi chiama..ma non sembra una voce normale.. è come se riecheggiasse solo nella mia testa. Mi guardo in torno. Non ci sta nessuno nei dintorni. Me lo sarò immaginato...
STAI LEGGENDO
La rivelazione
FantasyGabriel. Un bambino abbandonato alla nascita, viene trovato ed allevato dai monaci... ma col tempo si rivelò per quello che era...