Capitolo quarto.

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Venni svegliata da dei timidi raggi di sole trapassanti per la persiana.
"Ahh"sbadigliai assonata.
Andai in cucina,ancora in pigiama.
Preparai un frullato di prima mattina.
Lo bevvi velocemente addentando qualche biscotto.
Camminai verso il bagno e mi lavai la faccia con l'acqua gelida,solita abitudine.
Tornai in camera e aprii l'armadio enorme di nonna,ormai mio.
Scelsi un vestitino fiorito,fortunatamente nella mia scuola non è obbligatoria l'uniforme.
Lasciai sciolti i capelli sulle spalle e presi lo zaino fucsia.

Arrivai a scuola,accompagnata da un passaggio di Jenny,che sembrava più strana del solito.

"Buongiorno ragazzina"sorrise Nick venendomi incontro.
"Potresti non chiamarmi 'ragazzina'? È irritante quel nome"abbozzai un sorriso forzato.
"Okay,dolcezza"sorrise stupidamente.
"Preferisco ragazzina,grazie"sbuffai.
"Ai suoi ordini,Madame"fece una specie di inchino ridendo.
La campanella suonò e mi diressi verso la classe.

La scuola finì e,siccome era venerdì,decisi di chiamare Jenny per fare un giro per Londra.
Non rispose perciò le mandai un messaggio:
"Ehi Jenny,
Ti va di fare un
giretto per il centro?
Ti aspetto,
Baci"
Non rispose subito,cosa non da lei.
Dopo un po' non trovai nessuna risposta,preoccupata,optai comunque per fare un giro in centro.

La città era magnifica,enorme e con molti grattacieli,ma mai quanti quelli della mia città natale,La Grande Mela.
Arrivai fino al Big Ben,dopo aver fatto una breve visita per il British Museum.
Entrai nella pasticceria della famiglia di Jenny,per vedere se lei era lì.

"Buongiorno"salutai.
"Ehiiii Jessica!"rispose euforica la mamma della mia migliore amica.
"Signora Smith"le porsi la mano ma lei preferì stringermi in un forte abbraccio.
Sorrisi felicemente.
"Ha visto per caso Jenny?"chiesi,non vedendola girovagare per la pasticceria.
"Si è presa un giorno libero,perciò non la vedo da questa mattina"si scusò.
"Okay,grazie"risposi.
Non accennai della "scomparsa" di sua figlia per non farla preoccupare.
"Io vado,grazie"dissi aprendo la porta.
"Non vuoi niente,tesoro?!"strillò la nonna di Jenny con l'apparecchio alle orecchie,ma non abbastanza forte per farla parlare normalmente.
"Nono grazie"
Accennarono ad un sorriso e mi salutarono.

Vagai un po' per i negozi,ma non trovai nulla di interessante,a parte il volto di Jenny nascosto in una vietta laterale.
Cercai di seguirla ma dopo un po' sparì.
"Non si sbircia,ragazzina"venni interrotta"Non ti hanno insegnato le buone maniere?"
"E a te non hanno insegnato che non si stalkerano le persone?"chiesi ironica.
"Ti va di andare a bere qualcosa?"chiese sorridendo.
Il suo sorriso.
"Paghi tu?"
Annuì e mi fece segno di andare verso una moto parcheggiata sul bordo della strada. Una Harley nera.
"Io? In moto con te? Ahah,ma sei matto"
"Non aggrapparti troppo forte"rise.
"Non ci tengo"sbuffai.
Mi porse un casco.
"Sali prima che cambi idea"disse.
"E tu non usi il casco?"
"È roba da femminucce!"sbuffò.
Salii nella moto e partimmo alla velocità della luce.

"Quasi volavo"mi lamentai appena arrivammo di fronte ad un bar.
"Ma se avevi una presa da elefante"rise stupidamente,come il suo solito.
"Entriamo va"
Il bar,per fortuna,era piuttosto tranquillo.
Ordinammo un analcolico con degli stuzzichini,il ragazzo ordinò un alcolico.
"Non voglio tornare a casa con un ubriaco"risi.
Ci sedemmo in un tavolino.
"Ti piace il prof di Biologia?"tentò.
"Geloso?"
"Perché? Ti interessa?"sorrise.
"Allora,ti piace?"riprese.
"Sì"mentii per vedere la sua razione.
Perché mi interessava tanto la sua reazione?
Ero forse io quella gelosa?
Rise.
"Chi cercavi prima?"
"La mia migliore amica,oggi è strana"mi lasciai andare.
"È carina?"sorrise malizioso.
"È fidanzata"risposi.
Jenny è fidanzata,con un ragazzo molto carino che conosce da quando erano piccoli,Tom.
"Ah"sospirò e poi bevve un sorso della sua schifosa bevanda.
"Hai mai bevuto?"mi chiese alzando un sopracciglio.
"Mai"risposi soddisfatta.
Curvò un sopracciglio e ricominciò a bere.
Io presi delle patatine e le mangiai rapidamente.
Parlammo di varie cose e,fortunatamente,tornai a casa sana e salva.
Mi lasciò davanti casa,schioccandomi un bacio sulla guancia.
"Che fai?!"chiesi arrossendo e questa volta senza schiaffeggiarlo.
Sorrise e se ne andò.
Rimasi scioccata dalla gentilezza di quella sua giornata.

La sera passò tranquillamente ma la mia paura per Jenny continuava ad espandersi.
Cosa aveva combinato? In che guaio si era cacciata questa volta?

Prima di andare a letto la bombardai di messaggi,ma nessuna risposta.

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