Non voleva trasferirsi dinuovo.
Sua madre lo trascinava per il mondo sin da quando compì cinque anni, e da allora non sapeva dove sarebbero andati la volta successiva. Quando la gente gli chiedeva perchè doveva trasferirsi cosí spesso, si aspettavano che rispondesse loro che era colpa del lavoro di sua madre. Ma non era il caso.
"Vagabondare," gli diceva quando era più piccolo. "È come una malattia."
Sua madre non gli aveva mai spiegato il significato. Ogni volta che si trasferivano, e le chiedeva il perchè, lei avrebbe risposto sempre vagabondare.
Non aveva capito in cosa consistesse vagabondare finché non diventò più grande. Era la voglia di viaggiare, vedere il mondo. E ragazzi, lui lo aveva esplorato quasi tutto.
Era nato a New York. Nel Bronx, per essere esatti. Uno dei distretti più spaventosi.
Ebbe vissuto lì per piú o meno un anno, insieme a sua madre. Suo padre non era mai parte della famiglia, non lo aveva mai visto. E non gli importava nemmeno, comunque. Era d'accordo con sua madre, era uno stronzo.
Si era rifiutato di prendersi cura del bambino nato da un incidente.Non aveva mai pensato che la sua nascita fosse stata un incidente. Pensava che fosse più come - okay, un incidente, ma almeno lui è qui ora.
Quando compì un anno, lui e sua madre si spostarono a New York City. E lì stette per i seguenti quattro anni.
Amava quel posto. Amava andare a dormire ascoltando tutto il rumore e il trambusto della città di notte. Gli piaceva anche il fatto che solo a sette isolati da casa sua ci fosse l'M&Ms World. Diavolo, amava anche lo Starbucks immancabile ad ogni angolo - prendeva sempre una cioccolata grande con pezzi di biscotti sbriciolati grossolanamente all'interno.
New York era come un bellissimo sogno. Aveva amato ogni minuto in quella città.
Si era appena abituato all'asilo quando sua mamma gli aveva annunciato che si sarebbero trasferiti in Inghilterra. Inghilterra.Odiava l'Inghilterra. Sua mamma gli aveva insegnato a non odiare mai niente, ma lui la odiava troppo.
Odiava che la gente in quel posto guidasse dalla parte sbagliata della strada, e odiava quando non riusciva a capire alcuni accenti o termini di cui non sapeva il significato. Lì per la maggior parte del tempo faceva freddo e pioveva sempre. Il suo umore era cupo, proprio come il tempo in Inghilterra.Quando sua madre gli riferì che si sarebbero trasferiti dinuovo, lui era più che estasiato. Pensava che stessero per ritornare a New York.
Ma si sbagliava. Arrivarono in Francia. E stettero lì per una settimana. Dormirono in una macchina parcheggiata al bordo di una strada e riuscivano a mala pena a leggere i menù dei ristoranti. Aveva sempre desiderato amare la Francia ma questa non fu una delle esperienze più belle della sua vita.
Finalmente, ritornarono in America. Si trasferirono in una città appena fuori Princeton, ne New Jersey. Tutti lí erano amichevoli.
Gli piaceva la gente della sua scuola, che aveva un grande cortile, e amava anche essere ad un'ora dal mare e un'ora dalla sua casa, New York.
Sua madre invece si divertiva a comprare dischi e bere un caffè ogni tanto a Princeton.Lei riuscì a trovare lavori (nella maggior parte dei casi) stabili ovunque andasse. Non sapeva come facesse. Venne assunta in un ufficio a Philadelphia nei sei anni passati nel New Jersey.
Il ragazzo pensava che finalmente avevano trovato il posto giusto. Erano stati nel New Jersey molto più tempo rispetto a tutti i posti in cui si erano trasferiti.
Ma anche questa volta pensava sbagliato.L'ultimo giorno di scuola, ritornò a casa e tutto era richiuso in scatole da trasloco. Aveva iniziato a piangere. Il suo tutto era lí, e non voleva andarsene. Non voleva prendere un aereo e finire in qualche posto sperduto in Germania o Wyoming (n.b: è uno stato in Nord America) o Australia.
Voleva vivere in un posto stabile, per una volta.Si trasferirono in Florida per un mese, in estate. Vivevano con dei parenti di cui lui non conosceva nemmeno dell'esistenza. Gli sembrò solo una vacanza, ma comunque era nervoso in caso sua madre avrebbe deciso di stare degli anni lì. Tutto sommato non era male la Florida, ma non c'era Disney World e faceva sempre troppo caldo.
Infine, si ritrovarono a Baltimora. Vissero lì fino ai suoi diciasette anni, quasi diciotto. Poteva benissimo cercarsi una casa tutta sua.
Ma non lo fece, e si stabilì con sua madre in una residenza a tre piani, molto carina. Voleva considerarla come la sua casa definitiva, ma non poteva. Sua madre era un po' pazza e non si poteva mai sapere quando la sua voglia di vagabondare sarebbe tornata.Un giorno, sua madre cominciò a lamentarsi di aver visitato solo la east coast americana. Mai quella ad ovest. Aveva cercato di convincerla che erano perfettamente felici dove erano allora, quindi perchè avrebbero dovuto cambiare dinuovo stato?
"Voglio vedere di più, Luke, non sono ancora soddisfatta. Dovremmo andare più ad ovest."
É così che finì su un aereo diretto ad Indianapolis, nell'Indiana.
Casa delle Badlands.-
HOLA
yay sono così contenta di tradurre questa storia perchè è una FIGATA
comunque, continuate a votare/commentare o comunque leggere questa storia, mi fa molto piacere😍
quindi, è così che luke è arrivato nello stato in cui si trovano le badlands!vi sta incuriosendo questa storia? almeno un po'?😁
G x
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Badlands ; l.h. (italian)
Fanfic[DISCONTINUED] Questo non è un film, queste sono le Badlands. Italian translation by @astronahuts © All rights reserved to @paramuke