Ormai mancavano poche ore alla partenza.
"Ehi mamma"
"Tesoro,come stai?"
"Bene bene,voi?"
"Tutto apposto qui. Ci manchi tanto"
"Anche voi mi mancate"
"Mancano poche ore alla partenza,eh?"
"Eh si"risposi.
"Hai preparato le valigie? Tutto apposto?"
"Sisi,tranquilla mamma"sbadigliai.
"Vai a dormire,tesoro. Ci sentiamo quando arrivi"
"Ricordi che il telefono lì non prende?"risi.
"Ah giusto. Allora,divertiti Jessica. Ti passo papà"
"Sì mamma,mi divertirò"sbadigliai ancora.
"Jessica!"disse papà dall'altra parte del telefono.
"Papi. Come stai?"
"Bene bene tesoro. Tu?"
"Bene dai"
"Riposati e divertiti"
"Sarà fatto,capitano"scherzai.
Ci salutammo e poi chiamai Jenny. La nostra conversazione fu piuttosto breve. Poi mi addormentai in un sonno profondo."Dieci e trenta!"sobbalzai. La partenza era prevista per le undici e mezza.
Mi lavai velocemente,sistemai le ultime cose,mi preparai e mezz'ora dopo mi ritrovai con zaino in spalla,valigie e tutto ciò di cui avevo bisogno davanti ad pullman.
Entrai. Dentro c'erano alcuni ragazzi del mio corso e altri che invece seguivano orari diversi dai miei.
L'odore era disgustoso,non faceva per me. Era un misto di agitazione e timore. Ansia e gioia. Odore di adolescenti.
Alcuni erano seduti e usavano,per le ultime ore,il cellulare. Altri,invece,parlavano tra di loro,tranquillamente. Ridevano e scherzavano,come bambini.
Salutai alcune facce a me familiari e mi incamminai verso gli ultimi posti."Henderson"mi balzò davanti.
Tolsi le cuffiette "Benson"
"È libero?"indicò il posto accanto a me.
"Fai come vuoi"alzai le spalle.
"Saremo in squadra insieme.."
"Eh già"sbuffai.
"Perché hai sempre quel broncio?"mi avvicinò la mano alla bocca per trasformare quel broncio in un sorriso ma gliela tolsi subito.
Rise.
Oh il suo sorriso.
<<Henderson ti ricordo che sei davanti a Benson e non a Ken>>mi rimproverai."Arrivati"la voce rimbombò nel pullman. Scendemmo e raggiungemmo l'aeroporto,facemmo il check-in,un lunghissimo check-in,e ci imbarcammo.
"Posto c,fila 23"lessi.
"Vedo che oggi sono fortunato"rise alle mie spalle.
Benson.
Ancora.
"Io no"quel ragazzo mi irritava davvero ma non l'avevo ancora allontanato. Perché non l'avevo fatto?
"Posto b,fila 23"lesse."Ti aiuto io,signorina"rise prendendomi il bagaglio dalle mani.
"No,grazie"quanto mi irritava. Troppo. Però non l'avevo ancora mandato via. Perché? Perché?
Non ce la facevo e basta,ma per quale motivo?
Mi precipitai al mio posto,vicino al finestrino,il mio preferito."Cosa leggi?"
"Perché ti interessa?"chiesi.
"Così. Sei sempre così noiosa. Non so come farò a sopportarti per due settimane.."sbuffò.
"Non so come farò io"ribattei.
Finivamo sempre per litigare. Sempre.
Cominciò a darmi qualche informazione su di lui,che sinceramente neanche ascoltai.
Dopo quattro ore di aereo,tra chiacchiere e litigate,libri e musica,arrivammo.
I professori ci lasciarono una mezz'ora per riprenderci,lasciandoci girovagare per l'aeroporto.
Ci avrebbero lasciato nell'isola,tutti insieme ma in tende e gruppi diversi. Loro sarebbero stati lì con noi,accampati poco più lontano.
I medici e i soccorsi,per qualsiasi evenienza,si erano dati disponibilità immediata e si sarebbero accampati qualche metro più in là.
<<Ve la caverete>>ci avevano assicurato.
E così sarà,o almeno spero.
Cercai un mini-market per prendere dell'acqua e degli Oreo."Ehi"
"Possibile che sei ovunque?"mi irritai.
"E tu possibile che sei sempre nervosa?"
"Mi perseguiti per caso?"
"Non lo so,dimmelo tu."
"Possibile che finiamo sempre per risponderci con altre domande?"
"Sei tu quella."rise.
Girai i tacchi e mi voltai,offesa e arrabbiata.
Comprai acqua,Oreo e anche un panino quando,fu ora di partire per un viaggio di un'ora in pullman,fino alla stazione dei traghetti e poi all'isola."Sei davvero fortunata ad avere sempre vicino uno come Nick Benson"una biondina mi si avvicinò. Il suo tono era un misto di sconforto,tristezza,gelosia,anche un po' di rabbia,mischiato tutto ad un sorriso.
"Se quella la chiami fortuna..."
"Hai sentito Henderson? Sei fortunata."eccolo. Ancora. Ancora e ancora.
Sparii e lasciai soli quei due,anche se un po' dopo mi resi conto di essere leggermente "gelosa" di aver lasciato quella con lui.
Ma perché lo ero?
Mi faceva davvero incasinare. SempreEravamo ormai arrivati. L'isola,all'apparenza,era bella. Il mare limpido e celeste,il sole illuminava e rifletteva su di esso,gli alberi di cocco,l'odore di erba fresca,tronchi a terra.
I professori ci diedero qualche informazione per poi accompagnarci ad esplorare l'isola."Qui stanzierà il gruppo 3"la prof di lettere indicò un luogo libero da alberi e cose varie.
Il terzo era il mio.
Elencò i nomi dei membri del nostro gruppo.
Benson,la biondina,che da quanto avevo capito si chiamava Emily,Julian un ragazzo nerd del mio corso di biologia,Laila,una ragazzina indiana dotata nella pittura e infine Mike,uno del corso di rugby della scuola,un tipo desiderato da tutte,ma non da me."Mi puoi dare una mano?"chiese Laila,mentre montava la nostra tenda. Le tende erano due:una per i ragazzi è una per noi ragazze.
"Certo"sorrisi.
Finimmo di montare la tenda mentre,Emily,si preoccupava di sistemarsi le scarpe,i capelli e le unghie.
"Avete finito?"ci chiese Mike.
"Sì"rispondemmo soddisfatte io e Laila.
"Oh,finalmente"sbuffò Emily.
La tenda era grande. All'interno c'erano tre sacchi a pelo,uno per ciascuno. Le valigie erano posizionate al lato destro della tenda. Infine,c'era un grande frigo contenente il cibo,per non sembrare dei naufraghi dell'isola.Erano le otto di sera.
La professoressa Skawzie venne a farci visita per l'ultima volta.
"Tutto apposto,ragazzi?"chiese mentre eravamo tutti e sei fuori,davanti al fuoco procurato con la partecipazione di tutti.
"Si,prof."rispondemmo in coro,come in classe.
"Fra mezz'ora ci sarà la prima cena nell'isola che si terrà davanti alla tenda del primo gruppo"
"Okay"
Il primo gruppo era formato dai "cocchi" dei professori,ovvero coloro che erano bravi in tutte,o quasi,le materie. E anche quelli più in grado di sopravvivere in un'isola deserta.Ci rinfrescammo con una doccia e ci preparammo.
La doccia non era altro che un impianto primitivo formato dall'acqua dolce del lago,che era sempre alimentato dal mare,anch'esso dolciastro,che scendeva da un tubo nascosto tra alberi e tende. Tutto ciò era stato montato giorni prima del nostro arrivo. Le docce erano sette,come il numero dei gruppi. Ci si poteva cambiare all'interno della tenda,oppure,all'interno di camerini,creati anch'essi da alberi e tronchi. Uno femminile ed uno maschile.Il falò per la cena era enorme e tutti i quarantadue ragazzi vi erano seduti attorno,persino i professori.
Mangiammo tra chiacchiere,musica e storie. I prof erano molto più rilassati e tranquilli,anche se con una responsabilità grandissima sulle spalle.
Gli alunni più liberi.
Il cibo veniva portato ogni settimana da un elicottero.
Rimanemmo attorno al fuoco fino a mezzanotte,poi ci fecero tornare alle nostre tende.
Il falò che avevamo creato qualche ora prima era spento e il cielo scuro. Si potevano ammirare moltissime stelle in riva al mare.Laila ed Emily dormivano già ma io non riuscivo a chiudere occhio.
Ormai era passata già un'ora dal rientro in tenda.
Notai fuori una luce,la luce del fuoco.
"Non riesci a dormire?"
"No,immagino nemmeno tu."rispose tenendo sempre gli occhi fissi sul fuoco.
Mi accostai accanto a lui.
Rise.
"Perché ridi?"
"Sei buffa."rise "Hai tutti i capelli scompigliati,la faccia assonnata e sei davanti a me"rise ancora.
Sbuffai ma poi non riuscii a trattenermi e cominciai a ridere.
Ero in pigiama,davanti ad un ragazzo che a malapena conoscevo e che mi aveva fatto irritate tante di quelle volte..
Mi incasinava. Sempre.
"Però sei bella lo stesso"
Mi morsi il labbro per trattenere un enorme sorriso. Le guance ormai erano rosso fuoco. Peggio di quello che era davanti a noi.
Cominciammo a parlare.
Era sempre più bello e simpatico. Ma come poteva starmi simpatico e sembrarmi bello uno che mi aveva preso sempre in giro? Non lo so. Ecco,non lo so. Litigavamo sempre per poi finire a riempirci di complimenti. Che casino. Che enorme casino.
Forse mi piaceva? Forse mi piaceva davvero. Però non poteva piacermi uno così. No. Però stavo sempre così bene con lui...
Mi addormentai in un sonno profondo.
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You are my smile.
Romance"Gli opposti si attraggono"ed è proprio vero. Nicholas e Jessica,due opposti totalmente differenti. Lei,che aveva tutto,si ritroverà senza niente,ma con il suo tutto. Lui,senza niente,si ritroverà ad avere tutto,il suo tutto.