Prologo~

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Mi lasciai sfuggire un sospiro, passandomi una mano tra i lunghi e mossi capelli castani; erano una delle cose che amavo di me.
Puntai i miei occhi verde smeraldo a striature dorate in quelli castani di mia madre, la quale non nascondeva il nervosismo.
-Spencer, lo hai sempre desiderato- sussurrò, prendendo con entrambe le mani la lettera che era poggiata sul tavolo.
Lei non riusciva a nascondere il nervosismo e la tristezza che la attanagliavano; io ero invece spinta dall'indecisione, unico tratto che odiavo del mio carattere.
-Mamma, lo so... ma non voglio lasciarti da sola proprio ora che papà è in Nuova Zelanda- risposi pacata, mordendomi il labbro inferiore, cosa che facevo quando ero nervosa.
Sospirai nuovamente, cercando di non lasciarmi sopraffare dai sentimenti, oppure avrei ceduto con grande facilità.
-Piccola, papà tornerà tra una settimana ed io andrò dalla zia- sorrise allegra, trovando una soluzione al nostro problema.
-Sicuro che vai dalla zia Agnes?- chiesi, socchiudendo gli occhi e scrutandola con attenzione; uno dei miei tratti caratteristici era la mancanza di fiducia negli altri, indipendentemente dal soggetto.
-Sicurissima, Spencer- rispose lei, incrociando le braccia al petto.
-Bene allora, quando si parte?- chiesi sorridendole allegramente e mostrando due fossette.
Andare al college era sempre stato il mio più grande sogno, e stava per realizzarsi.
Mio padre era in Nuova Zelanda per lavoro e per questo avevo raggiunto un pacifico accordo con mia madre: io sarei partita se lei non rimaneva da sola.
-Domani mattina presto, così avrai tempo per ambientarti-
Scossi la testa, alzandomi dalla sedia- Vado a preparare le valigie allora-
Uscii dalla cucina, raggiungendo la mia camera ed afferrando velocemente dal piccolo ripostiglio, due grandi valigie.
Un pò mi sarebbe mancata la mia casa e quella vita, ma ero sicura che mi sarei divertita.

[...]

Una volta arrivate a destinazione, scaricai i bagagli dall'auto e salutai affettuosamemte mia madre, che mi lasciò poco dopo.
Presi le due valigie e mi osservai attorno; ero nel parchetto d'ingresso
dei dormitori femminili. Era un'ampia distesa verde con vari alberi, perfetta oasi per rilassarsi. Erano quasi le nove e non c'erano più ragazzi in giro; le lezioni dovevano essere cominciate.
Mi diressi verso l'edificio, riflettendo su come comportarmi; non volevo essere espulsa, però non riuscivo a tenere a freno il mio pessimo carattere.
Immersa com'ero nei miei pensieri, mi scontrai con una donna alta ed abbastanza robusta, dai lunghi e ricci capelli neri.
-Ragazzina, dovresti essere a lezione- sbottò infastidita.
-Sono appena arrivata. Spencer Mijdrecht- risposi, cercando di mantenere la calma, cosa abbastanza difficile.
-Ah, si. Io sono la responsabile del dormitorio femminile- prese dalla tasca dei pantaloni delle chiavi ed un foglio spiegazzato -Queste sono le chiavi della porta d'ingresso e della tua stanza. Questa invece è la cartina dei dormitori. In camera troverai la tua compagna di stanza ad aspettarti- detto questo si dileguò, lasciandomi sola nel corridoio azzurro.
Scrollai le spalle, mettendo le chiavi nella tasca della felpa rossa e studiai velocemente la cartina, dopodichè sistemai anche quella nella tasca e mi inoltrai nell'edificio.
Non mi eccitava molto l'idea di dover dividere la stanza con qualcuno, quindi progettavo mentalmente qualche modo per farla scappare a gambe levate da me.
Dopo una decina di minuti, raggiunsi la stanza 117 e mi apprestai a bussare.
Mi aprì una ragazza dai lisci capelli biondo cenere, lunghi fin sotto le spalle.
-Ciao, tu devi essere Spencer- mi regalò un timido sorriso, sistemandosi nervosamemte i capelli. Doveva essere un tipo timido, insicuro e tranquillo, anche molto silenzioso forse; oppure era solo un'iniziale timidezza davanti ad uno sconosciuto?
Col tempo, grazie al mio essere fredda e calcolatrice, avevo imparato ad osservare le persone e studiarne il carattere da una prima impressione e dai gesti compiuti.
-Si, sono io- risposi semplicemente; non parlavo quasi mai, se non per difendermi ed offendere.
-Io sono Hanna Milton, la tua compagna di stanza- mi porse una mano, che affrettai a stringere.
Entrai nella stanza, avvicinandomi al letto libero e sistemandovi sopra i bagagli; sicuramente avrei messo le mie lenzuola.
-Visto che devo andare a lezione, questi sono i tuoi orari di lezione, la cartina della scuola e del campus ed una brochure con i vari corsi e le attività che si svolgono- andò via velocemente.
Non era un'impicciona, il che era positivo; magari saremmo andate d'accordo. Posai tutti i fogli sul mio comodino, mettendo anche le chiavi e la cartina del dormitorio.
Si, mi aspettavo il massimo del divertimento.

Ghignai a quel pensiero, affrettandomi a svuotare le valigie e sistemare le varie cose.

Angolo Autore
Salve a tutti~
Questa è la mia prima storia su Wattpad, ma non penso vi interessi (poi non so). In ogni caso, mi scuso per eventuali errori e chiarisco che questo è un semplice Prologo.
L'ho utilizzato per descrivere la protagonista (che non è un angioletto, anzi).
Qui chiarisco che Spencer è una ragazza per nulla tranquilla, quindi penso che ci sarà da divertìrsi.
Non saprei che altro dire, quindi mi dileguo e spero che a qualcuno interessi la storia. CALDI ABBRACCI~

Stronzette al CollegeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora